ZEROSBATTI. PISTE CICLABILI, PEDONALI O CICLOPEDONALI: TANTA CONFUSIONE TRA REGOLE E OBBLIGHI

SOCIETA' | 06/11/2025 | 08:21
di Federico Balconi, avvocato

Il nuovo Codice della Strada interviene sullutilizzo delle piste ciclabili, ma lo fa in modo discutibile, introducendo nuove regole che finiscono, paradossalmente, per peggiorare la tutela dei ciclisti. La riga bianca” che dovrebbe proteggerli non è più un confine sicuro: il nuovo quadro normativo consente infatti ai veicoli a motore di invadere spazi prima riservati esclusivamente alle biciclette. La situazione delle piste ciclabili in Italia è dunque controversa: tra obblighi, facoltà e mancanza di reali tutele, i ciclisti non dispongono ancora di aree realmente sicure e dedicate.


Tralasciando le piste ciclopedonali — non obbligatorie e sconsigliate ai ciclisti sportivi per la pericolosa promiscuità con pedoni, animali, pattinatori e podisti — il nodo principale riguarda le piste e corsie ciclabili, teoricamente obbligatorie ma spesso inutilizzabili o invase da altri veicoli. Da tempo sosteniamo che il ciclista sportivo non abbia spazio nella nostra legislazione. Questo vuoto normativo si riflette sulle strade, dove i conducenti di veicoli a motore spesso non tollerano la necessità di rallentare per la presenza di una bicicletta.


Il Codice della Strada definisce le piste ciclabili come zone riservate ai ciclisti”, ma la realtà smentisce la norma: un ciclista sportivo rischia oggi, anche su pista ciclabile, più che sulla carreggiata ordinaria. Il nuovo Codice, inoltre, peggiora ulteriormente la tutela dei ciclisti, togliendo loro lesclusiva su alcune corsie e consentendone lutilizzo anche ad auto e moto, relegando le biciclette a una semplice precedenza”.

Le norme di riferimento

1. Le piste ciclabili (art. 3 CdS)
Secondo lart. 3, comma 1, n. 39 del Codice della Strada, la pista ciclabile è una parte della strada riservata esclusivamente alla circolazione delle biciclette, segnalata da apposita segnaletica orizzontale e verticale.
Può essere:

- In sede propria: separata fisicamente dalla carreggiata e dai marciapiedi;

- Adiacente al marciapiede: separata solo da segnaletica orizzontale (riga continua o discontinua);

- Ciclopedonale: sede promiscua dove circolano sia ciclisti sia pedoni.

Lart. 182 impone ai ciclisti lobbligo di utilizzare la pista ciclabile quando presente e segnalata, pena sanzioni amministrative da 25 a 100 euro. Circolare su carreggiata o marciapiede, in presenza di pista obbligatoria, può costituire infrazione.

2. Le aree pedonali: limiti per i ciclisti
Le aree pedonali (art. 3, comma 1, n. 2) sono spazi destinati esclusivamente ai pedoni, di solito nei centri storici o nelle ZTL. Laccesso dei ciclisti è vietato salvo diversa indicazione tramite segnaletica verticale; in tal caso la bicicletta deve essere condotta a mano.
Chi accede in bicicletta senza autorizzazione può essere sanzionato. Tuttavia, la conduzione a mano del velocipede è sempre consentita ed equiparata al comportamento del pedone (art. 182, comma 4).

3. Le piste ciclopedonali: condivisione regolamentata
La pista ciclopedonale è segnalata da un cartello blu con i simboli di pedone e bicicletta, separati o sovrapposti, e può essere:

Separata: corsie distinte da segnaletica orizzontale. È obbligatoria per i ciclisti, che devono restare nel proprio spazio;

- Promiscua: ciclisti e pedoni condividono lo stesso spazio. È facoltativa per i ciclisti, che devono procedere a velocità moderata e con particolare attenzione, poiché i pedoni hanno sempre la precedenza.

In caso di incidente su pista promiscua, la responsabilità viene valutata in base alla condotta di entrambe le parti, tenendo conto del principio di prudenza (art. 140 CdS).

Responsabilità e rischi

La violazione delle norme sulla circolazione in aree vietate può generare responsabilità civile e, in caso di sinistro, anche penale.
Un ciclista che investe un pedone in area pedonale, ad esempio, può essere accusato di lesioni colpose (art. 590 c.p.), soprattutto se procedeva a velocità eccessiva o in zone non consentite.

