
Simon Yates per la prima volta in questo Giro d’Italia ha dovuto faticare parecchio per staccare gli altri big. Ha guadagnato su tutti i rivali per la generale (eccetto Froome, su cui però ha ancora 3’ abbondanti), ma non tanto quanto sperava, soprattutto su Dumoulin. Al traguardo ha dichiarato: «Sono contento e dispiaciuto allo stesso tempo, avrei voluto riprendere Chris e vincere la tappa. Domani ci aspetta un’altra giornata molto molto dura. Mi aspetto più distacchi rispetto a oggi. Il pubblico è stato incredibile, non solo sull’ultima salita. Per me è stato bellissimo arrivare su questa salita leggendaria in maglia rosa».
La classifica lo vede ora guidare la classifica generale con 1’24” su Tom Dumoulin e 1’37” su Domenico Pozzovivo. Le sue esternazioni in conferenza stampa:
Sei più contento o più dispiaciuto?
«Sono felice e sono anche non felice. Ho davvero provato a tentare di riprendere Chris per la vittoria di tappa, ma è stato molto difficile il finale. Ogni secondo guadagnato su Tom e il resto dei rivali è buono per me. Come mi aspettavo ieri, il gap è stato molto limitato tra i corridori. Sono comunque contento per la prestazione».
Cosa ne pensi della salita? Sei pentito per la non ricognizione, magari avresti potuto riprenderlo conoscendo meglio il finale?
«No, va bene così. I primi km erano più facili di quanto pensassi, ma ai -7km è iniziato il pezzo molto duro. Ma complessivamente è andato tutto al meglio»
Pensi sia pericoloso Froome ora per la classifica?
«Chris è come Tom, potrei perdere due minuti oppure anche di più nella cronometro, so bene che perderò molto tempo. Sicuramente non è fuori per la lotta per la maglia rosa. Correre contro di lui qui è stato molto difficile, ho provato ad andare a prenderlo ma non ci sono riuscito».
Il tuo team è migliore in salita di quello di Tom ma quello di Sky è migliore del tuo?
«Credo senza dubbio che abbiamo il miglior team in salita. Noi avevamo Jack Haig davanti sul finale dunque non credo fossimo meno forti di loro. Anche perché i miei ragazzi hanno tirato tutta la tappa, loro hanno usato poi Poels nel finale. Sono sicuro di quanto il mio team sia forte sin dall’inizio del Giro».
Si soddisfatto della tua strategia nella tappa di oggi?
«Sì. Non credo avrei dovuto seguire un differente approccio, anzi credo di aver intrapreso la strategia giusta. Forse posso risultare un po’ arrogante ma semplicemente sono sicuro del modo in cui corro e so che sono fatto per queste salite così come Tom lo è per la cronometro».
Perché hai lasciato andare Froome e non l’hai subito inseguito?
«Semplicemente perché ha avuto un grande spunto in quel momento e non sono riuscito a stargli dietro. Ha impresso un’accelerazione molto forte e piuttosto lontano dal traguardo. Tutto qui, io ho proseguito con il mio ritmo. Non ha preso un grosso gap, ho fatto il meglio che potevo per ricucire, ma va bene così sono soddisfatto di come ho corso».
Quanto è difficile correre contro Tom sapendo che non reagirà ai tuoi scatti?
«Non è difficile. Anche io ho fatto così in passato, puoi scegliere la tua strategia io mi concentro su di me non guardo troppo gli altri. Dopo l’ultima discesa ho dimenticato di togliere il giubbino».
Come ti prepari per la difficile frazione di domani?
«Tutti parlavano solo dello Zoncolan, ma ero ben consapevole che tutto il weekend sarebbe stato esigente. Domani sarà molto difficile. Abbiamo deciso che alcuni dei miei compagni sarebbero rimasti dietro oggi per salvare un po’ di gamba e di energia per domani».
Stai crescendo come corridore di classifica.
«È stata una progressione lenta ma costante. La nuova squadra mi aveva cercato per sviluppare alcuni ragazzi per i grandi giri e io in quel momento mi stavo affacciando al mondo dei professionisti. Sin dai primi anni mi hanno dato ruoli da leader che mi hanno fatto credere in me e mi hanno aiutato ad arrivare fino a come sono ora. Loro mi supportano ancora oggi come se fosse il primo giorno»-
Dal Monte Zoncolan, Diego Barbera