Ballan: nel 2008 punto al tris Sanremo, Fiandre e Roubaix

| 11/12/2007 | 00:00
Il viaggio di Alessandro Ballan è appena iniziato. La quarta stagione nel Gotha del pedale ha segnato la consacrazione: Fiandre e La Panne in primavera, Amburgo in agosto, a fine stagione la conferma in maglia azzurra per il bis di Bettini a Stoccarda. “E’ stata una stagione bellissima. In cui ho dato e ricevuto davvero tanto. Anche se alcune cadute hanno condizionato l’avvicinamento alla Sanremo c’è davvero poco da recriminare - dice il fuoriclasse di S.Giorgio di Castelfranco Veneto mentre il personale Fans Club ispirato dal fratello Andrea, Daniele Tessaro e Paolo Salvador lo festeggia alla Vecchia Postumia assieme a 280 persone tra cui i colleghi Pozzato, Tosatto, Bruseghin, Baldato, Righi, Gatto, Moletta, il neoprof Bandiera, gli ex Ferrigato e Pianegonda e direttamente dal Belgio un tifoso speciale, Philippe De Maeght che gli ha donato la bandiera giallo-nera col tradizionale leone fiammingo -. Sono più che soddisfatto dei risultati ottenuti e confido di crescere ancora”. Tanto che per il capitano della Lampre nelle classiche i piani del 2008 non cambieranno di una virgola. “La stagione ventura verrà impostata come quella appena trascorsa. Gli obiettivi non cambieranno e con un pizzico di fortuna si può ottenere anche qualcosa più”. Dunque il debutto al Giro d’Italia verrà ancora rinviato. “Mi piacerebbe moltissimo esserci. Per un italiano andare forte al Giro è il massimo per visibilità e popolarità. Ma temo che l’assenza sia nuovamente inevitabile quanto soffertissima, considerato che il 2008 è anno olimpico e chi punterà al successo a Pechino uscirà dal Tour. Dobbiamo ancora decidere con la squadra, ma io in testa ho l’Olimpiade e quindi il Tour per tornare a vincere qualche tappa”. Quindi a fine stagione appuntamento a Varese per il mondiale. “Senza dubbio mi piacerebbe continuare l’avventura in azzurro. A Salisburgo e Stoccarda ho dato il mio contributo e Bettini non ha mai fallito. Poi quasi sicuramente sarà l’unica occasione nella mia carriera in cui potrò correre un mondiale in Italia. Per questo se il ct Ballerini dovesse confermare la maglia azzurra in vista del mondiale avrei in programma di disputare le prime due settimane della Vuelta”. Ma il primo grande appuntamento del 2008 sarà la Sanremo. “Certo. Già dalla Tirreno-Adriatico spero di trovare la condizione ideale per poter dare il massimo alla Sanremo e riprendermi quanto lasciato due anni fa quando con Pozzato fui protagonista sul Poggio, prima di “tirare” involontariamente la volata proprio a Pippo”. In cima a tutto cosa metti? “Decisamente la Roubaix. Rivincere il Fiandre che mi ha dato tanto mi farebbe realmente capire cosa ho combinato a Pasqua battendo Hoste. Sono stato il decimo italiano a vincerlo e non vorrei che il mio nome stonasse in mezzo a tutti quei campioni. La Roubaix invece ha fatto la storia del ciclismo ed io col pavé ho sempre più confidenza. Proverò a centrare la tripletta: Sanremo, Fiandre e Roubaix sono tre gare importantissime che mi si addicono”. Ma ha ancora senso parlare di Pro Tour? “Ormai è una lotta ferrea. Personalmente non ho seguito tanto da vicino la vicenda. Ma rinunciare dal calendario classiche storiche in linea o a tappe non mi sembra una scelta tanto logica. Di questo passo il Pro Tour non avrè più alcun valore”. Dal 1 gennaio 2008 entrerà in vigore il passaporto biologico. E’ una novità, ma voi corridori avete già dovuto accettare e “subire” un po’ di tutto. “A dire il vero chi ha introdotto questo nuovo strumento, con tutti i valori archiviati messi assieme, il passaporto biologico ce l’ha già da un bel pezzo. Si sta facendo tanto contro il doping in questo sport. Il passaporto biologico è uno strumento in più che siamo lieti di accettare per avere un ciclismo pulito. Il problema è che ci stanno imponendo troppe cose, così che correre in bici rischia di passare in secondo piano. Il problema è che tra reperibiltà, controlli ed ora questo nuovo strumento abbiamo sempre meno libertà personale”. Massimo Bolognini
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