Sul piano assicurativo, lassenza di una copertura RC obbligatoria per le biciclette espone i ciclisti a risarcimenti diretti e integrali in caso di danni a terzi. Nelle piste ciclopedonali, dove la promiscuità aumenta il rischio di collisioni, questa mancanza è particolarmente grave.

Tra lincudine e il martello

In questo quadro paradossale, i ciclisti — sportivi, urbani o turistici — si trovano costretti a scegliere tra piste promiscue e insicure o strade pericolose e ostili, tra il rischio di una multa e quello di un incidente. Di fatto, non esiste ancora un luogo davvero sicuro dove pedalare, allenarsi o semplicemente spostarsi in bici.

Con ZEROSBATTI vogliamo diffondere un messaggio chiaro, già recepito dal resto dEuropa: le persone in bicicletta hanno diritto di muoversi e allenarsi senza essere considerate un intralcio o un pericolo. Serve un cambio di prospettiva: convivere pacificamente sulla strada è possibile, a patto che si riconosca che i ciclisti rappresentano gli utenti più vulnerabili e, proprio per questo, meritano maggiore tutela e rispetto.

Ogni ciclista è una risorsa per la salute, lambiente e leconomia. Proteggerli significa migliorare la qualità della vita di tutti.

www.zerosbatti.it

Copyright © TBW
COMMENTI
Considerazione
6 novembre 2025 10:25 italia
Quindi un gruppo di ciclisti in presenza di pista ciclabile devono andare su questa a 35 orari; secondo me per svolgere attività sportiva o agonistica occorrerebbe VIE ciclistiche per la pratica sportiva del ciclismo e ove queste non esistano pedalare sulla carreggiata anche in presenza di piste ciclabili ....

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Al Giro d’Italia le sale-stampa – primi anni Duemila – erano scuole elementari e medie, municipi e misericordie, palazzetti dello sport evacuati dalle abituali attività e trasformati in accampamenti per giornalisti e bivacchi per fotografi, attrezzati con stampanti e fotocopie,...


I tre anni nell’incubatore della VF Bardiani hanno dato i loro frutti. Matteo Scalco ha ventun anni e un bel bagaglio di esperienza in corse di spessore, ora è il momento di spiccare il volo. Passato direttamente dagli juniores a...


Dopo il notiziario di Paolo Broggi, non perdetevi il quarto d'ora di chiacchierata tra il nostro Federico Guido e il campione italiano Filippo Conca: metà intervista sul momento vissuto dal lariano della Jayco AlUla, la seconda metà sull'evoluzione del ciclismo...


Il 2025 di Alessandro Romele non è andato come il corridore dela XDS Astana sperava. Non per colpa sua ma per quella maledetta caduta durante il campionato italiano su strada a Gorizia in Friuli in cui Romele riportò escoriazioni e...


Dopo 10 anni il Giro d’Italia ritorna a Cassano d’Adda (Milano). Lo anticipa Alessandro Brambilla su Tuttosport in edicola oggi: nell’edizione 2026 del Giro la tappa del 27 maggio partirà da Cassano d’Adda. Il castello di Cassano farà da sfondo ai...


di Federico Balconi, avvocato
Il nuovo Codice della Strada interviene sull’utilizzo delle piste ciclabili, ma lo fa in modo discutibile, introducendo nuove regole che finiscono, paradossalmente, per peggiorare la tutela dei ciclisti. La “riga bianca” che dovrebbe proteggerli non è più un confine sicuro:...


Circa un mese fa in terra africana assistevamo ad una delle più grandi sorprese del ciclismo femminile degli ultimi anni. La canadese Magdeleine Vallieres vinceva il titolo mondiale in linea da totale outsider battendo non solo le atlete favorite, ma...


Il mondo del ciclismo bergamasco è in lutto per la scomparsa, avvenuta nei giorni scorsi, di Fausto Carrara. Primogenito di Gianni e Tonina Carrara, Fausto aveva ereditato dal padre la grande passione per il ciclismo, impegnandosi dapprima nella S.C.Leffe e, soprattutto,...


Il mondo del ciclocross è preoccupato: uno dei suoi personaggi principali, Eli Iserbyt, potrebbe non correre in questa stagione a causa di ulteriori problemi all’arteria femorale della gamba sinistra. Il belga, che difende i colori della Pauwels Sauzen - Altez...


Elia Viviani il Profeta, il Capitano:  chiamatelo come volete. Il campione veronese vanta dei trascorsi fondamentali per la sua carriera ciclistica, guarda caso, nella provincia di Treviso, dove sono passati diversi atleti nelle squadre dilettanti che poi sono diventati campioni...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024