GIRO. VAN EMDEN: «FELICE! E A TOM L'AVEVO DETTO...». AUDIO
PROFESSIONISTI | 28/05/2017 | 17:47 Sulle strade italiane aveva provato un'enorme amarezza due mesi fa, quando era stato battuto nella crono finale della Tirreno-Adriatico. Sulle strade italiane conquista la vittoria più bella della sua carriera. Jos Van Emden voleva fortemente la tappa di Milano e l'ha conquistata pedalando ad oltre 53 chilometri orari. «Per tutta l'ultima settimana ho pedalato solo pensando a questa cronometro. Mi avete visto esultare? Non avete idea dell'amarezza che ho provato alla Tirreno-Adriatico, quando Tom ha superato il mio tempo mi sono commosso per una vittoria che volevo veramente. A proposito, Tom è un amico, le nostre compagne sono amiche, ci vediamo spesso. E quando sei settimane fa sono diventato papà ho comprato una maglietta rosa al mio bambino. E ieri sera ho mandato una sua foto a Tom, gli ho detto che la maglia rosa sarabbe stata sua e così è stato!».
L'anno scorso hai sfiorato la vittoria al Giro nella prima tappa olandese, oggi hai ottenuto un successo all'ultima frazione, è stata vera festa olandese. «Questa vittoria è eccezionale, l'anno scorso sono stato a fortunato, ma ad ogni modo anche se non cadevo ero terzo o quarto. Oggi le gambe erano migliori, battere Tom è pazzesco. Per il ciclismo olandese è grandioso, sono molto felice di aver vinto oggi con lui, è la migliore vittoria della mia carriera. Con questo successo chiudo il cerchio lasciato aperto l'anno scorso».
Tu sei stato maglia nera al Giro... «Mi ero specializzato ad arrivare ultimo ci tenevo! (Ride, ndr). Mi piace tanto l'Italia e la passione dei suoi abitanti. Mi piacerebbe anche correre al Tour, ma se avessi potuto scegliere non avrei potuto desiderare di meglio, il Giro è nel mio cuore, sono davvero felice».
Come hai corso la crono? «Non ho mai controllato il tempo, era più importante sentire che stavo andando forte. Curavo la potenza. Sapevo di andare forte perché ho ripreso alcuni corridori lungo la strada. Avevo belle sensazioni. Il mio sangue bolliva aspettando Tom che era con Bob il più pericoloso ma io sono abituato ad aspettare. Ho preso tante delusioni in passato, ma quando ho visto che Tom era dietro sono letteralmente esploso».
Che rapporto hai con Tom? «Viviamo vicino, appena dieci km, siamo buoni amici da sei anni, le nostre compagne escono insieme. Stavamo pedalando prima del Giro e Tom mi ha anche detto che lo avevo sempre battuto nelle ultime tre crono disputate insieme e sono rimasto davvero sorpreso. Sei settimane fa sono anche diventato padre e sono riuscito a trovare una piccolissima maglia rosa per mio figlio. Mia moglie mi ha mandato una foto e io l'ho mandata a Tom, e anche se riceve centinaia di messaggi ogni giorno, mi ha risposto subito dicendo che saremmo stati insieme sul podio a Milano».
Sorpreso da Tom? «Si, soprattutto in salita. È migliorato moltissimi e ha dovuto fare tanto lavoro perché per un cronoman non è facile migliorare così tanto per competere contro gli scalatori come è riuscito lui».
Più speciale questa crono o quella dove ti sei fermato per la proposta di matrimonio due anni fa? «Se vi rispondo rischio di non tornare più a casa. Scherzo, sono entrambe dimostrazioni di quanto io tenga alle crono e alle crono al Giro».
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