IL PASTO AL GIRO. RANIERI, NERO PASSIONE

DILETTANTI | 17/06/2017 | 10:04
E’ l’erede di Malabrocca e Carollo, l’epigono di Pinarello e Piscaglia, il pronipote di Marcaletti e Rubagotti, il discepolo di Lievore e Levati, il seguace di Algeri e Zanoni, il delfino di Gualazzini e Gambirasio. E nel 2017 sta al Giro d’Italia Under 23 come Giuseppe Fonzi al Giro d’Italia dei grandi. Marco Ranieri ha conquistato la maglia nera di ultimo nella classifica generale. Un primato dal basso, un’eccellenza dal fondo, una leadership al contrario.

Diciannove anni, bresciano di Ponte San Marco, Marco è figlio d’arte: “Arte nel senso della musica, non in quello del ciclismo. Mio padre è musicista, ha lavorato al Teatro alla Scala, adesso è prima viola alla Rai. Mio fratello è musicista: violino. E io, per quattro anni, ho studiato al Conservatorio di Brescia: violoncello”.

Però, intanto, la bici: “L’avevo sempre desiderata, cercata, voluta. Mio padre mi distraeva, rimandava, aveva paura. Finché un giorno non ne poté più e mi portò alla Carrera di Nuvolento. C’era anche Davide Boifava. Mi disse di provare una bici in un parcheggio. Ci saltai su, feci un giretto e tornai da lui: e mi rivelò che quella bici era di Marco Pantani. La mia prima corsa fu l’ultima del calendario degli esordienti del primo anno: staccato, sbagliai strada, finii fuori percorso, venni fermato. Ma da quel momento la passione per il ciclismo non mi ha più abbandonato”.

Anche in questo Giro: “Dorsale 161. L’ultimo posto l’ho guadagnato nella terza tappa. Ero staccato, in ritardo, ma non abbastanza per impadronirmi della maglia nera. Ho frenato, rallentato, aspettato, infine sono passato sotto lo striscione. Da lì in poi non c’è più stato bisogno di frenare: lavoravo per i compagni di squadra, cercando di tenerli davanti, poi tiravo il fiato, mi staccavo, facevo gruppetto, puntavo ad arrivare entro il tempo massimo”.

Alla fine centoquarantesimo a due ore, sette minuti e trentacinque secondi dal vincitore, il russo Pavel Sivakov: “Ma bisogna considerare anche tutti quelli che si sono ritirati. E se si fa questo conto, ne ho lasciati trentatré dietro di me”. Grandi esperienze, grandissime emozioni: “Il bello del Giro è il livello di corsa, altissimo. Il bello della bici è la sensazione di libertà, spirituale. Il bello del ciclismo è la salita, il pubblico, gli applausi e gli incoraggiamenti, per tutti, dal primo all’ultimo”. Le sue salite? “Serle e Maddalena”. Il suo corridore preferito? “Chaves”. E Malabrocca? “Già sentito”.

La bici è uno strumento, il ciclismo è musica
: “Me lo ripete anche mio padre. Se non si studia, non si ottengono risultati, né a suonare né a pedalare. La corsa è un concerto, e io canto canzoni, mi vengono spontanee, dalla dance all’opera, dal rock alla classica. Mi accompagnano, mi affascinano, mi spingono”. Un po’. “In bici mi alleno tutti i giorni, dalle due alle cinque ore. Al Giro non mi sono portato nulla, se non il telefono. Avevo soltanto il Garibaldi per studiare le tappe, lo leggevo da solo e con i compagni, lo vivevo alla giornata, anche perché sapevo che le ultime due giornate sarebbero state terribili. E quando si va in crisi, non resta che pregare, stringere i denti e continuare a pedalare. Finché, quando si arriva all’ultimo chilometro, passa tutto, anche la stanchezza”.

Il percorso? “Pensavo fosse più duro”. Gli avversari? “Pensavo fossero forti, ma non così forti”. Velocità massima raggiunta? “Novanta all’ora”. E da grande, che farai? “Il primo obiettivo è fare il corridore, ma mi sto accorgendo che è difficile. Il secondo obiettivo è diventare un architetto, mi sono iscritto al Politecnico di Torino, studio più d’inverno che d’estate”. E, Ranieri, quella storia dei beati gli ultimi? “Speriamo che sia vera”.

Marco Pastonesi

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Intorno ai 35 anni raggiungiamo il nostro picco di crescita, a seguire nel nostro organismo si riduce la sintesi di alcuni ormoni. Un evento fisiologico che avviene sia negli uomini che nelle donne, se pur con differenze tra i due generi,...


Ethan Hayter sempre più leader al NIBC Tour of Holland (Giro d'Olanda). Il britannico della Soudal Quick Step, che già aveva conquistato il successo nel prologo, oggi si è ripetuto nella seconda tappa a cronometro che si è svolta con...


Pinarello e INEOS Grenadiers continueranno a pedalare insieme nel solco di una collaborazione che ha contribuito a creare alcuni dei momenti più memorabili nel ciclismo. Insieme sin dalla nascita del team nel 2010, Pinarello ha rappresentato per il team molto più di...


Come si batte questo Tadej Pogacar, autore di una cinquina storica al Lombardia? Lo chiederemo a Davide Bramati, team manager della Quick Step di Remco Evenepoel. E come si fa a vincere tre Parigi-Tours? Ce lo dirà Matteo Trentin, trionfatore...


Viaggiare fa parte della natura dell’essere umano, quell’impulso speciale di conoscere, di scoprire e di esplorare. Le statistiche parlano di quasi 2 miliardi di turisti mondiali, mentre in Italia ogni giorno oltre il 73% della popolazione si muove per lavoro...


Non è un segreto che molto spesso, nel ciclismo, dietro a un grande velocista vi sia una grande squadra. Al Tour of Guangxi a confermare questo assunto ci sta pensando ogni giorno la Soudal Quick-Step che, grazie a un...


Dopo una lunga sofferenza di molti mesi, subita e sopportata – comunque- con il suo modo di essere sempre signorile, gentile e cordiale con tutti, è scomparso, a Milano Costantino Ruggiero, figura di primo rilievo nel mondo delle due ruote,...


Lo avevano già annunciato qualche mese fa e ora è arrivata l'ufficialità: nel 2026 anche la Movistar avrà la sua squadra di sviluppo, la Movistar Team Academy. La formazione spagnola sarà guidata da Sebastián Unzué, figlio del mitico Eusebio, e...


Stasera (ore 19) al Museo Bartali si accenderanno i riflettori sulla figura di Cesare del Cancia, ciclista pisano di Buti. Nel ciclismo eroico degli anni ’30, in mezzo ai duelli tra Binda e Guerra, nasce una generazione di corridori toscani...


Gentile Direttore, ho ascoltato con attenzione l’intervista rilasciata dal Vice-direttore di Rai Sport, Andrea De Luca a BlaBlaBike su tuttobiciweb. Faccio innanzitutto i miei complimenti per il format del podcast e ringrazio lei ed Andrea De Luca per l’interesse e...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024