TOUR OF THE ALPS, LA CORSA CHE GUARDA AL CIELO

PROFESSIONISTI | 29/10/2019 | 11:10

Salire, crescere sempre, con lo sguardo puntato verso il cielo. Dal via del suo ambizioso progetto, nel 2017, questo è stato il mantra del Tour of the Alps, la corsa a tappe Euroregionale che ogni anno varca e unisce i confini di Tirolo, Alto Adige e Trentino per offrire cinque delle più spettacolari giornate della stagione ciclistica. Non a caso il Tour of the Alps è stato promosso nella categoria UCI ProSeries: anche in questo senso, continua a salire.


E l'edizione 2020 viene presentata con gra de anticipo, come si convine alle grandi corse. L'appuntamento è andato in scena questa mattina a Milano, presso la Sala Buzzati, sede istituzionale di RCS e Gazzetta dello Sport, con il collega Nino Morici a fare da conduttore e una platea colma di addetti ai lavori.


A prendere la parola per primo Helmuth Zanotti della Idm Sudtirol: «È successo qualcosa idi importante in questi anni, la corsa è cresciuta e noi siamo diventati amici, tanto è vero che ora siamo quasi una regione unica che raggruppa Trentino, Alto Wdige e Tirolo».

Maurizio Rossini, Ceo Trentino Marketing aggiunge: «Questa corsa, come tutto quello che stiamo facendo per lo sport, si traduce in turismo. Il ciclismo è parte di idea di mobilità nuova, non è solo sport. Noi siamo già eccellenza con le nostre ciclabili e cicliche, ma vogliamo crescere ancora e migliorarci per restare eccellenza. Le due ruote per noi sono un’opportunità di stile di vita».

Maurizio Evangelista, general manager della corsa, sottolinea: «La nostra è una corsa moderna, pensata per valorizzare lo spettacolo. Basta vedere come abbiamo distribuito le salite, ma è altrettanto importante come abbiamo distribuito le discese, che sono fonte di spettacolo. Non è un caso che a livello televisivo la nostra corsa è considerata tra le più spettacolari. In ogni caso il nostro ringraziamento va alle istituzioni, alla Lega Professionisti e alla Pmg che ci hanno dato la loro fiducia di da subito».

D’altra parte, non poteva essere diversamente per una corsa che, fin dalle sue origini nella storia del Giro del Trentino, ha fatto delle montagne e della salita il proprio tratto distintivo: un attributo che non è stato smentito dal percorso della 44a edizione, in programma dal 20 al 24 Aprile 2020, più la classica giornata di vigilia domenica 19 Aprile, con un menù che parla di quasi 13.000 metri di dislivello ripartiti su 717,7 km.

Una corsa, quella organizzata dal GS Alto Garda in collaborazione con i tre enti territoriali – Tirol Werbung, IDM Südtirol e Trentino Marketing – sotto l’egida dell’Euregio Tirolo – Alto Adige – Trentino, che conserva e rafforza la sua identità tecnica, proponendo nel contempo elementi di personalità e valore che trascendono il lato sportivo, espressione di quella forte base di principio sulla quale i tre territori partner hanno fondato la loro alleanza.

#LiveUphill: sulla strada come nella vita

Geraint Thomas nel 2017, Thibaut Pinot nel 2018, nel 2019 Pavel Sivakov, rivelatosi sul traguardo di Scena, trionfatore sul podio di Bolzano e poi confermatosi ad altissimo livello con il successo al Tour de Pologne: per vincere il Tour of the Alps non basta un corridore qualunque. Chi andrà in cerca di gloria dovrà farlo, una volta in più, quando la strada sale: questa è la tradizione e l’eredità del Giro del Trentino, questa è la garanzia di spettacolo che ogni anno il TotA propone agli appassionati, grazie a protagonisti sempre pronti a non deludere le aspettative, a due settimane dall’inizio del
Giro d’Italia.

D’altra parte, la vita stessa insegna che le cose più importanti si trovano in cima ad una salita (reale o metaforica), e che vanno conquistate: questo è lo spirito del nuovo payoff del Tour of the Alps, #LiveUphill, presentato proprio in occasione del vernissage di Milano. Un tema che si muove al di là del puro discorso agonistico, e diventa un modo per parlare di valori e d’ispirazione, tematiche centrali per il Tour of the Alps come per tutto il mondo dello sport.

Protagonista dell'iniziativa sarà Lorenzo zulbetti, #liveUphill ambassador: dopo aver corso in 6 ore 18 e 38” la maratona di New York con suo papà, per il Tota correrà gli ultimi km di tutte le tappe. Lorenzo, davvero inarrestabile, fa anche judo e suona piano e batteria.

Breve, intenso, sostenibile: la formula TotA
Una media di 143 km a tappa, frazioni nervose ma senza altitudini estreme, itinerari di grande bellezza per per portare lo spettacolo della strada sui teleschermi del mondo intero (90’ live ogni giorno grazie alla produzione di PMG Sport, oltre 100 Paesi collegati nell’ultima edizione). La formula tecnica del Tour of the Alps è ormai consolidata, ed è uno dei motivi per i quali molti atleti e squadre di spicco lo collocano sistematicamente fra le gare da non mancare. Più che una scelta di percorsi, quella del Tour of the Alps è l’opzione per un modo di vedere il ciclismo improntato allo spettacolo, alla valorizzazione dei territori, ad offrire un’esperienza ideale ad atleti e squadre grazie all’accoglienza ai massimi livelli.

