LE STORIE DEL FIGIO. YUZURU SCATTA

STORIA | 13/04/2018 | 07:11
Non fosse per i tratti somatici, inequivocabilmente ascrivibili a un figlio del Sol Levante, Yuzuru Sunada potrebbe tranquillamente essere assimilato quale italiano, e brianzolo, in particolare.

Parliamo del fotografo del ciclismo Yuzuru Sunada, nato nel 1961 a Toyoma, in Giappone e attratto, fin da giovanissimo, dal ciclismo. Uno sport allora agli albori nell’impero del Sol Levante, almeno quello su strada, quello che attraeva gli interessi e la passione del giovanissimo Yuzuru. All’epoca, in Giappone, imperava il ciclismo su pista, soprattutto la specialità del “keirin” con annesse scommesse, con la stella di Koichi Nakano, straordinario specialista delle volate nato nel 1955, che ha monopolizzato la vittoria in dieci campionati del mondo della velocità professionisti, ininterrottamente, dal 1977 al 1986 compresi. Scatto portentoso, grinta e comportamento da kamikaze, qualche volta, erano le sue armi per affermarsi con eccezionale, ineguagliata e probabilmente ineguagliabile, continuità. Un “fenomeno” assoluto, nel vero, letterale, senso della parola.

Erano però le corse su strada che affascinavano Yuzuru Sunada che pedalava su strada nel magro panorama delle corse giovanili giapponesi, su una “quasi specialissima” italiana, attratto e affascinato da quanto proponeva il “made in Italy” nel settore delle due ruote senza motore. Era, da parte sua, una continua ricerca di filmati, di fotografie, di riviste illustrate, di documentazione varia che proponesse il ciclismo, il “ciclismo vero” dice Yuzuru, che allora era ancora, in pratica, tutto concentrato in Europa.

Nel medesimo tempo matura pure l’hobby della fotografia, in senso generale, non ancora specificamente ciclistico. E per realizzare i suoi sogni, vedere e toccare con mano la sua agognata conoscenza diretta dell’essenza della sua passione, Yuzuru nel 1985, approda in Italia, in Lombardia, in Brianza, a Lesmo dove tuttora conserva la sua base quando non è in giro per il mondo a fotografare corridori e corse oppure, nel periodo invernale, riprendere il contatto e gli affetti con il natio Giappone. A febbraio, massimo inizio marzo ritorna però, quasi come le rondini di una volta a primavera, per seguire quello che è ora il “circus ”maggiore del ciclismo professionistico.

Appena giunto in Italia nel 1985 prova a mettersi il numero sulla schiena e gareggia in una squadra giovanile di Monza, la Cicli Di Lorenzo-Canova Case, dei fratelli Gianni e Alfiero Di Lorenzo, già professionisti, poi affermati meccanici alle corse, con frequentatissimo negozio. Con i colori della Di Lorenzo ha gareggiato anche un giovane Gianni Bugno, oltre a qualcun altro, rappresentato nella foto di squadra, lungo il doppio di Sunada, alla destra guardando la foto di gruppo. Yuzuru si stabilisce nella vicina Lesmo, confrontandosi con i pari età italiani. Il calendario agonistico di categoria presenta appuntamenti in successione che si svolgono lungo le strade brianzole che prevedono pure dislivelli sensibili per la categoria. Yuzuru, calato nella nuova realtà, si applica con determinazione tutta nipponica ad apprendere il “mestiere” del corridore - ancora in erba -, confrontandosi con diversi interlocutori, superando con grande spirito d’adattamento e intraprendenza le comprensibili, notevoli, difficoltà proposte dalla lingua, dal differente modo di vivere, dagli usi e costumi della quotidianità così diversi da quelli della madre patria. E poi, il sabato e/o la domenica misurarsi sui pedali con i coetanei. La struttura fisica esile, minuta, è quella solitamente accostata alla figura dello scalatore, ma il “grimpeur” del Sol Levante, con pragmatismo e freddezza di ragionamento, si rende conto che il divario con i competitori “made in Italy” è ampio. Ed è da lui valutato pure troppo per essere colmato, anche in parte, per offrire fondate speranze di colmare la differenza e puntare a obiettivi alti nel professionismo. E si risolve abbastanza presto ad abbandonare le chimere ciclistiche di pedalatore agonistico continuando a pedalare per piacere e diletto personale.

Già quando non era impegnato in allenamento o in competizione, il giovane e sempre serio, serissimo Yuzuru Sunada, si guardava attorno con interesse e curiosità intelligente per scoprire differenti realtà italiane nel corollario del ciclismo, informandosi e documentandosi. Fra queste le numerose officine artigiane che costellano la Brianza e non solo, l’aspetto della tecnica, dei componenti, dei materiali ciclo, il sistema informativo che ruota attorno alle corse e altro ancora. Una sorta di “cocktail” di cognizioni maturate che lo determinano e lo aiutano a lasciare l’agonismo per intensificare una collaborazione di tipo giornalistico, soprattutto con riviste di ciclismo giapponesi che in quegli anni accompagnavano il diffondersi dell’attività agonistica nipponica, ai vari livelli, che guardava con motivata curiosità e interesse il grande palcoscenico del ciclismo di vertice europeo.

