CICLOCROSS. PRIMO APPUNTAMENTO A JESOLO CON IL GIRO D'ITALIA

CICLOCROSS | 04/10/2020 | 07:37

Dopo tutto quello che è successo anche il solo ritrovarsi in una sala (con il dovuto distanziamento) per la cerimonia di apertura del 12° Giro d’Italia Ciclocross è un grande successo e motivo di sorriso per tutti. Questa è l’atmosfera che si è respirata questa sera presso il Centro Congressi Kursaal di Jesolo per la presentazione ufficiale della corsa rosa del fango e il vernissage della prima tappa, il 2° GP Città di Jesolo. Particolarmente toccante il minuto di silenzio in ricordo di tutte le vittime della pandemia.


Ad organizzare, con la consolidata collaborazione dell’ASD Romano Scotti, è la DP 66, presieduta da Michele Bevilacqua e con la guida tecnica del due volte iridato Daniele Pontoni, che collabora per l’occasione con l’ASD Polisportiva 360, consorzio di società sportive di Jesolo. Numeri interessanti, quelli proposti dalla prima tappa del GIC, che comprendendo anche i cicloamatori degli enti di promozione è giunto alla fatidica soglia di 700 atleti. Numeri niente male se si considera che, diversamente dagli scorsi anni, le altre discipline sono in pieno svolgimento: chi ha scelto il ciclocross, il Giro d’Italia Ciclocross, lo ha fatto dunque per pura passione. Un dato che deve far riflettere sulla grande crescita della disciplina anche grazie allo sviluppo della corsa rosa.

Disegnato nelle adiacenze del Camping Jesolo International, lungo la foce del Sile e con lunghi tratti sulla sabbia, il percorso disegnato da Daniele Pontoni ha ricevuto “in dote” una grande quantità d’acqua e vento, che ha richiesto puntuali interventi straordinari di manutenzione da parte dello staff, aggiungendo però un pizzico di incertezza tecnica per le gare di domani, a disputarsi su un tracciato sempre diverso e in continua evoluzione.
Importanti le misure di contenimento del covid-19: sul percorso potranno accedere, muniti di braccialetto verde, solo gli atleti, lo staff organizzativo e i giudici di gara, mentre nelle aree team e ai box una selezionata rappresentanza dei team, indossando un braccialetto giallo.

Le danze si apriranno già dalla prima mattina: nella fascia antimeridiana sin daranno battaglia le categorie amatoriali (9:00-9:50) e nazionali giovanili (dalle 10:10 alle 13:00); nel pomeriggio le internazionali (a partire dalle 13:30), che hanno subito un leggero ricompattamento degli orari rispetto al cronoprogramma originario per evitare di concludere a ridosso del tramonto. Confermato lo sdoppiamento delle partenze per generi: donne esordienti e donne allieve correranno insieme in una gara completamente dedicata alle ragazze, così come separata sarà anche la partenza delle donne open (tradizionalmente abbinate con gli uomini juniores).
Prima di partire con il programma della giornata sarà osservato un minuto di raccoglimento in ricordo di Rodolfo Biancalani, giudice di gara molto noto al mondo del ciclocross, già presidente della CNGG, scomparso qualche giorno fa.
 
LE DICHIARAZIONI
Fausto Scotti, CT nazionale di ciclocross: «A questo giro è stata veramente dura. Siamo usciti tardissimo, il primo comunicato è stato pubblicato solo una settimana fa perché continuavano a saltare gare ed era difficile seguire il progetto. Poi ci siamo riuniti e abbiamo convenuto che non era possibile fermarsi di nuovo, con stremo sacrificio abbiamo deciso di andare avanti e quindi un grazie accorato va alle società che collaborano con l’ASD Romano Scotti nell’organizzazione e a tutti i team che partecipano. Il ciclocross sta formando dei fuoriclasse, dei grandi campioni. Parlano i risultati delle corse a tappe, delle classiche di un giorno, delle rassegne iridate. Aspettavamo tanti partenti, ma non così tanti, è una grandissima gioia spere che avete scelto il ciclocross. Una preghiera, però, siate rispettosi delle norme. Bisogna essere corretti ed evitare ogni occasione di contagio. È bello abbracciarci, ma ci si può salutare anche con uno sguardo, un sorriso. E tutto intorno a noi ci sono i colori dell’arcobaleno, colori di speranza».

Daniele Pontoni, due volte iridato e direttore tecnico della DP 66: «Ringrazio in primis i volontari. Senza di loro oggi difficilmente saremmo qua. Poi naturalmente l‘amministrazione comunale e tutti gli enti che ci hanno ospitato e coadiuvato in questa organizzazione ed agli amici di Atlantide per i video emozionanti, che trasmettano tana energia positiva. Il meteo oggi ha un po’ cambiato le carte in tavola, ma io credo che lo scenario del percorso a ogni gara varierà, anche tra mattina e pomeriggio. Il tratto cruciale sarà la sabbia e saperla interpretare nel modo migliore, cercando di uscirne il meno stanchi possibile. Serviranno gambe e testa. Ogni anno il numero dei ragazzi aumenta e di questo va dato merito al lavoro svolto dalle società e dal coordinamento del CT e della sua squadra. Lavoro enorme ed encomiabile. Vedervi tutti così numerosi è un grande sorriso per il mio cuore».

Michele Bevilacqua, presidente DP 66: «La famiglia Scotti è la fiamma pilota. Senza di loro non riusciremmo a fare nulla di questo. E noi come società piccola dobbiamo appoggiarci a realtà locali. Avevamo una grande idea per il 2020, siamo stati costretti a ridimensionarci, ma si arriva a questo punto solo con aggregazione di più amici volenterosi di fare del bene al ciclocross. Io che vengo dalla strada ho scoperto un mondo bellissimo. Sento la necessità che gli atleti hanno di questo Giro d’Italia. Ora è una parte grande del ciclismo nazionale e non si può negarlo».

Nicola Manente, consigliere comunale di Jesolo e presidente della Polisportiva 360: «Partiamo da una frase che abbiamo ripreso da una società ciclistica locale: Jesolo città del ciclismo. Abbiamo deciso di prendere come nostro obiettivo lo sport e soprattutto il ciclismo. Ciò si è concretizzato con una serie di eventi, la tappa del GIC di quest’anno è la prima. Essendo stretta e lunga la costa non è facile gestire al meglio il lungomare e per questo dobbiamo ringraziare Jesolo Patrimonio, che ci ha consegnato altre 30 transenne questo sabato pomeriggio proprio per gestire al meglio le criticità: quando c’è un bel rapporto con le realtà pubbliche, possiamo ottenere ottimi risultati. La Regione Veneto ci è stata particolarmente vicina e con essa tutte le società che fanno parte della Polisportiva 360. Da ragazzino correvo anche io in bici, è quindi di cuore che sento di ringraziare espressamente tutte le famiglie e i genitori, che danno modo ai figli di conoscere un ambiente di vita sano. L’importante è essere qui e dare il massimo, in ogni caso».
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