Una delle caratteristiche del Tour of the Alps è anche l’esiguità dei chilometri di trasferimento fra le varie frazioni, con ben tre casi di arrivo e partenza dalle medesime località: un’attenzione volta non solo a favorire il recupero e semplificare la logistica delle squadre, ma anche al contenimento delle emissioni dei mezzi al seguito, nell’ambito di uno sforzo per la sostenibilità che quest’anno si fa ancora più deciso. Anche quest’anno saranno venti le formazioni invitate al Tour of the Alps, ciascuna al via con sette corridori: l’elenco delle squadre sarà comunicato nel prossimo mese di Gennaio 2020.

Attese importanti novità sul fronte dei partner della manifestazione, visto l’elevato interesse suscitato in questi tre anni da una delle gare più innovative del calendario internazionale. In vista importanti marchi che andranno ad affiancarsi a partner consolidati e già confermati quali Melinda, Northwave, Vittoria, Autostrade del Brennero oltre al mondo della cooperazione capeggiato da Cassa Centrale Banca.


Da Bressanone a Riva del Garda con tante sorprese

Per la prima volta dopo tre anni di Tour of the Alps, sarà l’Alto Adige a dare il via alle danze dell’edizione 2020: ad ospitare vigilia ed operazioni preliminari (Domenica 19 Aprile) sarà la città di Bressanone, nella bellissima Piazza Duomo, da dove poi lunedì 20 muoverà la frazione inaugurale con arrivo ad Innsbruck dopo 142,8 km. Dopo un avvio movimentato e la salita verso il Passo del Brennero, una lunga discesa condurrà gli atleti sul circuito finale di Innsbruck, da percorrere due volte e caratterizzato dalla salita di Axams, già affrontata dagli atleti nella prova a cronometro dei mondiali 2018.

Sarà tutta tirolese la seconda frazione (Martedì 21 Aprile) che riprenderà il via da Innsbruck per concludersi a Feichten im Kaunertal dopo 121,5 km e 2.640 metri di dislivello, per gran parte compressi nella seconda metà di gara. Terminati i primi 50 km pianeggianti, le salite di Arzl im Pitztal e Piller Sattel (due volte) attendono gli atleti, prima di un finale impegnativo verso il traguardo di Feichen, con pendenze superiori anche al 12% fra i -6 ed i -3 al termine.

Il Tour of the Alps fa ritorno in Alto Adige con l’arrivo della terza tappa (Mercoledì 22 Aprile) a Naturno, dopo il via da Imst, in Tirolo, appena ad Ovest di Innsbruck, per complessivi 163,9 km. Dopo la scalata del Passo Resia e le aspre stradine della Val Venosta verso Frinig, sarà l’asperità di Tarres (18 km dal termine) a dare forma ad un finale di tappa aperto a diversi esiti.

La 4a tappa di Giovedì 23 Aprile sarà la più lunga dell’edizione 2020 (168,6 km) e anche quella con maggiore dislivello (3380 mt), uno dei più ampi registrati nel quadriennio di marca Tour of the Alps: Naturno – Valle del Chiese/Pieve di Bono. Appena dopo il via, il gruppo si troverà a valicare i 1706 del tunnel di Passo Castrin, tetto del Tour of the Alps 2020. In seguito, gli atleti transiteranno in Val di Non e Val di Sole per poi risalire verso Passo Campo Carlo Magno. L’asperità successiva si incontrerà nei pressi di Tione e si tratta dello strappo non banale di Selle Giudicarie, mentre gli uomini di classifica potranno giocare le proprie carte sulla salita di Castel Condino verso Boniprati: 10 km di strada verticale che si concludono a 7km dal traguardo di Pieve di Bono.

La quinta e ultima tappa di Venerdì 24 Aprile, Valle del Chiese/Idroland – Riva del Garda, presenta chilometraggio contenuto (120,9 km), ma una successione di salite e strappi che impegneranno a fondo atleti dopo lo sforzo del giorno precedente. L’ascesa di Selle Giudicarie precederà la doppia scalata verso il Passo Duron ed il Valico del Ballino, prima della discesa verso il primo transito sul traguardo di Riva. Gli ultimi 40 km del Tour of the Alps si svolgeranno su due tornate di un circuito caratterizzato dalla salita di Pranzo, con l’ultimo scollinamento previsto a 12 km dal gran finale in Piazza Battisti, davanti alla Rocca medievale di Riva.

Cinque tappe, 13.000 metri di dislivello
Ecco il programma del Tour of the Alps 2020: 10 gran premi della montagna divisi su 717,7 km con un dislivello che sfiora
i 13.000 metri.

Lunedì 20 Aprile 2020
1a tappa: Brixen/Bressanone - Innsbruck
142,8 km, 1.950 mt di dislivello
Difficoltà: **

Martedì 21 Aprile 2020
2a tappa: Innsbruck - Feichten im Kaunertal
121,5 km, 2.640 mt di dislivello
Difficoltà: ***

Mercoledì 22 Aprile 2020
3a tappa: Imst - Naturns/Naturno
163,9 km, 2.290 mt di dislivello
Difficoltà: ***

Giovedì 23 Aprile 2020
4a tappa: Naturns/Naturno - Valle del Chiese/Pieve di Bono
168,6 km, 3.880 mt di dislivello
Difficoltà: ****

Venerdì 24 Aprile 2020
5a tappa: Valle del Chiese/Idroland - Riva del Garda
120,9 km, 2.230 mt di dislivello
Difficoltà: ***

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