L'ORA DEL PASTO. RESISTENZA CASALINGA? PERLE D'ARCHIVIO - 6

STORIA | 18/03/2020 | 07:44
di Marco Pastonesi

 


Scavando e scartabellando nei cassetti, ho ritrovato questo duetto fra Beppe “Turbo” Guerini e Fabrizio Guidi. Che ne dite? (Sesta puntata)


LA PRIMA BICI Beppe Guerini: “Quella di mio cugino, piccola, rossa, da corsa. Avevo otto anni”. Fabrizio Guidi: “Me la regalò mio nonno a Natale. Era una Iacopini viola, ma troppo grande. La cambiai subito per un’altra Iacopini arancione più piccola. Avevo sette anni”.

L’EREDITA’ Guerini: “Da mio padre. Aveva corso, fino a dilettante”. Guidi: “Da mio nonno, tutto il paese gli andava dietro. Poi da mio padre, diventato anche mio allenatore”.

LA PRIMA CORSA Guerini: “A Vertova. Presi la bici di nascosto perché mio padre non voleva, era contrario e non si sapeva perché. In gara caddi, ruppi la ruota, ma arrivai al traguardo. E a casa confessai”. Guidi: “A Pisa, ma non me la ricordo. Ricordo invece la seconda: eravamo in quattro, si rimase in due, l’altro mi pregò di aspettarlo, lo aspettai e poi persi”.

LA PRIMA VITTORIA Guerini: “Da esordiente secondo anno, ad Alzate Brianza, per distacco. Però, devo dire la verità, mancavano i migliori, impegnati in una indicativa regionale”. Guidi: “Da giovanissimo, a Chiodo di Pescia. E, devo dire la verità, mio padre non c’era. Mi dettero una coppa e un mazzo di fiori. E a tutti quelli che riconsegnavano il numero, davano una medaglia”.

LA BESTIA NERA Guerini: “Marco Pantani. Troppo forte. Mi fece diventare gregario e poi mi costrinse a cambiare Paese, emigrare, trasferirmi in Germania. Ma fu un bene”. Guidi: “Avevo così tante bestie nere da farne una mandria”.

IL RUOLO DI GREGARIO Guerini: “Collezionavo podi e piazzamenti. Dedicarmi a qualcuno più forte di me fu una mia decisione”. Guidi: “Con l’età si capisce che è meglio cambiare ruolo, così cominciai a tirare le volate per altri. Alla Bianchi, con Jan Ullrich, tiravo in pianura e stavo attento a tenerlo fuori dai guai negli ultimi chilometri”.

LA PIU’ BELLA CORSA Guerini: “Il Fiandre, per sentito dire”. Guidi: “Il Fiandre, per averlo fatto. Al primo muro sentii il boato della folla”.

LA PIU’ BELLA VITTORIA Guerini: “L’Alpe d’Huez al Tour de France 1999. E’ una montagna fatta a velodromo. E’ il Mondiale degli scalatori”. Guidi: “La prima vittoria, in una tappa del Giro del Portogallo 1995. Fuga a sei, a -20 via da solo perché mi sentivo il più forte, ma non conoscevo il percorso, temevo che ci fosse un altro strappo. Era domenica, c’era un sacco di gente, mi sentii in un altro mondo”.

LA PIU’ GRANDE CRISI Guerini: “Tour de France 1999, Pirenei, tre colli, a -60 dall’arrivo rimasi da solo, senza corridori, senza macchina, senza forze. E per due ore rimasi senza acqua. Provavo ad attaccarmi alle moto, ma loro si allontanavano”. Guidi: “DuPont Tour 1995, a metà gara mi staccai, feci 90 km da solo, ultimo, con il camion-scopa che quasi mi tamponava. Il mio direttore sportivo pensava che mi fossi ritirato. Arrivai stremato, dopo il traguardo crollai, quasi svenuto. Vinse Lance Armstrong”.

LA PIU’ DURA SALITA Guerini: “Il Mortirolo”. Guidi: “Il Mortirolo. Al Giro d’Italia 1996 presi i primi tornanti a tutta, poi continuai fino in cima a spinta. Quella tappa, 250 km da Cavalese ad Aprica con Mendola, Tonale, Gavia, Mortirolo e Aprica, ci misi otto ore e quaranta”.

