L'ORA DEL PASTO. ISRAELE E GINO

STORIA | 23/04/2018 | 06:31
Gino Bartali diventerà cittadino onorario di Israele. La notizia arriva dallo Yad Vashem, il Museo della Shoà di Gerusalemme, che ha confermato l’anticipazione del sito “Pagine ebraiche”. La nomina - dice il portavoce di Yad Vashem, Simmy Allen - avverrà in una cerimonia prevista mercoledì 2 maggio, due giorni prima della partenza del Giro d’Italia proprio da Gerusalemme. Bartali era già stato dichiarato “Giusto tra le nazioni” nel 2013: nella sua bici durante gli allenamenti trasportava documenti d’identità che contribuirono alla salvezza di 800 ebrei durante l’occupazione nazista in Italia.

Un uomo solo al comando, e stavolta non è “quello là”, Fausto Coppi, ma Gino Bartali, Ginettaccio, l’Uomo di ferro. Il primo del Giro d’Italia ad arrivare in Israele, il primo del Giro d’Italia ad arrivare in Israele e a rimanerci, per sempre. Gino il pio, Gino il giusto, Gino il toscanaccio, Gino “tutto sbagliato, tutto da rifare”, Gino “il bene si fa, ma non si dice”, Gino “quel naso triste come una salita” ma anche “quel naso allegro da italiano in gita”. Gino che aveva vinto tre Giri e due Tour, e cento altre corse. Gino che carburava lentamente, ma che poi non avrebbe più smesso di pedalare. Gino che fumava le nazionali, Gino che beveva Chianti, Gino che quando cominciava a raccontare non la finiva più, Gino che era il primo ad alzarsi e l’ultimo ad andare a letto, Gino che digeriva anche i sassi, Gino che aveva una memoria inossidabile, Gino che si era così immedesimato con il Giro d’Italia da diventare il Gino d’Italia (o il Giro Bartali), Gino che stava al ciclismo come Giuseppe Garibaldi all’Italia, Gino il terziario carmelitano nella Chiesa di San Paolino a Firenze.

La doppia onorificenza (Giusto tra le nazioni e cittadinanza onoraria) è un privilegio molto raro.
“La legge sui ‘Giusti tra le nazioni’ - spiega Allen - consente a Yad Vashem la prerogativa di conferire anche, in casi particolari, una cittadinanza onoraria di Israele a chi fosse ancora in vita, oppure postuma ai suoi congiunti”. La procedura è speciale: l’ultimo caso che si ricorda a Yad Vashem risale al 2007, 11 anni fa. La cerimonia - organizzata secondo Allen insieme con l'Ambasciata italiana in Israele - vedrà anche l’esibizione di alcuni corridori che parteciperanno al Giro d’Italia e subito dopo ci sarà il conferimento della cittadinanza onoraria postuma.

Ne sarebbe stato contento Gino? Certo avrebbe sbuffato, brontolato, mugugnato.
E poi avrebbe polemizzato, criticato, tuonato. E poi avrebbe anche tossito, gracchiato, muggito. E poi avrebbe spiegato, dichiarato, stabilito. E poi improvvisamente avrebbe chiesto: ma chi paga il biglietto dell’aereo? E poi forse sarebbe stato anche dalla parte dei palestinesi. E poi forse, una volta là, sarebbe andato in fuga nella Striscia di Gaza (lui che era già stato a “Striscia la notizia”) per fermare la guerra. Ma almeno stavolta, sotto sotto, in fondo in fondo, Gino ne sarebbe stato contento. Se non altro, per una volta, per un’altra volta, davanti a “quello là”.

Marco Pastonesi
Copyright © TBW
COMMENTI
Gino e Gaza
23 aprile 2018 13:14 andy48
Pastonesi, c'e' un motivo specifico per tirare in ballo i Palestinesi e addirittura Gaza in questo ritratto fantasioso di Bartali? Oppure queste prese di posizione condizionali condite di "forse" appartengono piu' all'universo dell'autore che a quello di Bartali? Cosi', giusto per capire.

