SKY DA' L'ADDIO A FINE 2019, MA MURDOCH...

PROFESSIONISTI | 12/12/2018 | 09:18
di Guido La Marca

L’annuncio è clamoroso: Sky lascerà il ciclismo al termine del 2019, chiudendo così una autentica epopea, caratterizzata da oltre un decennio di successi. La decisione comporta l’uscita di scena di Sky quale proprietaria del Team e quale sponsor, con la società che dovrà quindi trovare un nuovo partner principale per il 2020.


Nell’ultima stagione come Team Sky, la formazione britannica punterà ad arricchire ulteriormente un bilancio che ad oggi parla di 322 vittorie, tra cui otto Grandi Giri, 52 altre corse a tappe e 25 gare di un giorno.
 
Sky ha iniziato il suo impegno nel ciclismo nel 2008 quando ha unito le forze con British Cycling in un progetto nato per fare crescere il ciclismo a tutti i livelli e sostenere il movimento su pista e quello su strada. Alla fine di questa partnership, nel 2016, quasi due milioni di persone avevano cominciato a pedalare regolarmente e la nazionale del Regno Unito aveva raggiunto un successo senza precedenti nelle caccia alle medaglie in ben tre Olimpiadi.


Il Team Sky ha iniziato la sua avventura nel 2010 con l'ambizioso obiettivo di vincere il Tour de France per la prima volta con un ciclista britannico. Questo obiettivo è stato raggiunto nel 2012 con la storica vittoria di Sir Bradley Wiggins e i corridori del Team Sky, supportati da uno staff eccezionale, hanno continuato a cogliere successi al Tour de France e in altre importanti gare. Chris Froome ha vinto il primo dei suoi quattro titoli del Tour nel 2013 ed è stato il primo corridore in oltre 30 anni a vincere tutti e tre i Grandi Giri. Nel 2018 Geraint Thomas è diventato il terzo ciclista del Team Sky - così come il terzo britannico - a vincere il Tour de France, cogliendo il sesto successo della squadra in sette anni.

L'impegno di Sky nel ciclismo è stato una parte fondamentale del lavoro di Bigger Picture, che si concentra sull'impatto positivo che Sky può avere nelle comunità locali e nel resto del mondo. La recente campagna di punta dell'azienda, Sky Ocean Rescue, sta sensibilizzando sulla salute degli oceani e incoraggiando le aziende e il pubblico ad eliminare la plastica monouso. In precedenza, Sky ha lavorato con una serie di partner in iniziative a lungo termine, tra cui Sky Sports Living for Sport, che promuoveva la partecipazione sportiva nelle scuole per un periodo di 10 anni, e Sky Rainforest Rescue, una campagna ambientale con il WWF che è durata per sei anni. L'anno scorso, Sky ha annunciato una nuova partnership a lungo termine con l'England & Wales Cricket Board. La partnership, che include l'impegno a far crescere la partecipazione tra i bambini e alla base, costituirà una parte centrale dell'attività di Bigger Picture di Sky nei prossimi anni.

La decisione di Sky di fare un passo indietro nel ciclismo alla fine del 2019 arriva quando l'azienda inizia una nuova fase del suo cammino. Anche la 21st Century Fox, che possiede una partecipazione minoritaria nel Team Sky, ha anche confermato che il 2019 sarà l'ultimo anno del suo coinvolgimento nel ciclismo.
 
Jeremy Darroch, Chief Executive di Sky's Group, ha dichiarato: «Siamo entrati nel ciclismo con l'obiettivo di utilizzare i grandi successi per ispirare una maggiore partecipazione a tutti i livelli. Dopo oltre un decennio di coinvolgimento, non potrei essere più orgoglioso di quello che abbiamo ottenuto con Team Sky e con i nostri partner di lunga data come British Cycling. Ma la fine del 2019 è il momento giusto per aprire un nuovo capitolo nella storia di Sky e rivolgiamo la nostra attenzione ad altre iniziative, a cominciare dalla nostra campagna Sky Ocean Rescue. In occasione di questo annuncio voglio rendere un omaggio speciale a Dave Brailsford e all'immenso team di corridori e staff che ha costruito nell Team Sky. Ciò che abbiamo fatto insieme è andato ben oltre i sogni di molti che avevamo solo pochi anni fa. Dave, ti ringraziamo per aver fatto con noi questo viaggio e non vediamo l'ora di goderci la nostra ultima stagione di gare insieme».

Sir Dave Brailsford, Team Sky Principal, ha aggiunto: «Il progetto del Team Sky è nato con l'ambizione di costruire un team pulito e vincente attorno a un nucleo di corridori e personale britannici. Il successo della squadra è stato il risultato del talento, della dedizione e del duro lavoro di un grande gruppo di persone che si sono costantemente sfidate nello scalare nuove vette. Niente di tutto ciò sarebbe stato possibile senza Sky. Siamo orgogliosi del ruolo che abbiamo svolto nella trasformazione della Gran Bretagna negli ultimi dieci anni in una vera nazione ciclistica. Mentre Sky ci lascerà alla fine del prossimo anno, il Team guarda al futuro e alle potenzialità di lavorare con un nuovo partner. Per ora, vorrei ringraziare tutti i ciclisti e lo staff del Team Sky, del passato e del presente, e soprattutto i fan che ci hanno supportato in questa avventura. Chem, attenzione, non è ancora finita: ci aspetta un altro anno emozionante e faremo tutto il possibile per offrire nuovi successi al Team Sky nel 2019».

Fin qui il lunghissimo comunicato di Sky che ufficializza una decisione che nel mondo economico circolava da tempo, da quando cioè il controllo dell'intero pacchetto di azioni Sky è passato nelle mani del colosso statunitense Comcast. Una piccola nota di dietrologia politico-economica: nell'intero comunicato non appare mai il nome di James Murdoch, vale a dire dell'uomo che più di ogni altro ha creduto nel progetto ciclismo, prima al fianco della Federazione Bitannica e poi con la creazione del Team Sky. Ultimo figlio del magnate Rupert Murdoch, James festeggia proprio domani il suo 46esimo compleanno, è amministratore delegato della 21th Century Fox, independent director on the board di Tesla (colosso delle auto elettriche) e ciclista appassionato: difficile pensare che possa scegliere la via del disimpegno dopo oltre un decennio di grandi risultati. Così come certamente non appare preoccupato della decisione Sir Dave Brailsford che in questa sessione del mercato ha puntato su giovani talenti eccellenti ai quali ha proposto contratti importanti, fino ad arrivare alla firma quinquennale di Egan Bernal.

Nessuna nube, quindi, sul futuro del team britannico: l'accoppiata Murdoch-Brailsford continuerà il proprio cammino comune inseguendo nuovi record (dice niente il "primo colombiano a vincere il Tour de France"?) e dando vita ancora a lungo al team numero uno del mondo.

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