I VOTI DI STAGI. FROOME VUOLE LA DOPPIETTA, ANCHE GLI ALTRI

I VOTI DEL DIRETTORE | 05/09/2017 | 19:39
di Pier Augusto Stagi           -

Chris FROOME. 10. Nelle prove di montagna la tattica è chiara: chiede ai suoi compagni di squadra di farlo soffrire il più possibile. Vuole che gli tirino il collo. Lui è allenato per questo. Lui è un fachiro, sa metabolizzare la fatica e assorbirla come nessuno. Fa fatica lui? Faticano anche tutti gli altri, i suoi avversari, che quando sono chiamati a dover attaccarli sono già attaccati alla bombola dell’ossigeno. Nelle crono la musica cambia. Qui il britannico gioca quasi in casa. Sir David John Brailsford è onesto come pochi: «Su un percorso così, Chris era a proprio agio. Era proprio disegnato per lui». Froome si esalta con un assolo di rara bellezza, perché l’inguardabile Froome, quello che in salita sembra sempre dover cedere da un momento all’altro, attaccato al proprio manubrio, con quella testa che ciondola come un uomo agonizzante, nelle prove contro il tempo trova una linea invisibile che lo rende elegante, retto, filante e armonico come nessuno. Lui insegue la doppietta, ma una doppietta servirebbe per fermarlo.
 
Wilko KELDERMAN. 8. Prende 29 secondi da Froome e ne rosicchia 28 a Vincenzo. Fa una buonissima prova l’olandese, che ora è chiamato a giocarsi il podio in questa ultima settimana che guarda sufficientemente all’insù.

Vincenzo NIBALI. 8. È probabile che lui si aspettasse di perdere almeno dieci secondi in meno. Quaranta secondi sarebbe stato un distacco perfetto, ma perfetto era il tracciato per un uomo-jet come Chris Froome, e Vincenzo più forte di così non poteva certo andare. Il rischio era quello di spiccare il volo.

Ilnur ZAKARIN. 8. Anche il russo mette in mostra una buonissima prova contro il tempo. Molto più buona di quanto forse lui stesso pensava.

Alberto CONTADOR. 8. Nelle prove contro il tempo è sempre stato molto bravo, soprattutto quelle che arrivano nella terza settimana. Anche oggi conferma le sue attitudini, la sua classe. La sua voglia di dare ancora battaglia: non è finita qui. Lui vuole il podio.

Wout POELS. 7,5. Uomo di lotta e di governo: oggi lotta per la sua posizione in classifica. Pericolo.

Daniel OSS. 7. Se la cronometro dice la verità, questa prova contro il tempo ci ha detto che il trentino sta molto bene: pronto per Bergen.

Tejay VAN GARDEREN. 5,5. Anche oggi arriva troppo attardato.

Miguel Angel LOPEZ. 6. È giovane, non è uno specialista, deve migliorare molto in questa prova e, francamente, sarà molto difficile. Però c’è: e sarà gran finale.

Fabio ARU. 5,5. Sono quasi certo che il Cavaliere dei Quattro Mori non ha dato fondo a tutto quello che aveva, almeno in questa prova. Sa che le tappe che restano saranno molto dure, e uno come lui può ancora farci vedere qualcosa di bello.

Luis Leon SANCHES. 8. Dice a Eurosport subito dopo aver tagliato il traguardo: «È stata una crono ben diversa da quella che era segnalata sulle cartine». Grazie Escartin, grazie Vuelta. Se hanno bisogno di consulenze, rivolgersi a Cesare Sangalli o a Stefano Di Santo: i cartografi del Giro di ieri e di oggi. Possono tornare utili.

TV. 2. Non riesce a far vedere un passaggio intermedio che uno. È esercizio troppo difficile, ma è probabile che per la fine di questa Vuelta qualcosa abbiano imparato. Le premiazioni dovrebbero mandarcele integrali.

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COMMENTI
5 settembre 2017 21:00 BARRUSCOTTO
nessuno sa qualche notizia di moscon campione italiano a cronometro a nibali bisogna fatgli un monumento

5 settembre 2017 21:24 foxmulder
I voti mi sembrano equilibrati, ma il giudizio sulla crono di Nibali non lo condivido. Per me la prova del siciliano è stata superiore alle aspettative. Vero che nelle ultime crono disputate nei grandi giri ha dimostrato di aver lavorato al meglio raggiungendo prestazioni interessanti, ma, visto il percorso di oggi, il bottino di Froome poteva essere anche più sostanzioso. Consideriamo che Contador ha fatto una delle sue migliori crono degli ultimi anni e, ciononostante, ha preso due secondi dallo squalo. Per me si può ancora fare... È difficile, ma con il Tour alle spalle una giornata molto negativa potrebbe capitare anche al keniano (che, a scanso di equivoci, strameriterebbe la doppietta qualora riuscisse a portare la maglia a Madrid).

Per i + giovani,o per chi avesse la memoria corta
6 settembre 2017 01:28 pickett
Quando Fignon conquistò la maglia rosa nella cronoscalata del Monte Generoso(quindi nella tappa che decise quel Giro,dal momento che nessuno riuscì + a portargliela via)i maestri della RAI non scrissero neppure in sovrimpressione i tempi!I tempi finali,intendiamoci,non gli intermedi.Cinque minuti dopo ché il corridore aveva terminato la prova,De Zan comunicava il tempo.(quando si ricordava di farlo)Non eravamo nel 1950,eravamo nel 1989!

6 settembre 2017 11:40 simo
Pickett, Fignon era già in rosa dal tappone di Corvara. Comunque, regia spagnola allo sbando: una produzione mediocre...

2017
6 settembre 2017 14:03 spaccabici
Per quanto non trovi particolarmente interessante l\'argomento, caro Pickett, siamo nel 2017, non nel 1989! Ogni tanto si può anche non essere esterofili a tutti i costi...

Il 1989 era un altra epoca
6 settembre 2017 14:58 Monti1970
In 28 c\'è stato una rivoluzione tecnologica. La tecnologia del \'89 era del medio evo in confronto ad adesso

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