BERSAGLIERI CICLISTI, FESTA A PARMA CON I CAMPIONI
Leonardo Levati con il generale Umberto Raza
La premiazione del generale Angelo Giacomino
Ancora Leo Levati con Tista Baronchelli
INIZIATIVE | 24/04/2018 | 11:37 Una festa densa di colori, suoni e significati profondi, quella dei Bersaglieri Ciclisti. Parma, città Medaglia d’oro al Valor Militare ha ospitato con una sfilata di corsa, in bicicletta e in musica fino al cuore della sua Piazza, la specialità del corpo nata dalla matita del Capitano Luigi Camillo Natali nel 1898. Le carriole, le biciclette a gomme piene e scatto fisso ripiegabile in due pezzi e munita di spallacci per issarla sulle spalle che andarono ad esaltare l’arma specifica dei Bersaglieri: il movimento. Dopo le Guerre Mondiali tutti i Reggimenti Bersaglieri si trasformarono in ciclisti adottando le “carriole”.
Bersaglieri motociclisti in uniformi storiche, mezzi militari, gonfaloni, le divise e le marce vivaci ed energiche suonate degli ottoni hanno creato un momento suggestivo che ha visto ali di folla seguire, poi, la parata fino a Piazza Garibaldi.
E tra i protagonisti anche gli amici del ciclismo a cominciare da Leonardo Levati, uno dei motori dell’intera iniziativa, per arrivare a Tista Baronchelli, a Gianni Bugno, a due storici comandanti delle Compagnie Atleti come i generali Umberto Raza e Angelo Giacomino. E poi Mario Beccia, Flavio Miozzo, Simone Fraccaro, Mirco Bernardi, Claudio Torelli... tutti a ricordare con nostalgia un periodo speciale, quello della naja, che sicuramente ha insegnato molto ad ognuno di loro.
«La bellezze delle divise di un tempo si sposano con l’esempio che i Bersaglieri danno ancora oggi dell’esercito italiano nelle molteplici attività di Volontariato in cui sono impegnati» ha ricordato il Prefetto Giuseppe Forlani.
Nicoletta Paci in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale e con delega all’Associazionismo e al Volontariato: «Carriola è una parola dal sapore davvero antico. Un mezzo di trasporto che ha sorretto e aiutato i Bersaglieri. Una parola che ricorda fatiche, impegno e sudore. Sono gli stessi elementi che ritroviamo oggi nei volti dei Bersaglieri: coraggio, passione, la capacità di trovare nuovi mezzi e risorse. Un’intuizione che ha permesso a questi soldati di diventare ancora più veloci e capaci. Un mezzo a due ruote per meglio combattere, ma anche per meglio difendere. Uomini e biciclette, un binomio nella tradizione di Parma, ma per i Bersaglieri, un binomio che ha permesso l’azione, il soccorso e il sostegno della popolazione in grande difficoltà e annichilita da tragedie incommensurabili».
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