KEETIE HAGE, LA PIONIERA DEL CICLISMO OLANDESE: «ERO GIOVANISSIMA E VINSI A IMOLA...»

DONNE | 26/09/2020 | 10:10
di Francesca Monzone

Si chiama Cornelia ma tutti la ricordano come “Keetie” Hage, la pioniera del ciclismo femminile olandese, che a Imola nel 1968 conquistò la prima maglia iridata nella storia dell’Olanda. L'Italia, quell'anno, conquista per la prima volta nella storia una medaglia iridata con Morena Tartagni, in quella edizione è medaglia di bronzo.


Quando Keetie ha saputo che i Campionati del Mondo si sarebbero svolti a Imola le è venuta la pelle d’oca e con la mente, in un attimo, è tornata ai suoi 19 anni, quando fu lei a scrivere una pagina di storia dello sport femminile, come prima olandese a tagliare il traguardo in un Mondiale di ciclismo femminile su strada.


"Un bel ricordo, è stato un bel periodo quello. Ricordo che la mia gara ci fu il 31 agosto e fu così emozionante”. Lo sport al femminile in quegli anni era un sogno per tante donne e solo alcune riuscivano a realizzarlo. Non c’erano sponsor e si investiva di più in quello maschile. “Ovviamente venni festeggiata ovunque, ma non c'era tanta pubblicità intorno a questo evento e ho pochissime foto della mia vittoria. Solo alcune piccole in bianco e nero e qualcuna a colori ritagliata da qualche giornale."

Era una campionessa Keetie e lo era anche in pista: nella settimana prima di Imola, a Roma conquistò il bronzo nel Mondiale su pista, nell’inseguimento individuale. "Fu incredibile per me quell’anno, due Mondiali nello stesso Paese e io sul podio in entrambi".

Anche in quel Mondiale la Hage scrisse una pagina di storia, come prima olandese a salire sul podio mondiale della pista. Era giovanissima e allora non sapeva che le sue imprese sarebbero state tante e che avrebbe vinto 4 titoli mondiali in quella disciplina e un altro titolo su strada.

La gara femminile a Imola era di appena 55 chilometri, molti meno di quelli che oggi correranno le nostre ragazze. "Noi volevamo un percorso più lungo, ma la gente pensava che le donne non potevano affrontare distanze maggiori e anche il percorso era meno impegnativo. Eravamo sottovalutate".

Hage ricorda ancora bene lo sprint finale della sua corsa. "Arrivai  in testa al gruppo e mi accorsi che il traguardo era ancora lontano. Pensai di aver sbagliato ma non potevo fermarmi, non volevo farlo. Continuai veloce la mia corsa e vinsi con uno sprint lunghissimo e solo dopo la linea del traguardo capii che avevo vinto io”.

Era incredula Hage, nonostante in quel 1968 avesse già ottenuto molti sucessi. “Avevo già vinto molto quell'anno ed ero anche tra le favorite, credo, ma non pensavo di poter vincere. C'erano cicliste più grandi di me che ammiravo. L'inglese Beryl Burton, per esempio, Elsy Jacobs e altre velociste ".

Keetie Hage nel 1979 si ritirò e nel suo palmares si contano più di 200 vittorie, tra cui venti titoli olandesi. La sua prima gara internazionale la corse a 16 anni nel 1966, arrivando seconda dietro l'ex campionessa del mondo Marie-Rose Gaillard.

Sempre in Italia ha vinto il secondo titolo mondiale, nel 1976 ad Ostuni. In Olanda quell’anno si decise che sarebbe stato assegnato un premio alla migliore ciclista dell’anno e così venne creato il Trofeo Keetie van Oosten-Hage (Van Oosten è il cognome da sposata di Keetie). Per i primi tre anni fu lei stessa a vincere il premio che le fu dedicato.

Oggi l’Olanda scenderà in strada come nazione favorita. Correranno su quelle strade dove la loro Keetie Hage ha scritto la storia del ciclismo olandese. “Per me sarebbe bello vedere la vittoria di una delle mie ragazze. Sarebbe come una storia iniziata con me e che ancora continua e che andrà sempre avanti”.

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