PROFESSIONISTI | 13/04/2018 | 09:48 Damiano Cunego torna in Olanda per disputare l’ultima grande classica della sua carriera. L’Amstel Gold Race gli renderà omaggio a dieci anni dal successo del veronese sul Cauberg, davanti a Frank Schleck, Alejandro Valverde e Davide Rebellin. Per preparare la classica olandese e poi il Tour of the Alps, Damiano è rimasto due settimane in ritiro sull’Etna: non è da tutti, a poche settimane dal ritiro.
«Quando prendo un impegno lo voglio portare avanti nel miglior modo possibile: è una questione di professionalità - ha spiegato a Claudio Ghisalberti de La Gazzetta dello Sport - e poi in ritiro c’era anche qualche giovane a cui insegnare un po’ il mestiere. L’Amstel? Credo che Canola sia più adatto di me. Da qualche anno sono cambiati sia il circuito finale sia il traguardo: con questo arrivo, anche la lotta per prendere davanti l’ultimo Cauberg è bestiale. Però non mi spavento».
E ancora: «Dopo tanti anni, è arrivato il momento giusto per smettere. Il ciclismo è cambiato, ci sono tanti giovani, facce e squadre nuove. Io ho fatto il mio tempo. Vorrei diventare allenatore. E con la Nippo Fantini resterò almeno fino al 2020 come interfaccia tra tecnici e atleti. Poi seguirò i ragazzi giapponesi: tra due anni avranno l’Olimpiade in casa, bisogna prepararla bene».
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