Cipollini compie oggi 40 anni. Tanti auguri Re Leone

| 22/03/2007 | 00:00
Mario Cipollini compie oggi 40 anni. Nel suo palmares, in 17 stagioni, ci sono 189 vittorie, tra cui un Mondiale, una Sanremo e il record di tappe vinte al Giro (42). Ma Re Leone è stato anche un grande personaggio, che con il suo carisma ha saputo catalizzare l’interesse di chi non seguiva il ciclismo. - Cipollini, chi è il suo favorito per Sanremo? "Mi aspetto una Sanremo atipica, perché nelle prime corse di stagione non c’è stato un vero dominatore. Bettini, con le cadute alla Tirreno-Adriatico, non sappiamo cosa può essere. Per Petacchi qualcosa che non funziona c’è. Boonen alla Parigi-Nizza non ha vinto e s’è ritirato. Zabel è un osso duro. Bennati è quello che forse ha qualcosa in più". - Freire l’ha dimenticato? "No, ma quando sta bene ha un’altra gamba". - S’è mai pentito di essersi ritirato? "Avrei potuto correre ancora, ma con il mio vecchio gruppo. Con Colombo, Lombardi e Scirea si prendeva un giovane come Bennati e ci si divertiva. Una volta demolito questo gruppo, ho provato a integrarmi in una nuova realtà, ma è stato difficile". - E reintegrarsi nella vita quotidiana? "Non è semplicissimo. Hai subito due sensazioni. La prima è di grande libertà, fai quello che vuoi, mangi quello che vuoi. Però ti mancano gli obiettivi. Poi scopri le gioie della vita, come andare a prendere le bimbe a scuola e portarle a nuoto o a danza. Ti fanno un sorriso e sei in pace col mondo". - Che cosa fa adesso Cipollini? "Il 'mammo' a tempo pieno". - E che cosa vorrebbe fare? "Non è un segreto che ho l’obiettivo di creare una mia grande squadra". - Il momento più felice di questi primi 40 anni? "La nascita delle due figlie e il trionfo al Mondiale di Zolder 2002". - Il momento più triste? "L’unico momento tragico è stato l’incidente a mio padre. S’è ripercosso anche sulla mia vita professionale". - Ha un rimpianto? "La Sanremo del 2003. Quando Bettini è scattato sul Poggio non ho agito d’istinto. Eppure avevo le gambe per andargli dietro: vincere con la maglia iridata sarebbe stato il massimo". - La scelta migliore? "Nella vita crearmi una famiglia. In bici avere scelto Lombardi come ultimo uomo". - L’errore che non rifarebbe? "Non credo di avere commesso grandi errori. Ho sempre preteso tanto da me stesso, quindi vedere la negligenza degli altri mi faceva perdere le staffe". - Come festeggerà? "Con una ristretta cerchia di amici. Con una pattuglia sceltissima". (da "La Gazzetta dello Sport" del 22 marzo 2007, a firma Claudio Ghisalberti)
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