FISCO, COSÌ PER SPORT. LA TUTELA SANITARIA

SOCIETA' | 30/10/2017 | 07:19
Le Circolari del Ministero della Salute 16/06/2015 e 28/10/2015 oltre alla Circolare CONI del 10/06/2016 ci aiutano nel fare il punto sul Decreto Balduzzi in merito alle certificazioni sanitarie.

Una delle novità è che è stata introdotta la categoria di tesserati che svolgono attività sportive che non comportano impegno fisico e che quindi non sono tenuti all’obbligo di certificazione sanitaria anche se si raccomanda un controllo medico.
Inoltre è stata realizzata un’elencazione non tassativa delle discipline sportive esonerate dalla certificazione e sono ad esempio golf, pesca sportiva, tiro con l’arco, bowling, ecc.

Si introduce l’obbligo del certificato per la partecipazione di “non tesserati” a manifestazioni non agonistiche o di tipo ludico/motorio caratterizzate da particolare impegno cardiovascolare come le manifestazioni podistiche e ciclistiche. Questa norma è molto spesso disattesa dagli organizzatori anche per via del gravoso impegno che richiederebbe la gestione di tale adempimento in quanto spesso i partecipanti non sono affiliati a nessuna ASD e non sono tesserati a nessuna Federazione.

Da ultimo si prevede una nuova fattispecie ossia l’esenzione da certificazione anche da parte di tutti coloro che non praticano alcuna attività sportiva, ma vogliono iscriversi alla Federazione Sportiva. Tale condizione specifica dovrà risultare già all’atto del tesseramento.

I DEFIBRILLATORI
Dopo numerosi rinvii il 26/06/2017 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto che istituisce l’obbligo di dotarsi di un defibrillatore, ma vi sono parecchi dubbi in particolare nel caso degli allenamenti.

La versione in vigore del Decreto prevede che:
- il defibrillatore sia installato in impianti sportivi a carattere permanente
- non sussista alcun obbligo in capo ad una ASD di possedere un proprio impianto salvavita nel caso in cui le attività sportive vengano svolte in luoghi che ne sono già dotati
- dovrà essere presente il dispositivo, unitamente al personale atto ad utilizzarlo, durante lo svolgimento di gare e manifestazioni
- l’unica conseguenza della mancanza del defibrillatore è la loro non idoneità ad ospitare manifestazioni agonistiche.

Venendo al punto fondamentale degli allenamenti il Decreto prevede l’obbligo solo durante lo svolgimento di competizioni, sia gare sociali che eventi a livello federale o internazionale, ma non durante allenamenti.

Ma il precedente Decreto Balduzzi  al punto 4.2 prevede l’obbligo anche durante gli allenamenti. Inoltre se nell’impianto effettuo solo corsi e non gare le linee guida affermano solo che “si evidenzia l’opportunità di dotarsi di un defibrillatore.”

A questo punto ognuno è libero di valutare, soprattutto sul piano giuridico, cosa si intenda per opportunità, dato che un obbligo di dotazione è previsto in un decreto, ma non nel successivo. Quindi che fare? Valutate in base al vostro caso concreto sia la prudenza che l’importo della spesa.

dottor Umberto Ceriani

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