VELON. A CRONOMETRO NON CI SI PUO' NASCONDERE

GIRO D'ITALIA | 22/05/2018 | 18:31
Le sfide contro il tempo sono sempre rivelatrici. Soprattutto se disputate nell'ultima settimana di un grande giro. A cronometro non ci si può nascondere, le carte vengono scoperte, si capisce chiaramente chi inizia ad essere a corto di energie. Se hai una forma super come l'attuale maglia rosa Simon Yates (Mitchelton Scott) ti difendi alla grande anche se lottare contro le lancette non è la tua specialità, se non sei al top della condizione come Chris Froome (Team Sky) o sei in calo come sembra Thibaut Pinot (Groupama FDJ) soffri e perdi più del dovuto. Il cronometro non mente.

Nella Trento-Rovereto di 34,6 km non stupisce la vittoria di Rohan Dennis (BMC Racing Team), uno tra i migliori al mondo in questa specialità. I dati di Velon ci dicono che l'australiano nella prima parte ha pedalato a 47 km/h, 95 rpm e 440 watt medi con picchi a 54,8 km/h e 510 watt. Si è ben dosato e negli ultimi 5 km per 6'02" ha viaggiato a 50 km/h, 91 rpm e 400 watt medi, raggiungendo la velocità massima di 68,5 km/h ed esprimendo al massimo dello sforzo 820 watt.

Ci ha stupito positivamente la prestazione di Fabio Aru (UAE Emirates), che dopo due giorni da ko che stavano già facendo parlare tutti di un errore nella preparazione ha dimostrato di avere una buona gamba sul passo e di aver reagito con il giusto spirito al "dramma sportivo" vissuto a Sappada. Ottima, considerate le sue caratteristiche fisiche, anche la cronometro di Domenico Pozzovivo (Bahrain Merida), che è sempre più saldo sul podio virtuale della classifica generale. Il piccolo corridore lucano, finalmente in possesso di una bici da crono della sua misura, ha percorso i 2 km che precedevano il primo rilevamento cronometrico a 45 km/h (50,3 km/h di velocità massima), 95 rpm e 360 watt medi (420 max). Negli ultimi 5 km, in uno sforzo durato 6'21" ha mulinato le gambe a 47,4 km/h, 89 rpm e 340 watt medi, toccando 63,7 km/h di velocità massima e 920 watt.

Niente male se confrontato con un giovane portato per questo tipo di prove come Mads Pedersen (Trek Segafredo), a lungo miglior tempo al traguardo, nonostante abbia corso con le strade bagnate. Il 22enne danese ha impiegato 11" in meno del 35enne di Policoro per completare la stessa distanza. Nei 5 km conclusivi ha sprigionato 395 watt medi e 860 massimi, spingendo a 48,8 km/h (68,5 km/h di massima) a 98 pedalate al minuto.

La classifica generale ci dice che Simon Yates è sempre più il favorito per la maglia rosa di Roma, ma come ripetono tutti come un mantra non è finita finchè non è finita. Tom Dumoulin non è lontano quindi venderà cara la pelle per il bis in rosa. La crono ci ha detto che Pozzovivo sta benone, che Aru ha ancora qualcosa da dare a questa corsa e potrà riscattarsi cercando una vittoria di tappa nei tre arrivi in quota che ancora ci aspettato. Lo spettacolo continua...

Giulia De Maio
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