I VOTI DI STAGI. L'INCENDIARIO

GIRO D'ITALIA | 28/05/2019 | 19:51
di Pier Augusto Stagi

Giulio CICCONE. 10 e lode. A soli 24 anni si porta a casa un traguardo, non un traguardo volante. Si porta a casa la tappa del Mortirolo (scusate se è poco…), con una fuga lunghissima, partita di prima mattina. La vince con la maglia azzurra degli scalatori sulle spalle, e questo conta ancora di più. Uomo squadra, uomo tuttofare: uomo di lotta e di governo.


Jan HIRT. 8. Il 28enne dell’Astana è ceco, ma anche sordo. Non sente i vaffa di Giulio, che lo invita a tirare un po’. Lo scopriremo soltanto alla fine: non ha fatto il furbo. Ne aveva di meno. Ceco, sordo e stanco.


Fausto MASNADA. 8. Ancora là, in testa al gruppo, vento in faccia, a conferma che gli Androni non sono una parentesi e nemmeno una comparsa: sono qui per merito. È lui è il più meritevole di tutti.

Vincenzo NIBALI. 9. È quello che in una giornata da tregenda infiamma la corsa. Ci prova, come è solito fare e conoscendolo, statene pur certi, ci riproverà. Oggi nelle sue intenzioni c’era quella di guadagnare su tutti, ma guadagna solo su Roglic, che non è brillante e si difende. Ma per Enzo è già qualcosa. C’è da guadagnare ancora molto, parecchio. C’è da battagliare ancora un po’. Non sarà facile, questo è chiaro, ma a Enzo le cose facili non sono mai piaciute. 

Hugh CARTHY. 7. La sua “mission” è quella di prendere la ruota di Nibali e stare lì: un po’ come prendere il taxi.

Richard CARAPAZ. 7. Sul Mortirolo si difende, ma la sua grande dote – e quella di tutto il suo team, la Movistar – è non perdere assolutamente la calma. Mai in affanno, mai sotto stress. Un errore? Si mette la mantellina troppo tardi. Sai che errore...

Mikel LANDA. 8. Voto di stima e di fedeltà. Fa quello che gli dicono di fare. E lo fa benissimo.

Damiano CARUSO. 8. Tutto il giorno là in avanscoperta, poi nel finale a mulinar pedalate per guadagnare su Roglic: che curidur.

Mattia CATTANEO. 7. Vale il discorso fatto per Masnada: bravo lui, bravi loro, bravi tutti. Grande Giro.

Bauke MOLLEMA. 6. Oltre a leggere un sacco di libri (qui al Giro ne ha portati quattro, e a Ciccone chiede sempre un po’ di silenzio per conciliare la lettura), potrebbe anche scriverne. Almeno uno: l’arte della difesa.

Simon YATES. 5. Di testa ne ha tantissima, ma è chiaro che a questo Giro ci è arrivato con una condizione non ottimale.

Pavel SIVAKOV. 6. Il ragazzo si difende alla grande, e resta nella top ten. Per uno della sua età non è cosa facile.

Davide FORMOLO. 5,5. Fa la corsa con il compagno di squadra Rafa Majka. Fanno fatica.

Domenico POZZOVIVO. 7,5. Si mette al servizio della squadra e di Vincenzo, prima che scoppi la battaglia: incendiario.

Primoz ROGLIC. 4. Perde terreno, ma resta lì si difende. Resta dietro con Simon Yates e Bauke Mollema. È interesse di tutti e tre andare spediti per recuperare dal gruppetto Nibali, Carapaz, Miguel Angel Lopez. Lo sloveno riesce a fare il ruffiano anche in questa occasione. Salta i cambi, ma fa saltare i nervi anche a Bauke Mollema: oggi è indifendibile.

Antonio NIBALI. 7,5. È il fratello, ma conferma una volta di più che lui è qui non per caso, ma per dare una mano. E ne dà ben più d’una.

Francisco VENTOSO. 8. Vincenzo è appena partito sul Mortirolo. chiede l’acqua, lui sereno gliela passa. Non c’è nessun giallo, non farà storia, ma è un bel gesto.

Misuratore di POTENZA. 2. Da anni si parla delle radioline, deleterie per lo spettacolo, ma il vero problema sono questi aggeggi. Se vogliamo rimettere un po’ di pepe e sale nella pietanza agonistica, dobbiamo costringere i corridori a non usare più in corsa i computerini con i misuratori di potenza e robe simili. Ognuno vada a sensazione: il ciclismo, fin che si può, rendiamolo sport, non un videogioco.

Gran Fondo CUNEGO. 21 22 23. Tre date da segnare e ricordare, anche se mi interessa rilanciare il pensiero di Vittorio Mevio, che questa Gran Fondo Internazionale Gavia & Mortirolo Damiano Cunego organizza. «A Damiano ho chiesto di pedalare nella pancia del gruppo, per stare a contatto con gli sportivi, con gli appassionati di ciclismo. Io voglio che sia una festa, non una gara. Io ho nel cuore gli ultimi, non i primi». Voto 10.

