
Subito dopo l'arrivo in cima al Col de la Loze, tappa 18 del Tour de France 2025, tutti i microfoni sono andati in cerca di Jonas Vingegaard. Il danese aveva promesso fuoco e fiamme nel tappone alpino insieme alla sua Visma | Lease a Bike, e così è stato fino in fondo alla discesa del Col de la Madeleine.
«Oggi è stata una giornata brutale con 5 ore in sella - ha raccontato il danese subito dopo l'arrivo -. Non credo di aver mai fatto una tappa così dura al Tour prima di oggi, lo avevo già detto prima del via. Mi sentivo bene e si sentiva bene la squadra, avevamo un bel piano, ci abbiamo provato presto ma purtroppo non è bastato per guadagnare terreno su Pogačar. Devo ringraziare la squadra perché tutti hanno eseguito il loro compito al 100% e questo mi dà grande motivazione per continuare a provarci».
Ciò che non ha convinto è stato però l'atteggiamento sul fondovalle prima del Col de la Loze, quando Jorgenson ha attaccato e lui è rimasto fermo insieme a Pogačar. A precisa domanda, però, Vingegaard ha in parte sviato: «Prima del Col de la Loze non c’era accordo, io e Tadej non volevamo collaborare, e quando è partito Lipowitz abbiamo deciso di attendere i nostri compagni che stavano rientrando da dietro. Abbiamo ricominciato a tirare sul Col de la Loze e alla fine è andata così».
In ogni caso, staccare Pogačar sembra alquanto complicato al momento. Il due volte vincitore del Tour, comunque, continua a predicare ottimismo: «Tour chiuso? No, è ancora aperto, oggi eravamo sullo stesso livello, anche se ha guadagnato qualche secondo nel finale. Io ci credo ancora».