Santoni scrive a tuttobiciweb: ho sempre agito correttamente

| 05/12/2007 | 00:00
Riceviamo e pubblichiamo da parte di Vincenzino Santoni Caro Direttore, ho letto nel Vostro sito l’intervista di Giuseppe Petito, e sono stato molto infastidito dal suo “no comment” per la stagione 2007. Voglio commentare io a questo punto la stagione 2007. Dopo 12 anni di professionismo ad alti livelli purtroppo sono incappato in uno sponsor, la “Aurum Hotels”, che di un contratto di 1.200.000,00 Euro non ha versato neanche un centesimo. La pratica è in mano al legale della società, il quale ha aperto un arbitrato che oggi sta cominciando a dare qualche frutto. Del signor Petito mi diede molto fastidio anche il duro attacco rivolto a Luca Ascani, quando risultò positivo all’Epo. Io sono del parere che non si debba mai attaccare chi ha sbagliato o accusare chi ancora non è stato condannato o è in difficoltà. Quando si è vinto il Campionato Italiano, Petito si sentiva come un supertecnico, quasi che i 50 km orari di Ascani fossero solo merito suo. E allora mi chiedo come può un tecnico non vigilare sui suoi atleti per far sì che certe cose non accadano, poiché io so per certo che il tecnico sa tutto ciò che il corridore fa o non fa. Direi quindi che in quell’occasione Petito ha perso l’opportunità di stare zitto, come in questo momento con il suo “no comment”. Solo io so i sacrifici che ho fatto per poter arrivare con il Team fino al mese di luglio, lavorando con la speranza che la situazione Aurum si sbloccasse. Non certo per mia colpa ho subito gravi danni, e da alcuni corridori ho avuto attacchi pesanti, corridori che hanno scheletri negli armadi in fatto di doping e che si mostrano ora come i portabandiera dell’atleta pulito, ma che pulito non è. Vorrei dire una cosa alla F.C.I. e altre organizzazioni: Santoni si è comportato correttamente. Sono stato io il primo a ad avvertire che lo sponsor non stava pagando, e fin da subito ho richiesto che si procedesse all’escussione della fideiussione bancaria. Ci hanno bloccato a luglio. Bene. Forse però si poteva concordare insieme un modo per terminare la stagione, poiché alcuni corridori erano d’accordo a gareggiare senza stipendio per non buttare all’aria anni di sacrifici nel mondo del ciclismo. Si poteva in pratica cercare di salvaguardare il patrimonio atleti. Cara F.C.I., arriverà il giorno in cui la Aurum pagherà, poiché il contratto di sponsorizzazione è incontestabile, e riconosciuto anche dal Tribunale di Bologna. Quando questo giorno arriverà nessuno dei corridori perderà un centesimo. Cara F.C.I., così come sei stata vigile nei miei confronti, cerca di indagare in molte altre squadre che da una parte pagano i corridori il minimo contrattuale, e dall’altra chiedono che il corridore restituisca la metà o forse più del compenso. Capisco adesso come squadre con primi nomi da 200.000 o 300.000 euro riescano ad andare avanti tranquillamente. Vincenzo Santoni
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