
Tra le rivelazioni di questo Tour de France c’è Kevin Vauquelin, il ventiquattrenne del team Arkea – B&B Hotels, che da qualche giorno ha preso possesso del terzo posto nella classifica generale, alle spalle di Pogacar ed Evenepoel.
Nato in Normandia, a Bayeux, nella tappa di giovedì tutto il pubblico era per lui e quando è salito sul palco si è divertito a farsi un selfie, riprendendo tutta la folla che lo chiamava Kevin il Vichingo e Kevin il Re della Normandia.
All’arrivo della sesta tappa, nella sua Normandia, Vauquelin era euforico, quasi stordito da quella festa che mai avrebbe pensato di vedere.
«Se è stata una giornata divertente? Non so nemmeno se si possa definire divertente, è stata una follia. Ho visto una mongolfiera con la mia faccia sopra! Riuscite a crederci? Anche i ragazzi del gruppo impazzivano per me, è stata una follia».
La festa è stata grande, perché Vauquelin il vichingo è l’orgoglio dei francesi, che sognano ancora una volta di vincere il Tour de France. Sanno che non accadrà quest’anno, perché ci sono Pogacar con Vingegaard ed Evenepoel, ma sperano un giorno, che Vauquelin riesca a realizzare il sogno giallo.
Nella tappa di ieri con arrivo sul Mûr-de-Bretagne, il vichingo normanno è arrivato settimo, alle spalle di Jorgenson e Gall, ma pensa che senza l’intromissione di Evenepoel, la sua corsa sarebbe potuta finire meglio.
«Remco Evenepoel non voleva che fossi lì. Credo che fosse spaventato, perché ha spinto davvero forte. Non credo fosse per la tappa, ma per non accumulare qualche distacco in classifica generale – ha detto il francese dopo l’arrivo al Mûr-de-Bretagne - Ho fatto uno sforzo enorme. Sono arrivato con il primo gruppo e penso che questo sia soddisfacente. In realtà, se Jhonathan Narváez non fosse arrivato davanti, forse ci sarebbe stata la possibilità di fare qualcos'altro e di arrivare più avanti ma non ha funzionato».
Vauquelin è molto soddisfatto del suo percorso e nella sua squadra, sono tutti felici per il terzo posto. «Siamo arrivati solo alla settima tappa e abbiamo ancora altre 14 tappe da fare. Questo Tour è pazzesco. Ho visto anche oggi dei cartelloni con sopra la mia faccia e questo ti fa solo venire voglia di spingere ancora di più».
Il corridore della Arkea – B&B Hotels pensa di avere ancora del margine di miglioramento e spera di scoprirlo nei prossimi giorni. In questa stagione si è fatto già notare, ma è proprio alla Grande Boucle che si è distinto per essersi messo sempre nel gruppo dei migliori, sfiorando anche qualche vittoria.
«Devo lavorare ancora più duramente. Ho ancora il potenziale per ottenere parecchi punti, quindi devo fare in modo che questo inizio del Tour de France sia davvero utile per il futuro. La mia reputazione nel gruppo mi permette di posizionarmi un po' più avanti e questo mi consente di essere in linea con i migliori. L'anno scorso non sarei riuscito ad essere in questa posizione, semplicemente perché non sapevo come posizionarmi. Comunque, in un gruppo, si vede chiaramente che il posizionamento è la cosa più importante. E quindi ora devo solo lavorare e giocare un ruolo da protagonista ogni volta».
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