TUTTOBICI | 15/11/2017 | 07:05 Elisa Longo Borghini è ancora una volta la regina dell'Oscar tuttoBICI Gran Premio Alè. La bi-campionessa italiana ha preceduto nell'ordine Elena Cecchini e Marta Bastianelli, con l'inossidabile Giorgia Bronzini che ha chiuso al quarto posto.
Soddisfatta del tuo 2017? «Quella da poco conclusa è stata una delle mie stagioni migliori in termini di rendimento. Ho vinto due corse importanti come la Strade Bianche e il Campionato Italiano, sono molto contenta della prima perchè è una gara prestigiosa e orgogliosa della seconda che mi dà l'opportunità di indosaare la maglia tricolore, che ho rincorso per molti anni. Il finale di stagione è stato da dimenticare, il mondiale purtroppo è stato un flop totale: mi brucia essermi presentata a Bergen non all'altezza della situazione, la delusione è difficile da mandare giù, ma questa esperienza negativa mi ha insegnato parecchio. C'è sempre qualcosa di positivo e una lezione da imparare anche quando la ruota non gira nel verso giusto».
Nel 2018 c'è in programma un mondiale duro, avrai spazio per riscattarti. «Sì, la prossima stagione partirò più tranquilla con l'obiettivo di far bene la settimana delle Ardenne quindi Amstel Gold Race, Freccia Vallone e Liegi-Bastogne-Liegi, al Giro d'Italia e al mondiale. Quest'anno ho trovato la forma migliore troppo presto e al mondiale mi sono presentata al gancio. A Innsbruck voglio andare forte, considerate le caratteristiche del tracciato e perchè la settimana iridata di quest'anno mi è rimasta davvero indigesta».
Sei tornata a lavorare con Slongo, che premieremo come miglior diesse... «Le notize volano (sorride, ndr). Paolo merita senz'altro questo premio, è un professionista e a livello umano è impagabile. Io devo ringraziare Mattia Michelusi che mi ha seguito negli ultimi due anni, con lui ho vinto una medaglia alle Olimpiadi e non lo dimentico. Ho deciso di tornare ad affidarmi a Paolo, con il quale ci eravamo lasciati per motivi tecnici visto che all'ultimo anno alla Astana e al primo alla Bahrain era molto preso, perchè ha di nuovo tempo da dedicarmi come in passato. Abbiamo lavorato insieme dal 2011 al 2015, è stato il preparatore di mio fratello Paolo ai tempi della Liquigas, tra noi c'è tanto rispetto, stima e amicizia. Mi è sempre piaciuto lavorare con lui, quando mi si è ripresentata l'opportuità l'ho colta al volo».
Con chi verrai alla Notte degli Oscar? «Con il mio fidanzato Ciro, reduce dalla maratona di New York. Conclusi i miei impegni agonistici l'ho seguito negli allenamenti. Dopo il lavoro (è dentista, ndr), verso le 20.30 usciva a correre tutte le sere e io lo seguivo in bici con una lampada per illuminarlo. Non so dove trovasse la grinta... (sorride, ndr). Vivere da vicino la NY Marathon è stato bellissimo, non è semplicemente un evento sportivo. È davvero qualcosa di grande e incredibile, pensate che il giorno prima c'è addirittura una mini sfilata dei partecipanti, come accade ai Giochi Olimpici».
Hai già scelto che vestito indossare? «Non ancora, ma sono sempre felice di partecipare alla vostra premiazione di fine anno. Ci vengo super volentieri. Ho letto le interviste dei premiati che avete già pubblicato, sono contenta che a Milano il 20 novembre ci siano tanti piemontesi a ritirare l'Oscar tuttoBICI. La mia regione sta producendo un bel movimento. Mi ha fatto un po' strano scoprire che per alcune ragazzine (vedi Francesca Barale) sono un punto di riferimento e ispirazione perchè mi sento semplicemente parte del gruppo. Mi fa piacere e ne sono orgogliosa. Significa che qualcosa di buono, nel mio piccolo, al ciclismo lo sto portando».
Giulia De Maio
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