Dal 1989, è foto giornalista “free-lance”, indipendente, e inizia a seguire le corse in moto, sia in Italia, sia all’estero, affinando l’esperienza con vari motociclisti piloti appassionati dell’ambiente. Soprattutto per i primi anni le sue foto sono pubblicate prevalentemente in Giappone ma ben presto il “mercato” si amplia.
Entra nella cerchia fissa degli specialisti dell’obiettivo del settore in modo continuativo, conservando sempre e comunque la “base” a Lesmo dove, quando i bolidi a quattro ruote girano sulla pista dell’autodromo di Monza, si sentono le staccate e le accelerate rombanti all’omonima, famosissima, curva.

Fra i piloti che hanno condotto la moto Yuzuru Sunada ricorda con particolare piacere il segaligno, taciturno, sovente avvolto dal fumo delle sigarette, il trentino di Covolo di Terlago, Sergio Fedrizzi, ora a meritato riposo, con il quale ha condiviso un’infinità di chilometri, percorsi con leggerezza. Infatti, sommando il peso di entrambi si arriva, a stento, al quintale…

Il Tour de France, il Giro d’Italia, la Milano-Sanremo, e non necessariamente nell’ordine, sono le corse preferite, per vari motivi, da Yuzuru Sunada, atteso quest’anno dallo speciale riconoscimento della Grande Boucle destinato ai “veterani” con frequentazione trentennale della massima corsa a tappe.

Oramai Yuzuru Sunada ha oltrepassato i trent’anni d’attività sulle strade del ciclismo con le macchine fotografiche brandite o appese al collo. Il fisico, l’aspetto del viso, la passione e l’entusiasmo per il mestiere rendono il segno dello scorrere del tempo ininfluente, in pratica e a vista, sull’aspetto e la figura di questo personaggio, nippo-italiano o italo-nipponico.
Fate voi.

Giuseppe Figini
Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Se i pedali Kéo prodotti da LOOK Cycle sono un’assoluta garanzia in termini di prestazioni e affidabilità,  arriva oggi quello che potremmo definire un vero potenziamento del prodotto, un potenziamento in grado di cambiare le regole in termini di sicurezza. LOOK Cycle...


L’ungherese Takàcs Zsombor sarà uno dei nuovi volti del team MBH Bank Ballan CSB Colpack per la stagione 2026. Passista nato il 6 giugno 2006, Zsombor ha mostrato un percorso di crescita impressionante, mettendosi in evidenza nel 2025 con il 5º posto al Gran Premio della Liberazione di...


Il Giro d’Italia si deciderà in Friuli. Lo farà nel cinquantesimo anniversario della sua più grande tragedia, il terremoto del 1976, onorando i mille morti e celebrando la rinascita di una terra che, nel frattempo, nella seconda metà di questo...


Sarà un po' l'ultimo regalo di Enzo Cainero. Il grande manager, uno che ha portato la nostra regione nel grande ciclismo, e non solo per lo Zoncolan, ha seminato bene prima di andarsene tre anni fa. Paolo Urbani, l'ex sindaco...


Salvatore Puccio, una vita da gregario. In occasione del suo 36° compleanno ha an­nunciato l'addio alle corse ed è stato subissato da messaggi di affetto.  Salvatore Puc­cio è molto amato in gruppo, ha fatto del suo meglio per farsi ben...


Alice correva in bicicletta e proprio la bicicletta le ha fatto conoscere Kevin. Alice ha smesso di correre per dedicarsi agli studi, Kevin in bicicletta continuava ad inseguire il suo sogno. Il 21 settembre il sogno si è spezzato, il...


«Se la Uno X mi stupisce? Non troppo, nel senso che si tratta di un progetto di squadra molto chiaro ed ambizioso. Dietro allo storico passaggio nel Gotha assoluto del ciclismo mondiale c’è un lavoro iniziato da anni, grazie alla...


Una prima volta da applausi, quella di Giulio Ciccone: l'abruzzese della Lidl Trek  ha conquistato l'Oscar tuttoBICI Gran Premio Fondazione Molteni riservato ai Professionisti al termine di una stagione che gli ha regalato grandi soddisfazioni. Ciccone succede nell'albo d'oro al...


Il 23 novembre, Port Hercule ospiterà nuovamente BEKING, giunto alla sua quinta edizione. Campioni e campionesse internazionali, tra cui il Campione del Mondo Tadej Pogačar e la plurititolata Pauline Ferrand-Prévot, sfileranno per le vie del Principato. Un’occasione unica, per media...


Pare che l’idea di partenza sia proprio questa, ovvero quella di interpretare un nuovo concetto di occhiale sportivo in cui tra lente e montatura non ci sono confini, ma solo totale continuità. Vediamola così, anzi, parliamo di integrazione visto che...


TBRADIO

-

00:00
00:00
SONDAGGIO
OSCAR TUTTOBICI 2025. SCEGLIETE IL MIGLIOR TECNICO ITALIANO DELL'ANNO
Dieci candidati, tocca a voi assegnare il Gran Premio Fondazione Iseni y Nervi





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024