Il Corriere dello Sport. Doping: pugno duro del Coni
| 26/06/2007 | 00:00 Il primo tiro di Gianni Petrucci è una frustata nel sette che finisce sulle mani di chi ancora si ostina a non capire. Il Presidente del Coni si era dovuto mordere le labbra per non reagire subito alla risposta dell’Associazione dei Medici del Ciclismo (Aimec) dopo la sua dura missiva all’Uci ( l’Unione Ciclistica Internazionale) decisamente critica contro l’abuso di esenzioni a fini teraupetici dei ciclisti. Ma sapeva che la settimana in arrivo gli avrebbe permesso di riflettere e colpire alla prima occasione. E per questo stravolge anche le abitudini che non prevedono conferenze stampa dopo la Giunta Esecutiva introduttiva al Consiglio Nazionale (di oggi). E giù pesante contro il sindacato dei medici a due ruote. «Siano essi rappresentanti dei corridori oppure dei medici del ciclismo, la nostra battaglia etica non si fermerà. La salute degli atleti deve essere e rimanere la priorità assoluta » . Non lo dice esplicitamente Petrucci, ma fa chiaramente capire che il Coni continuerà a lavorare sui profili ormonali tanto invisi e indigesti all’Aimec.
Cosa ha pensato, che impressione si è fatto alla prima lettura del comunicato dei medici del ciclismo, sabato scorso? « Invece di ringraziarci, come avrebbero dovuto fare, perchè non sono impazzito quando ho scritto la mia lettera a McQuaid ( presidente Uci ndr), ci hanno attaccati impegnandosi in una difesa d’ufficio di categoria non richiesta » .
E se l’Uci dovesse continuare nella politica di chi non vuole sentire? « Faremo tutto quello che è nelle nostre possibilità per capire e approfondire una realtà oggettiva registrata e conosciuta da tutti, nella consapevolezza della bontà della nostra posizione. Abbiamo la legge dalla nostra parte » .
Pensa a dei provvedimenti
per l’Associazione dei medici del ciclismo? « Bisognerebbe verificare se sono tesserati, ma non è questo il punto. Sono rimasto parecchio perplesso dalla loro uscita. Le esenzioni terapeutiche hanno raggiunto un numero di casi troppo rilevante, siamo obbligati a studiare il fenomeno, ad approfondire. E mi sarei aspettato che fossero proprio loro, i medici, a dire queste cose invece di meravigliarsi che le abbia dette io. I medici facciano i medici, alla politica pensiamo noi. Mi ha fatto piacere la condivisione del presidente della
Fmsi, Casasco».
Chiusura dedicata alla Federsci. Anche qui frustate, più morbide ma sempre frustate al presidente Giovanni Morzenti ( in mattinata ricevuto dal Ministro Melandri), reo di aver minacciato lo scioglimento della federazione, causa problemi economici. « Qui nessuno ha il diritto di sciogliere una federazione», sibila, gentile, Petrucci. Nel dettaglio entra il segretario generale, Raffaele Pagnozzi: « Il Coni coprirà tutte le più impellenti esigenze economiche della Federazione Sport Invernali, a cominciare da quelle dei tecnici. Non c’è una cifra, un tetto, sosterremo la Federazione a coprire le spese nell’immediato in attesa che Morzenti ci presenti un piano industriale, un business plan dettagliato, entro settembre. Si tratta di un’anticipazione, da giustificare, del contributo federale».
da «Il Corriere dello Sport» del 26 giugno 2007 a firma Pasquale Di Santillo
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