L'ORA DEL PASTO. GIRO D'ITALIA SI', MA DEL CICLOCROSS

CICLOCROSS | 22/10/2020 | 08:00
di Marco Pastonesi

Giro d’Italia, ma del ciclocross. Sette tappe. La prima lo scorso 4 ottobre, l’ultima il 6 gennaio. La più al nord a Buja-Osoppo, Friuli, la più al sud a Gallipoli, Puglia. Tutte le categorie, dagli esordienti ai master, comprese le corse promozionali. Il primo e la prima in classifica indossano la maglia rosa.


Il ciclocross è considerato, da sempre, il parente povero della strada. Quelli che corrono a proprie spese, quelli che non guadagnano una lira, quelli che ma-glielo-fa-fare. Quelli che gareggiano sulla spiaggia e lungo il mare, quelli che sguazzano nel fango fino a qui, quelli che pedalano anche a Natale e all’Epifania.


E’ un piccolo mondo antico, il ciclocross: si invade un’area – un parco, un campo, un litorale – e lo si trasforma in un villaggio, le macchine e le tende, i camper e i gazebo, i pullman e i rulli, i bar e i tavoli, e uno sciame di biciclette sul percorso e fuori dal percorso, chi compete e chi assiste, chi si concentra e chi si scalda, chi incita e chi fotografa.

Il bello del ciclocross è che tutti si conoscono, tutti si chiamano con il nome, tutti partecipano, dai debuttanti ai campioni, dai parenti ai patron, ognuno fa un po’ di tutto, ognuno è un po’ di tutto, ognuno ha un po’ di tutto. Nella tappa di Ladispoli ho incontrato vecchi eroi. Paolo Guerciotti mi ha raccontato quando – era il 1969 – venne a Bracciano su una Nsu Prinz lasciando a casa la ruota di scorta per poter montare le bici, poi nel campionato italiano in cui dilettanti e professionisti si cimentavano tutti insieme, primo Renato Longo, secondo Luciano Luciani, terzo Franco Livian, lui, settimo e vittima di una crisi di fame, si precipitò nel primo bar, pucciò quattro Buondì Motta in un cappuccino, ma non aveva soldi, e il barista lo rincuorò dicendogli che non faceva niente, omaggio della ditta.

E Vito Di Tano, due volte campione del mondo, mi ha spiegato che da anni – tempi non sospetti – ripete di come gli errori del ciclismo italiano siano soprattutto due, il primo quello di spremere troppo i corridori fin da piccoli, il secondo quello di non credere nella interdisciplinarietà, cioè alternare la pista alla strada, il cross alla mountain bike, tant’è vero che Sagan, Alaphilippe, Van der Poel e Van Aert hanno fatto tanto (e tanto bene) anche il ciclocross. E anche lui, Vito, corridore e ferroviere, e da anni direttore sportivo delle squadre di Guerciotti, faceva cross, pista e strada, e maturò a un’età in cui, oggi, i corridori sono già stati costretti a smettere per mancanza di fiducia, squadra e sponsor. Vito sostiene anche che il ciclocross regala quella esplosività indispensabile per scattare su una salita, per decollare in un tornante, per gestire un fuorigiri.

Domenica il Giro d’Italia, ma del ciclocross, pianterà tende e percorso a Buja-Osoppo. Sarà un trionfo di colori e sorrisi, di terra e fango, di semplicità e modestia, di cambi di passo. Una festa – a due ruote - sui prati.

 

 

Copyright © TBW
COMMENTI
bell'artico e tutto vero...
22 ottobre 2020 09:17 vecchiobrocco
è come una grande famiglia, e si tramanda di generazione in generazione

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
I 127 chilometri della prima tappa Tour Cycliste Féminin International de l'Ardèche sorridono a Lotte Kopecky (SD Worx Protime). La campionessa del mondo, al rientro alle gare dopo il Tour de France, ha conquistato il successo anticipando sul traguardo di...


I manifestanti pro Pal sono i vincitori di giornata alla Vuelta a España, come mercoledì scorso a Bilbao. Rispetto ad allora, tuttavia, un vincitore ciclistico c'è stato... Quella che doveva essere la Poio - Castro de Herville da 168 chilometri...


Per Letizia Borghesi è tempo di cambiamenti. Dopo quattro stagioni passate difendendo i colori della EF Education, la trentina, seconda classificata della Paris-Roubaix 2025 alle spalle di Pauline Ferrand-Prévot, è pronta ad una nuova avventura con la AG Insurance -...


"Abbiamo perso la Vuelta per pochi centesimi di secondo ma siamo fiduciosi per la prossima sfida". Queste le parole di Beppe Damilano, diesse della Ciclistica Rostese, al termine della Vuelta a Valencia che il suo corridore danese Jaspar Lonsdale ha...


Virus e fatiche, come spesso avviene nei grandi giri, continuano a mettere a dura prova l'organismo e a mietere ritiri alla Vuelta a España. Dal giorno di riposo, infatti, sono emersi due abbandoni forzati: uno italiano, quello di Gianmarco Garofoli...


Alla fine, come spesso accade, ci si ritrova attorno ad un tavolo, tra buoni amici, per condividere una passione: se è quella per il ciclismo è meglio. Chiaro che se il luogo di ritrovo è la macelleria & bistrot Bulleri...


Per gli amanti della bici e dello stile, Colnago e Castelli hanno lanciato una chicca da non perdere. Si tratta della maglia da ciclismo NH25 che è sia bella che performante, visto che combina materiali leggeri e traspiranti al design esclusivo firmato...


La VF Group Bardiani-CSF Faizanè sarà protagonista questa settimana in Toscana con un doppio appuntamento del calendario italiano: mercoledì 10 settembre il Giro della Toscana e, a seguire, giovedì 11 settembre, la Coppa Sabatini – Gran Premio Città...


Lazer, marchio innovativo di caschi da ciclismo, annuncia il lancio di VeloVox, un sistema audio e di comunicazione all’avanguardia progettato specificamente per i ciclisti. Pensato per le esigenze dei rider moderni, VeloVox consente la comunicazione di gruppo fino a 30 ciclisti, ridefinendo...


Dopo il secondo e ultimo giorno di riposo, la Vuelta España riparte con una nuova frazione che promette spettacolo: si parte da Poio per raggiungere Mos. Castro de Herville dopo 167, 9 chilometri. Per seguire il racconto in diretta dell'intera...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024