L’INSEGNAMENTO Guerini: “Il ciclismo insegna a soffrire, credere in quello che si fa, convivere nel gruppo e nella squadra”. Guidi: “Il ciclismo insegna ad autodisciplinarsi – si può straviziare una, al massimo due volte l’anno – e a non mollare mai. Insegna anche un po’ di furbizia. Gp Gippingen 1996, in fuga con Riis e Olano campione del mondo, non mi conoscevano, finsi di essere stanco e andare più piano, saltai anche qualche cambio, ma dentro di me sapevo di essere più veloce di loro in volata, e vinsi”.

IL PENSIERO Guerini: “Non potersela mai godere abbastanza, specialmente nelle corse a tappe. Bisognerebbe ritirarsi e tornare a casa, allora sì che avresti tutto il tempo per capire che cosa hai fatto”. Guidi: “Non c’è nulla di più entusiasmante, non c’è nulla che ti dia tanta fiducia, non c’è nulla che ti faccia sentire più realizzato della vittoria. E’ il vero motivo per cui si fa ciclismo. Potersi dire: sono il primo, sono il più forte”.

IL PROBLEMA Guerini: “Quando la sofferenza prevale sul piacere”. Guidi: “Quando smetti di vincere e poi di correre, e torni nella normalità. Ti senti fuori da tutto e capace di fare niente. A salvarti ci sono i risparmi e la famiglia. E la voglia di ricominciare”.

 

6 - continua

GIA' PUBBLICATI

Puntata 1

Puntata 2

Puntata 3

Puntata 4

Puntata 5

 

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Va a Mattias Skjelmose la tappa regina dell’85° Tour de Luxembourg. Sfoderando un’ottima progressione nelle ultime centinaia di metri dell’impervia salita in lastricato verso il castello di Vianden, sede d’arrivo di una frazione da 311° metri di dislivello partita...


Il 12 settembre 2025, SRAM ha presentato un reclamo formale all'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (BCA) belga contro l'Unione Ciclistica Internazionale (UCI), contestando il Protocollo UCI sul Rapporto Massimo. Il 17 settembre 2025, dopo aver esaminato il reclamo...


I nostri inviati sono arrivati in Ruanda e ci stanno mandando le prime immagini da Kigali, sede del campionato del mondo di ciclismo che scatta domenica. Questa mattina il nostro Aldo Peinetti ha visto gli azzurri partire dal Kigali Delight...


Era rassicurante, con quella sua presenza che non passava inosservata. Un uomo di livello assoluto, compiuto e per questo ascoltato. Un vero professore che amava profondamente il nostro sport e la nostra “piccola parrocchia”, come ebbe modo di definire il...


Non c’è due senza tre per Paul Magnier all’Okolo Slovenska. Grazie all’ennesimo sprint senza storia, lo sprinter francese della Soudal Quick-Step ha conquistato infatti anche la terza tappa della corsa a tappe slovacca, la Kežmarok-Banská Bystrica di 191.7 chilometri,...


Lorenzo Cataldo si è imposto nella quinta tappa del Tour of Poyang Lake. Il 25enne atleta della Gragnano Sporting Club ha concluso i 120 chilometri della frazione disputata con partenza e arrivo a Lianhua regolando l’estone Norman Vahtra, 28enne della...


Nuovo arrivo per la Q36.5 Pro Cycling Team: si tratta del britannico Thomas Gloag. Il 24enne ciclista britannico corre già tra i professionisti da tre anni con la Visma-Lease-a-Bike, ha disputato un Grande Giro e alcune Classiche. Nelle prossime due...


È un giorno triste per il mondo del ciclismo: se n'è andato il professore Giovanni Tredici, il "dottore del Giro". Era ricoverato all’ospedale Fatebenefratelli di Milano, aveva 81 anni e negli ultimi tempi aveva accusato qualche problema di salute. Giovanni...


Si sta componendo sempre di più il puzzle della Coppa Agostoni - Giro delle Brianze 2025, che il prossimo 5 ottobre ospiterà alcuni dei prezzi pregiati del ciclismo mondiale. A Lissone arriveranno infatti 22 squadre, 8 appartenenti al circuito WorldTour,...


È stata la prestigiosa cornice della Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola a ospitare questa mattina la presentazione ufficiale del Giro dell’Emilia Granarolo e del Giro dell’Emilia BCC Felsinea – Donne Elite, in programma sabato 4 ottobre 2025, due eventi...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024