BERNAL. «HO UNA GAMBA PIU' CORTA DELL'ALTRA»

PROFESSIONISTI | 26/10/2020 | 18:21
di Francesca Monzone

Dopo la delusione al Tour de France, Egan Bernal ha avuto il modo e il tempo di ricostruire ogni passo di questa stagione e capire cosa non ha funzionato. «Ho scoperto di avere una gamba più lunga dell’atra». Questo è quello che il corridore colombiano ha raccontato in un’intervista a ESPN Colombia, in cui ha spiegato il motivo dei suoi problemi in questo 2020.


Il campione colombiano della Ineos Grenadiers non è riuscito a riconfermarsi al Tour de France ed è stato costretto a finire in anticipo la sua stagione. «Abbiamo fatto tantissimi accertamenti e il problema è che ho una gamba più lunga dell'altra e questo ha causato una curvatura nella mia schiena, che ha colpito un disco nella mia colonna vertebrale».


Un fatto non del tutto insolito nelle persone e anche tra gli sportivi si sono registrate già anomalie nel genere.

«La chirurgia è fuori discussione, non si possono allungare gli arti. È un problema, questo, che si può risolvere solo con la riabilitazione a lungo termine».

La Ineos non ha fretta e il suo interesse è quello di riavere il giovane colombiano in forma, senza bruciare le tappe. Non ci sono previsioni sui tempi di riabilitazione ma Bernal è fiducioso e lavorerà sodo per recuperare e risolvere il problema.

«La mia schiena deve essere rinforzata e dobbiamo rimettere a posto il disco che si è leggermente spostato. Ci vorrà del tempo ma sono certo che risolverò tutti quei problemi che hanno reso difficile questa stagione».

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COMMENTI
strano
26 ottobre 2020 18:41 fransoli
che in un Team all'avanguardia come la Ineos (con gallerie del vento e bici su misura) se ne siano accorti solo adesso... ha l'impressione di essere una faccenda assai delicata, tipo l'arteria iliaca di Aru, e il fatto che non dichiarano una tempistica per la guarigione non è un buon segno.. spero per lui riesca a risolvere il problema e a tornare quello di prima.

Bernal
26 ottobre 2020 19:29 Anbronte
Gamba corta, prima di tutto occorre vedere se è una falsa o vera gamba corta o lunga. Ci sono dei test da fare e poi un buon chiropratico o osteopata( tipo il sottoscritto) si può sistemare la faccenda.

Pregi e difetti
26 ottobre 2020 21:06 Alameda
E se il Tour fosse stato vinto dalla gamba corta ¿!¿

Oh, mi s'è accorciata la gamba!
26 ottobre 2020 21:10 Miguelon
Un anno stravince il tour e il seguente no. È normale, ma non diamo la colpa alla gamba più corta e al disco che produce glucosio (!). Un'annata no, per chi è umano va benissimo. O se è altro lo si dica o si taccia.

Ci vuole tempo
26 ottobre 2020 21:52 lupin3
Sono problemi comuni, ne so qualcosa, ci si storta e non si rende piu come prima, sembra di avere il limitatore. L' osteopatia puó migliorare la situazione.

Nemmeno nei film di Fantozzi!
26 ottobre 2020 21:59 insalita
Sinceramente una dichiarazione del genere avrei preferito non leggerla.... NO COMMENT!

informatevi
27 ottobre 2020 11:58 9colli
prima di scrivere Bischerate.......non è il solo(anche nei Professionisti) ad avere un gamba leggermente più corta!!! Dimenticavo che ci sono, oltre ai Ds da Divano, anche Dottori, chiropratici, osteopati e via andare............

9 colli
27 ottobre 2020 14:21 Anbronte
Se ti riferisci a me come osteopata da divano ti sbagli di grosso ,visto che io sono Osteopata D.O.

x Anbronte
27 ottobre 2020 18:41 9colli
Guarda sei l'unico che ha detto una cosa sensata, se poi sei permaloso è un altro discorso.

tempistica
27 ottobre 2020 21:36 italia
Scusate non ho capito; ma la gamba corta l'aveva anche quando ha vinto il Tour oppure gli è venuta dopo?

La curva di Dunning Kruger
28 ottobre 2020 07:14 AleC
Questa sezione commenti sembra uno studio su questo fenomeno psicologico...tutti chiropratici alla scuola della vita!
Invece onore alla Ineos e a Bernal che, a differenza di altri team, non forza sul recupero, dimostrando lungimiranza.

Mah?
28 ottobre 2020 09:41 Emilio
In effetti leggere della gamba corta scoperta solo ora lascia spazio a molti dubbi comunque come nelle crisi in salita ci vuole calma e gesso aspettiamo ancora un po'e vedremo se metterà i piedi a terra oppure scollinerà tra gli applausi di cuore che tutti noi faremo.

Ripeto Informatevi
28 ottobre 2020 10:27 9colli
In Italia è conosciuto e famoso “gambasecca”: Imerio Massignan, professionista vicentino dal 1959 al 1970, uno dei migliori scalatori che l’Italia abbia avuto. Il soprannome gambasecca deriva dal fatto che Massignan ha una gamba più corta dell’altra di 1,5cm, cosa che in bici gli conferiva un’andatura un po’ claudicante.
Diversa la storia de El Cojo ((“lo zoppo”), lo spagnolo-basco- Vicente Blanco. Nato nel 1884, fu il primo spagnolo a partecipare al Tour de France.
Luc Leblanc veniva chiamato il Garrincha del ciclismo , perché aveva una gamba più corta dell'altra di , credo 1,7 cm e pedalava parecchio storto anche se usavano qualche accorgimento.
Floyd Landis, un corridore americano da quattro anni soffra di una forma degenerativa di artrosi all' anca e da due, dopo un intervento chirurgico non riuscito, pedali con una gamba, la sinistra, più corta dell' altra: alla fine del Tour farà un altro intervento chirurgico per impiantare una protesi, sperando che finiscano la menomazione e la sofferenza. Il calvario è cominciato nel 2002, quando Landis fu investito durante una seduta di allenamento in California. poi magari andate a leggervi "BIKE SET-UP" di Phil Burt, Capo fisioterapista del British Cycling

problema....
28 ottobre 2020 15:19 VociDalGruppo
problematiche di questo tipo sono abbastanza comuni nel ciclismo (e in altri sport) , anzi, molti atleti ci convivono da tempo senza per questo interferire con la performance. In alcuni casi è una problematica "funzionale" cioè causata da uno squilibrio muscolare magari dopo una caduta. In altri casi è strutturale (quindi vi è una differenza ossea oggettiva). Il discorso correttivo è diverso in quanto se l'asimmetria è a livello dell'arto (tibia/perone oppure femore) piuttosto che a livello del bacino si può intervenire con piccole correzioni a livello di spessori/inserti nella calzatura oppure a livello della tacchetta. Poi il discorso osteopatia altre volte è diverso. Se non si lavora a livello postulare generale con esercizi funzionali, mobilizzazione e rafforzamento di alcuni distretti si rischia dopo qualche pedalata di dover tornare dall'osteopatia che non ha risolto un bel niente.

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