CONCOREZZO ACCOGLIE "BRIANZA D'EPOCA"

STORIA | 13/11/2017 | 07:11
Biciclette di varie epoche, oltre a diversi cimeli ciclistici, hanno trovato accogliente casa nella villetta di Concorezzo, centro attaccato a Monza, attrezzata di recente a raccolto museo delle due ruote, sotto le insegne di “Brianza d’epoca”. E’ una lodevole iniziativa portata avanti da Antonio Mondonico, Marco Battoraro, Italo Beretta e l’ing. Fausto Pella, con il patrocinio dell’amministrazione comunale, per creare interesse e fare conoscere le molteplici valenze della due ruote.

E così, nella sede di via IV Novembre, all’angolo con via Volta, fanne bella mostra vari tipi di biciclette di ogni tipologia che costituiscono pure un piacevole motivo di didattica, soprattutto per i giovani, e di conoscenza delle basi per andare in bicicletta con la coscienza dei “fondamentali”, seppure basici, teorici e pratici. Si sa però che, si usa dire, “l’appetito vien mangiando”…

E c’è pure un angolo con un banco di lavoro e gli attrezzi per riparazioni ciclistiche. Del resto Antonio Mondonico è l’anello di congiunzione di una famiglia di costruttori di bici e telai iniziata da Giuseppe e Angelo, rispettivamente padre e zio, continuata da lui e ora rinverdita, in forma diversa ma con uguale passione, dal figlio Mauro, fra i più vicini collaboratori di Ernesto Colnago e che per molti anni ha guidato nelle corse rosa la vettura di direzione corsa del compianto Giorgio Albani, il monzese che era qui ricordato dal figlio Roberto.

Sono questi i concetti rappresentati all’inaugurazione, in modo sintetico ma sentito, dagli interventi del sindaco Riccardo Borgonovo, dal consigliere delegato allo sport Marco Mariani, dal parroco, don Angelo Puricelli e, per la MAB spa, da Andrea Brambilla.

Incisivo e di particolare significato, in materia, è stato l’intervento di Ernesto Colnago, il cui nome e il cui valore nell’ambito delle due ruote non ha certo bisogno d’altre illustrazioni. Con il costruttore della vicina Cambiago c’era anche Gianni Motta che sono stati i protagonisti nell’ambito conviviale che è seguito all’inaugurazione con la presenza di molti appassionati e “nomi” delle due ruote fra i quali la medaglia d’oro del quartetto dell’inseguimento alle olimpiadi di Roma 1960 Marino Vigna. Si sono susseguite rievocazioni storiche con immagini filmate e fotografie delle vittorie conseguite con bici Colnago da grandi attori del ciclismo, delle ultime novità Colnago e della foto storia del “biondino di Cassano d’Adda”, Gianni Motta, attraverso la presentazione del giornalista Sergio Meda.

Appare quanto mai lodevole questa iniziativa di Concorezzo, centro che ha proposto la memoria del concittadino Gino Scotti, gentiluomo vecchio stampo legato alle due ruote in varie forme, nell’ambito di Brianza d’epoca per ricordare e collegare i valori del passato ciclistico a quelli del presente, soprattutto in visione e in funzione delle più giovani generazioni.

g.f.


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