LE BICI DA CORSA DEL MUSEO NICOLIS E LA STORIA DEL GIRO: PASSIONE ITALIANA

NEWS | 07/05/2019 | 07:20

Il Giro d’Italia, il Tour de France, la Vuelta e le grandi classiche del ciclismo affascinano da sempre milioni di appassionati che affollano le strade d’Europa e li tengono incollati agli schermi per assistere alle prodezze dei grandi campioni. Le storie di corridori come Coppi e Bartali, come Binda, Brunero e Girardengo, sono entrate nel mito italiano grazie a imprese leggendarie.


A tutti coloro che amano questo meraviglioso strumento e le belle storie che può raccontare, è dedicata la stupefacente collezione del Museo Nicolis, che comprende modelli rarissimi in pregevole stato di conservazione. Per celebrare l’imminente arrivo del Giro d’Italia a Verona, sceglie di affidare ad alcuni incomparabili pezzi della sua collezione la narrazione di questa straordinaria competizione e degli uomini che l’hanno resa celebre. Sono le inimitabili bici da corsa della tradizione italiana quelle del Nicolis, che grazie all’abilità dei loro progettisti hanno contribuito alla gloria di impareggiabili campioni.


La proposta è allettante ed inedita: la Coppi Special del 1955, pezzo di straordinaria rarità, la Bianchi Modello Tour de France del 1949 che proprio quest’anno festeggia il Centesimo Anniversario della nascita di Fausto Coppi e la Legnano del 1948 in ricordo di Gino Bartali, sono solo una selezione, che insieme a sorprendenti e originali memorabilia legati alle corse, introduce alla scoperta di una delle più complete collezioni del Mondo.

120 capolavori che propongono la storia completa della bicicletta, elementi straordinariamente rari e pregiati a gratificare gli appassionati e gli esperti più esigenti. Un capitolo dell’evoluzione che contiene i presupposti del futuro: la Draisina in legno senza pedali del 1817 e i bicicli dell’800 con ruote in legno; alcuni modelli di bicicletto Bianchi, precursori delle moderne bici da corsa, come l’esemplare del 1885 con telaio inedito, primo ad adottare il tubo orizzontale che congiunge lo sterzo con il sottosella. Ancora Bianchi che anticipa in Italia l’idea dello scozzese John Boyd Dunlop: la gomma a camera d’aria che, ammortizzando i dislivelli del selciato ghiaioso, garantisce un’andatura più elastica e sicura, innovazione propedeutica allo sviluppo delle bici da competizione.

Molti campioni di oggi e del passato come Baldini, Moser, Motta, Bitossi, Gaiardoni, sono stati amici personali di Luciano Nicolis e hanno tenuto a battesimo la sezione ciclismo del Museo in occasione della sua inaugurazione nel 2001. Il Nicolis oggi è uno fra i principali Musei del Ciclismo, grazie alla varietà e rarità  dei gioielli che custodisce.

Silvia Nicolis, Presidente del Museo, racconta: “la collezione di bici del Nicolis ripercorre le tappe fondamentali dell’evoluzione di questo mezzo di trasporto”, e aggiunge “le bici da corsa sono un fiore all’occhiello della nostra collezione, un’affascinante testimonianza della passione italiana per questo sport antico e più che mai attuale”. Conclude:”l’arrivo a Verona dell’edizione 2019 del Giro d’Italia, sarà un’occasione straordinaria per la città, per il nostro Museo e per gli appassionati che potranno interagire con la collezione che abbiamo la fortuna di conservare”.

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