GAZPROM, KHAMIDULIN: «CI VEDRETE SPESSO DAVANTI IN QUESTI MESI»

PROFESSIONISTI | 07/07/2020 | 08:00
di Carlo Malvestio

Per vedere all’opera la Gazprom-Rusvelo “italianizzata” abbiamo dovuto aspettare qualche mese in più del previsto, ma ormai ci siamo quasi: un paio di settimane e al Sibiu Cycling Tour si riaccenderanno i fari sulla stagione 2020. I tifosi italiani avranno un occhio di riguardo anche per la squadra russa, che fa base a Lonato del Garda, che mai come quest’anno ha aperto le frontiere al nostro paese. Marco Canola, Damiano e Imerio Cima, Simone Velasco e Cristian Scaroni si sono uniti ai DS Paolo Rosola e Michele Devoti, dando un’anima tricolore alla squadra più importante di Russia. Anche il calendario vedrà tanta Italia, a conferma del buon rapporto tra RCS e la formazione di Renat Khamidulin, con inviti per Milano-Torino, Milano-Sanremo, Gran Piemonte, Il Lombardia e Tirreno-Adriatico.


«Siamo sicuramente contenti del calendario che andremo a fare – spiega il General Manager Khamidulin a tuttobiciweb -. Come sempre RCS, che ringrazio, ci ha tenuto in grande considerazione e l'unica corsa che non faremo sarà la Strade Bianche, oltre ovviamente al Giro d'Italia. Sapevamo che purtroppo non c'era spazio per noi al Giro, visto che le tre wildcard sono state date alle italiane. Ce ne fosse stata una in più, probabilmente, saremmo stati chiamati noi». In ogni caso, non si andrà a fare le comparse: «Cercheremo di far bene, alla Milano-Sanremo, che sarà contemporanea al Giro di Polonia quindi dovremo dividere la squadra in due, la nostra carta migliore sarà probabilmente Marco Canola, che già in passato aveva chiuso nel primo gruppo. Alla Tirreno-Adriatico, invece, ci presenteremo con una squadra molto forte, con Sergei Chernetski che di solito si trova bene in quel periodo dell'anno e il giovane Nikolay Cherkasov che si è piazzato bene ad alti livelli nel 2019».


In tre mesi di corse lo spazio per respirare sarà pressoché nullo: «Ovviamente la priorità è fare bene negli appuntamenti WorldTour, ma sono sicuro che saranno tante le gare in cui ci vedrete davanti. Potenzialmente abbiamo uomini per fare bene dappertutto e se le gambe gireranno nel modo giusto potremo toglierci qualche bella soddisfazione. Correremo in modo aggressivo come piace fare a noi, abbiamo la personalità per non farci spaventare dai big». Con un calendario così ristretto la concorrenza sarà elevata dappertutto, anche se il concetto di “alto livello”, secondo Khamidulin, è ormai universale nel professionismo: «Ormai non ci sono mai corse facili. Mi ricordo un paio di anni fa che siamo andati a fare il Giro di Belgrado, corsa 2.2 con sole due Professional al via, a fine gara ho guardato i file con i wattaggi ed erano gli stessi di una gara WorldTour. Non ci sono gare di passaggio, il livello negli ultimi anni è diventato altissimo. Ci sarà più nervosismo, quello sì. Tutti vorranno dimostrare il loro valore dopo i mesi di stop, perché ci sono corridori che non corrono da nove mesi e che nel 2020 non avevano ancora debuttato».

Un mix italo-russo che potrebbe servire agli italiani per trovare maggior spazio per le ambizioni personali e ai russi per ampliare il proprio bagaglio d’esperienza: «Abbiamo una squadra piuttosto giovane, molti dei quali tirati su dalla nostra squadra U23. Tra i russi il più promettente è sicuramente Cherkasov, ma penso che anche atleti come Petr Rikunov e Vladislav Kulikov, bravi a cronometro, possano pian piano trovare la loro strada. Tra gli italiani c'è Scaroni che è ai primissimi passi nel professionismo e deve ricordarsi che l'inizio è difficile per tutti, quindi con lui vogliamo fare passi corti e sicuri. Imerio Cima invece ha già dimostrato di poter essere competitivo tra i professionisti, visto che ha fatto terzo alla Coppa Bernocchi, e gli stessi Simone Velasco e Damiano Cima sono reduci da un ottimo 2019, in cui hanno ottenuto vittorie in corse importanti e sono grandi attaccanti. Canola ha l'esperienza dalla sua parte, sa come muoversi e sa come vincere». Un’apertura agli italiani che ha portato anche un nuovo modo di lavorare: «Quest'anno abbiamo cambiato tanto, sotto molti aspetti. Dalla preparazione al numero di training camp, passando anche per l'alimentazione. Con le prime gare vedremo se queste modifiche hanno dato i loro frutti, ma intanto, per esempio, Damiano Cima ha vinto il GP Francoforte virtuale, che è comunque un buon segnale. Spero che gli italiani siano rimasti soddisfatti dell'accoglienza. Intanto ho visto che in questo periodo si sono allenati bene».

La Gazprom ha anche una squadra satellite che parteciperà al Giro d’Italia U23, dopo che proprio la corsa organizzata dalla Nuova Ciclistica Placci ha consacrato talenti come Pavel Sivakov e Alexsandr Vlasov: «Stiamo aspettando che abbiano il via libera per tornare in Italia, sono 10 corridori in tutto – conclude Khamidulin -. Nove sono russi e posso dire che sono i giovani più promettenti di Russia. Spero che qualcuno riesca a passare tra i professionisti. Vedremo cosa faranno al Giro U23, che è una gara vera, lunga e impegnativa come nessun'altra della categoria».

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