Max SCIANDRI. 10. Fa quello che probabilmente in gruppo si fa abitualmente. Ci si da una mano, anche quando si è solo mentalizzati a suonarle a tutti, per conquistare una meta. Così succede che nella tappa di Como l’ammiraglia della maglia rosa (Movistar) dia una bicicletta ad un compagno di squadra di Roglic (Jumbo Visma), il rivale dei rivali. E già che c’è, visto che Tolhoek ha appena dato il suo attrezzo a Primoz, appiedato da un problema meccanico, prenda la bici fuoriuso e la carichi sulla propria rastrelliera per trasportarla al traguardo, e riconsegnarla alla Jumbo Visma (voto 2: un grazie, due parole, due righe, un cenno dopo le polemiche scoppiate e le insinuazioni sulla bici sparita nel nulla, con tutto quel che ne consegue, con tutte le malignità che hanno accompagnato questa vicenda, con insinuazioni neanche tanto velate di  doping meccanico). Un gesto di grande cavalleria sportiva, un gesto che arriva dall’ammiraglia della maglia rosa, che non è rosa da nessun rancore.   

Antonio BEVILACQUA. 10. Tre vittorie italiane: Masnada, Ciccone e Benedetti. Tutti e tre ex Colpack Bergamasca, tutti e tre cresciuti alla scuola di Antonio Bevilacqua. 

 

 

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COMMENTI
pagelle
28 maggio 2019 20:56 Anbronte
Rivali 9 Carthy è Carapaz 7 , Stagi ma che corsa Gai visto? McCarthy in un amen è andato su Nibali e ha fatto la salita con lui, Carapaz ha sempre tenuto Nibali a 50 mt e quando ha voluto lo a raggiunto. Più obbiettività please

Cataldo
28 maggio 2019 21:20 Giors
anche lui italiano e vincitore di tappa, anche se lui non arriva dal vivaio colpack.
in ogni caso quel team fa crescere gli atleti e non li preme, onore al merito

Stagi che corsa ha visto?
28 maggio 2019 21:24 FrancoPersico
Se vogliamo non essere di parte, dare 7 a Carapaz mi viene da pensare che ha visto un'altra corsa. A me non sembra abbia patito e sia rientrato su Nibali quando ha voluto. Per il resto tutti a parlare di squadre forti e squadre deboli, non attrezzate per vincere il Giro. A cosa servono i Team Manager ed i DS con tutti sti fenomeni in circolazione? Spiegatemelo per favore. Grazie

Vergognoso traino delle moto
28 maggio 2019 22:38 pickett
Ma la corsa l'avete vista?Roglic stava rientrando,e sarebbe sicuramente rientrato.Andate a rivedere i filmati se la cosa vi è sfuggita.Davanti al gruppo Nibali non c'era una moto,c'era un convoglio di moto a trascinare i corridori.Guardate a quale distanza si trovava l'unica moto davanti a Roglic.Tutti gli addetti ai lavori queste cose ovviamente le hanno viste,ma fanno finta di non essersene accorti.Nessuno dice niente,scandaloso!

x pickett
28 maggio 2019 23:23 ConteGazza
allora già che ci sei, x la prossima volta dì a Roglic di non staccarsi in salita così non deve rientrare. Ma mi faccia il piacere

Pickett
29 maggio 2019 07:10 paree
Grande Pickett osservazione giustissima quando si è schierato il convoglio come dici tu,in un attimo il distacco di Roglic si è riportato sopra il minuto ...

Caro Conte
29 maggio 2019 14:02 pickett
Non voglio fare polemiche,ti invito solo a rivedere gli ultimi 15 km della tappa;se sei una persona obiettiva e intelligente,come credo,poi mi darai ragione.Ovviamente non lo ammetterai,ma dentro di te saprai che ho ragione.Da notare che la telecamera mobile inquadrava il gruppo Nibali standogli sempre davanti;quella che inquadrava il gruppo Roglic,era sempre rigorosamente alle spalle dei corridori.Lo so che Roglicsi é staccato in salita,ma la tappa non finiva in cima al Mortirolo,finiva a Pontedilegno,e avrebbe dovuto essere regolare fino alla fine.Ultima cosa:negli ultimi3 o 4km km qualcuno deve essersi reso conto che si stava esagerando,forse al direttore Vegni sarà arrivata qualche protesta;le moto si sono un po' allontanate.Ebbene,il gruppo Nibali non ha + guadagnato,anzi,ha perso qualche secondo.

Ha ragione Picket
29 maggio 2019 16:28 Monti1970
Infatti la moto Rai è stata squalificata

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