Credo che Gino
23 aprile 2018 20:07 canepari
non sarebbe stato contento di questo onore. Delle sue “opere di bene”non ne ha mai accennato in vita e sono convinto che non avrebbe gradito neppure adesso tanto clamore. Ritengo che la cerimonia e l’essenza della stessa facciano più gioco a chi l’ha ideata che al nostro Campione che tutti abbiamo conosciuto come uomo schivo, dedito alla preghiera, alla gioia spirituale e al bene piuttosto che alle patacche. Poi, dai, cosa c’entra la striscia di Gaza? Condivido a grandi linee il polemico post di andi48. Certo che Gino ripudiava la guerra… non c’è discussione. Lui l’ha vissuta in prima persona e l’ha maledetta. Al di là del fatto che gli ha rubato almeno 4 o 5 anni di carriera e di sfide col grande rivale, il conflitto mondiale ha fatto davvero paura, gli ha ucciso amici e parenti, ha messo a rischio la famiglia e la sua vita. Ma la stessa guerra, pilotata dalla Divina Provvidenza, gli ha permesso anche di fare gesti inobliabili e degni di segnare per sempre una vita da “giusto”. Non ti offendere Gino, anche se sei cittadino onorario forse contro la tua volontà, il mondo ti vorrà ugualmente bene, per sempre.

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Al Giro d’Italia le sale-stampa – primi anni Duemila – erano scuole elementari e medie, municipi e misericordie, palazzetti dello sport evacuati dalle abituali attività e trasformati in accampamenti per giornalisti e bivacchi per fotografi, attrezzati con stampanti e fotocopie,...


I tre anni nell’incubatore della VF Bardiani hanno dato i loro frutti. Matteo Scalco ha ventun anni e un bel bagaglio di esperienza in corse di spessore, ora è il momento di spiccare il volo. Passato direttamente dagli juniores a...


Dopo il notiziario di Paolo Broggi, non perdetevi il quarto d'ora di chiacchierata tra il nostro Federico Guido e il campione italiano Filippo Conca: metà intervista sul momento vissuto dal lariano della Jayco AlUla, la seconda metà sull'evoluzione del ciclismo...


Il 2025 di Alessandro Romele non è andato come il corridore dela XDS Astana sperava. Non per colpa sua ma per quella maledetta caduta durante il campionato italiano su strada a Gorizia in Friuli in cui Romele riportò escoriazioni e...


Dopo 10 anni il Giro d’Italia ritorna a Cassano d’Adda (Milano). Lo anticipa Alessandro Brambilla su Tuttosport in edicola oggi: nell’edizione 2026 del Giro la tappa del 27 maggio partirà da Cassano d’Adda. Il castello di Cassano farà da sfondo ai...


Il nuovo Codice della Strada interviene sull’utilizzo delle piste ciclabili, ma lo fa in modo discutibile, introducendo nuove regole che finiscono, paradossalmente, per peggiorare la tutela dei ciclisti. La “riga bianca” che dovrebbe proteggerli non è più un confine sicuro:...


Circa un mese fa in terra africana assistevamo ad una delle più grandi sorprese del ciclismo femminile degli ultimi anni. La canadese Magdeleine Vallieres vinceva il titolo mondiale in linea da totale outsider battendo non solo le atlete favorite, ma...


Il mondo del ciclismo bergamasco è in lutto per la scomparsa, avvenuta nei giorni scorsi, di Fausto Carrara. Primogenito di Gianni e Tonina Carrara, Fausto aveva ereditato dal padre la grande passione per il ciclismo, impegnandosi dapprima nella S.C.Leffe e, soprattutto,...


Il mondo del ciclocross è preoccupato: uno dei suoi personaggi principali, Eli Iserbyt, potrebbe non correre in questa stagione a causa di ulteriori problemi all’arteria femorale della gamba sinistra. Il belga, che difende i colori della Pauwels Sauzen - Altez...


Elia Viviani il Profeta, il Capitano:  chiamatelo come volete. Il campione veronese vanta dei trascorsi fondamentali per la sua carriera ciclistica, guarda caso, nella provincia di Treviso, dove sono passati diversi atleti nelle squadre dilettanti che poi sono diventati campioni...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024