
Si tratta di un passo, un primissimo passo, ma proprio per questo è significativo. La Israel Start-Up Nation è di fatto la prima formazione a riprendere una parziale attività di gruppo.
Dodici corridori - tesserati tanto nella formazione WorldTour che nel vivaio Continental - si stanno allenando nel nord di Israele dopo che nel Paese sono state allentate le misure anti contagio.
Le autorità sanitarie israeiane hanno recentemente deciso di revocare la maggior parte delle misure preventive, rendendo di fatto possibile per le squadre ciclistiche organizzare camp di lavoro.
Si tratta, dicevamo, di un primo passo: il gruppo di lavoro è limitato a venti persone, personale compreso, tutti i partecipatnti devono firmare auocertificazioni, i pasti sono serviti in forma asettica, le riunioni del team si svolgono all’aperto. Ovviamente domina su tutto il distanziamento sociale, mentre i massaggiatori e gli operatori sanitari devono indossare maschere per il trattamento dei ciclisti.
«È difficile pensare ora ad un ritiro di tutta la squadra - spiega il direttore generale del team Kjell Carlström - perché abbiamo ciclisti che vivono n molt paesi che hanno adottato regole e norme diverse. Anche noi potremmo essere costretti a dividere i ciclisti in diversi gruppi a seconda dei calendari delle gare e del loro luogo di proveninenza. Non sarà affactto facile, ma intanto ripartiamo...».
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