DOMANI LA RICORRENZA: 20 ANNI SENZA GINO BARTALI

RICORRENZE | 04/05/2020 | 15:46
di tuttobiciweb

«Gino Bartali non è solo uno sportivo, è un pezzo di storia, anzi di anima di Firenze e del nostro Paese». Così il sindaco di Firenze Dario Nardella - in un video per la rubrica "Accadde Domani", pubblicato sul sito Anci www.anci.it - ricorda il grande campione di ciclismo a vent'anni dalla scomparsa, avvenuta il 5 maggio del 2000. «Vinse due Tour de France e tre Giri d'Italia - spiega Nardella - ma oggi lo vogliamo celebrare soprattutto per umanità e coraggio. Nel '48, con la vittoria al Tour, Bartali contribuì ad allentare la tensione quando, dopo l'attentato a Togliatti, l'Italia fu sull'orlo di una guerra civile. Lo celebriamo anche come Giusto tra le Nazioni, per aver salvato nella Seconda guerra mondiale moltissimi ebrei perseguitati dai nazifascisti. La sua frase preferita era 'il bene si fa, ma non si dice'. Firenze - conclude Nardella - lo ricorderà per sempre».


«Posso fare il personale ritratto del 'mio' Gino Bartali", dice Davide Cassani, campione e attuale Ct della Nazionale di ciclismo. «Guidando da solo la sua Golf bianca, seguiva il Giro d'Italia dalla prima all'ultima tappa. Mi impressionava l'accoglienza della gente, era davvero una star. Nell'82, appena passato professionista, in un Giro mi piazzai terzo di tappa. Bartali mi cercò per spiegarmi perché non fossi arrivato primo. Mi colpì che un campione come lui - sottolinea Cassani - impiegasse il suo tempo per parlare con me, illustre sconosciuto. La sua grandezza era la generosità. È giusto ricordarlo per le emozioni che ci ha regalato e gli insegnamenti che ci ha trasmesso».


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COMMENTI
5 MAGGIO 2000
4 maggio 2020 19:19 canepari
Ei fu. Siccome mobile
per tanta pedalata
varcò l'anima mitica
la soglia tribolata,
così per niente tacita
l'Italia al nunzio sta'.

Canta le lodi ultime
al Gino nazionale,
né sa quando un simile
bel colpo di pedale
le sue montagne splendide
ad esaltar verrà.

Dal Rolle alla Scoffera,
dal Galibier al Ghisallo,
quel gran securo al rosa
fece seguire il giallo.
Trionfò nella Sanremo
sui monti di Briancon.

Fu vera gloria? I posteri
non daran sentenza,
ma chineran la fronte
a Dio e alla sua potenza
che volle su una bici
più vasta orma stampar.

Oh, quante volte àfono
narrar se stesso imprese...
Senz'altro anche nell'esito
i suoi ricordi accese
e dei giorni che furono
lo assalse il sovvenir.

Pensò alle balze ripide,
alle volate impàri,
ai lampi dei fotografi,
all'ombra dei gregari
e al timido gregario
che Fausto diventò.

Coppi arrivò! due uomini
un contro l'altro armati
divisero l'Italia
dal tifo frastornati.
La morte or li accomuna
nel nostro gran dolor.

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