LUTTO | 30/11/2017 | 15:51 Come definire Mauro Ortigni, “Maurino per gli amici”? Dirigente, sportivo, infaticabile organizzatore di quel circuito per dilettanti di Poggio alla Cavalla il lunedì di Pasqua, e della maxi festa d’estate a fine luglio sotto le stelle lungo quella striscia di asfalto che taglia in due la piccola località di Poggio alla Cavalla a due passi da Lamporecchio. Sicuramente un grande appassionato di ciclismo. Di anno in anno questo personaggio che ci ha lasciati questa mattina invitava tutti alla sua corsa. Lo aveva fatto da mesi a tanti amici, tra i quali ci onoriamo di essere stati, la data era il 2 Aprile 2018, giorno in cui il Gran Premio Sportivi Poggio alla Cavalla lo ricorderà. Nonostante l’impedimento fisico con il quale conviveva era un trascinatore, appassionato, instancabile. Presidente del Circolo Arci Tamburini di Cerbaia di Lamporecchio e della A.S. Mastromarco (per questa società nutriva una simpatia particolare), amava le iniziative e il suo dinamismo era contagioso. Anche quest’anno nonostante il male lo avesse reso più fragile aveva voluto organizzare la gara per dilettanti. Sarebbe stata l’ultima di una serie straordinaria che gli aveva permesso di conoscere campioni e personaggi e di aumentare il numero di tantissimi amici che ora lo piangono. “Maurino” è morto all’ospedale di Empoli, dove si trova esposto presso le cappelle del commiato+ fino a domani venerdì alle ore 13. I funerali sempre domani alle 14,30 a Cerbaia di Lamporecchio. Ai famigliari e parenti di Mauro Ortigni, le espressioni del più vivo cordoglio da parte dell’intero movimento ciclistico regionale e nazionale.
Oggi ci ha lasciati un grandissimo interprete e appassionato di un ciclismo che oramai non esiste più. "Maurino", oltre che valido ed apprezzato organizzatore, è stato un appassionato a tutto tondo, non facendo mai distinzioni fra questo e quell'atleta e questo o quel direttore sportivo: per lui esisteva solo il ciclismo, con una visione assai simile a quella che era di Alfredo Martini. Nonostante la sua menomazione fisica, non gli sono mai mancate le energie per portare avanti gare e iniziative che portassero acqua al mondo che lui prediligeva, lottando come un leone fino al suo ultimo respiro di stamani mattina. I veri appassionati di ciclismo non si potranno mai dimenticare di lui, uomo buono e mite, con un solo vero amore nel cuore. Se come diceva Albert Einstein "il valore di un uomo si misura su quello che è capace di dare, e non su quello che è capace di prendere, Maurino lo posso classificare tra i veri Giganti (con la G maiuscola) del ciclismo.
Ciao grande e caro amico mio, oggi il ciclismo ha perso una sua stella, una delle più luminose.
Riposa in pace, e tienici d'occhio da lassù.
Serafino Cappelli
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