
Testimonial dell'iniziativa, che attraverso il motto #insiemesipuò vuole promuovere la convivenza tra due e quattro ruote sulle strade, Alex Zanardi, Davide Cassani, Alessandro Ballan e Domenico Pozzovivo.
«Muore un ciclista ogni 36 ore, questo non è accettabile. Se vogliamo che i ragazzi continuino a pedalare e il nostro sport abbia un futuro dobbiamo investire per rendere le nostre strade più sicure. Se un'azienda leader in ambito tecnologico come Garmin oltre a pensare al proprio profitto pensa alla sicurezza vuol dire che c'è una urgenza non più rimandabile» ha esordito il Commissario Tecnico Davide Cassani.
«Gli incidenti per un corridore purtroppo sono all'ordine del giorno. Viviamo in un mondo frenetico in cui c'è poca pazienza e rispetto. Le mie due bimbe di 9 e 12 anni quest'anno inizieranno a correre, io voglio che dagli allenamenti tornino tutte intere. Dobbiamo educare chi va in bici e pretendere più attenzione da chi guida mezzi a motore» ha raccontato Alessandro Ballan, che oggi ha potuto rivedere il Garmin con cui ha vinto il campionato del mondo nel 2008 custodito gelosamente nella sede della casa madre.
«Sono felice che al tema della sicurezza stradale l'attenzione pubblica stia dando la rilevanza che merita. Un professionista percorre 30-35.000 km l'anno e corre tanti rischi. Ognuno deve dare il suo contributo per sensibilizzare chi è in strada a prestare la massima attenzione» ha aggiunto Domenico Pozzovivo, al lavoro per preparare il Giro d'Italia.
Alex Zanardi ha illustrato il suo nuovo progetto: Obiettivo3. «Lo sport è in grado di donare ispirazione. Dobbiamo seminare cultura. Grazie a Garmin, Unipol e altre importanti aziende vogliamo portare giovani atleti paralimpici ai prossimi giochi olimpici di Tokyo 2020».
Infine Giacomo Lovati di Unipol ha promesso che l'assicurazione che rappresenta darà il proprio contributo, soprattutto in ambito di educazione, rilanciando il messaggio tra i propri clienti automobilisti.
da San Vittore Olona, Giulia De Maio
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