GIRO D'ITALIA | 15/05/2018 | 18:39
Il giorno dopo il riposo è sempre un'incognita. Oggi si sapeva che i girini avrebbero dovuto affrontare la tappa più lunga del Giro 101 (244 km) ma in pochi avrebbero predetto una frazione così scoppiettante e spaccagambe. La crisi di Esteban Chaves, secondo nella classifica generale al via stamane da Penne, ha fatto sì che il gruppo spingesse sull'acceleratore fin dalla prima salita e rendesse più dura la vita agli attaccanti che, insistendo, sono riusciti comunque a giocarsi il successo.L'ha centrato
Matej Mohoric, talento sloveno già campione del mondo tra gli junior e gli Under 23. Il giovane della Bahrain Merida
ha impiegato 6h04'49" per completare la tappa, con i suoi 3.856 mt di dislivello, a 40,0 km/h di media, toccando in discesa la massima di 89,4 km/h. Ha mulinato 86 pedalate al minuto a 255 watt medi (320 normalizzati), spendendo 6.060 kcal. I dati forniti da
Velon ci dicono che nella volata finale ha pedalato per 20" a 46,2 km/h di media e 52,7 km/h di massima, a 91 rpm e 780 watt medi. Sprintando ha toccato i 1.030 watt, che gli hanno permesso di tagliare il traguardo a braccia alzate.
Non ha faticato solo lui, ma anche chi è arrivato alle sue spalle. Compresa la maglia rosa. Simon Yates (Mitchelton Scott) ha trascorso la lunga giornata in sella a 39,9 km/h, 85 rpm e 230 watt (280 normalizzati) medi. Il suo computerino ha registrato 89,5 km/h di velocità massima e 910 watt, con un picco di 1' a 571 watt quando ha sprintato al secondo traguardo intermedio. Anche lui ha decisamente meritato la cena, lasciando per strada ben 5.560 kcal.
Giulia De Maio
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