PROFESSIONISTI | 23/05/2017 | 07:06 La volata del drappello dei migliori sul traguardo di Bergamo, dopo una tappa ad alta velocità, vinta da Jungels su Quintana e Pinot, frutto della selezione operata dalla Boccola e poi dalla discesa, ha concluso i primi due terzi del Giro100. Poi il riposo, il terzo, in terra orobica, forse con un pensiero, e pure incombente rivolto all’indomani.
La ripresa della gara, e che ripresa, avviene attraverso una tappa, il “tappone”, che prospetta sua maestà lo Stelvio, Cima Coppi del GiroCento che va di pari passo con il premio Vincenzo Torriani, percorso per la prima volta con un tracciato che prevede le tre strade che si snodano lungo i suoi fianchi, con breve escursione in territorio svizzero, anticipato da un’altra ascesa famosa, il Mortirolo, affrontato dal versante più agevole, quello della Val Camonica, da Monno. Ci sono motivi e prospettive di grande interesse per questa 16^ tappa che, con il suo severo, severissimo, profilo altimetrico, costituisce comunque motivo e metro di giudizio per un’approfondita, obiettiva, se non definitiva, graduatoria del valore dei contendenti di vertice (scoprite sul sito di Unibet le quote per la tappa odierna).
Da Rovetta, in provincia di Bergamo, a Bormio, in quella confinante di Sondrio, per 222 km. che negli ultimi tre quarti non presentano, letteralmente, un metro di pianura. Per chi sostiene che il “tallone d’Achille” di Tom Dumuolin siano le salite lunghe, in successione, non potrebbe esserci un banco di prova maggiormente probante di questo con circa 3650 metri di dislivello da superare.
Rovetta, in Val Seriana, non è nuova nella speciale geografia del Giro avendo già ospitato la partenza della tappa con arrivo a Tirano, la penultima del 2008, vinta da Emanuele Sella. E’ situata in piacevole posizione e la chiesa parrocchiale conserva un’opera del Tiepolo. La Casa Museo Fantoni ricorda l’omonima dinastia di famosi intagliatori e scultori attivi fra il 1500 e il 1700. Ciclisticamente parlando la gloria locale è Paolo Savoldelli, “il falco”, abilissimo e coraggioso discesista, vincitore dei Giri del 2002 e 2005 con altre vittorie di rilievo, professionista dal 1996 al 2008 e ora commentatore televisivo.
Il tracciato scende verso il lago d’Iseo incontrando Sovere dove è nato Marco Serpellini, campione del mondo juniores nel 1990, professionista dal 1994 al 2006, quindi Lovere, con il suo piacevole abitato disteso lungo il lago, dove è nato un altro campionissimo delle due ruote, quelle a motore però, come il mitico Giacomo Agostini, il grande “Ago” e quindi Costa Volpino e Rogno. Già in provincia di Brescia, con la strada che tende a salire sempre, anche se dolcemente, si prospetta Darfo-Boario Terme, nota località termale sede di varie manifestazioni ciclistiche per tutte le categorie dove, un anno fa, Giacomo Nizzolo conquistò la maglia tricolore dei professionisti su strada. Si prosegue risalendo la Val Camonica per Breno, Malegno, Capo di Ponte, zona delle famose incisioni rupestri e quindi il traguardo volante di Malonno, poco prima di Edolo, centro turistico nell’alta valle.
Da Monno inizia l’ascesa ai m. 1854 del Passo del Mortirolo, GPM di 1^ cat., quota m. 1854 - indicato come "Montagna Scarponi" in omaggio al ciclista marchigiano tristemente mancato un mese fa -, sempre una salita e un nome di fascino ciclistico anche se scalata dal lato meno ripido, per km. 12,600 di lunghezza e dislivello di m. 962 con pendenza media del 7,6% e con punta del 16% verso lo scollinamento che segna anche il passaggio nella provincia di Sondrio. La discesa su Grosio presenta strada stretta, con sensibile pendenza e alta frequenza di curve impegnative, assai. La strada riprende subito a salire per Le Prese, Cepina e Capitania, località che anticipano il passaggio da Bormio, rinomatissima località di villeggiatura e cure termali della alta Valtellina, centro ricco di storia ed edifici antichi di valore architettonico, sede d’eventi sciistici di rilevanza internazionale.
Il ciclismo si collega Bormio già dal 1953, la prima volta del passaggio della corsa rosa sullo Stelvio, con la vittoria storica di Fausto Coppi seguita dal “bis” di Charly Gaul nel 1960 e 1961 mentre nel 1988, dopo la bufera del Gavia, la vittoria fu per l’olandese Erik Breukink con l’americanino Andrew Hampsten che indossò la maglia rosa che portò fino alla conclusione di Vittorio Veneto. Nel 2000 il successo fu per Gilberto Simoni mentre nel 2004, a Bormio 2000, in maglia rosa, vinse un giovane Damiano Cunego, primo di quel Giro. Bormio è pure la “base” di vari eventi ciclistici che hanno nello Stelvio l’attrattiva principale, con speciale fascino evocatore per gli appassionati e di eventi sciistici di rilevanza mondiale.
La scalata allo Stelvio dal versante valtellinese, quello delle case cantoniere, presenta km. 21,700 di ascesa fino ai m. 2758 del GPM, con 40 tornanti, nella Valle del Braulio, per superare un dislivello di m. 1549 con pendenze del 7,1% la media e la massima al 12%. E’ da ricordare che in cima al Passo percorso per la prima volta nel 1953 con Fausto Coppi primo a superare i m. 2758 dello Stelvio, oltre ai numerosi passaggi, si sono concluse delle tappe: arrivo d’emergenza nel 1965 per intransitabilità della discesa per slavina a Trafoi con vittoria dello spezzino Graziano Battistini, Manuel Fuente vincitore nel 1972 nella breve tappa, km. 88, che partiva da Livigno con il compagno Galdos a 36” e Merckx, in rosa, a 2’05” e nel 1975, addirittura arrivo conclusivo del Giro con la famosa, palpitante ascesa, con il duello testa a testa fra Francisco Galdos, vincitore di tappa, e Fausto Bertoglio, in maglia rosa, secondo all’arrivo ma vincitore del Giro con 46” su Galdos, entrambi dal versante alto-atesino. Anche il Giro Rosa ha proposto qui un traguardo. Dopo lo scollinamento si passa in Alto Adige, provincia di Bolzano, con i 48 tornanti che, attraverso Trafoi con il ricordo del grande Gustav Thoeni, Gomagoi, Prato allo Stelvio, conducono al termine della discesa a Glorenza.
La novità è che da qui il tracciato riprende a salire, attraverso Tubre, nella Val Monastero, entra in Svizzera, nel cantone Grigioni, per Mustair con il grandioso monastero benedettino e da Santa Maria in Mustair, in splendido ambiente montano, inizia l’ascesa all’Umbrail Pass-Giogo di Santa Maria GPM 1^ cat., inedito con questa carta d’identità: km. 13,400 con dislivello di m. 1130, pendenze 8% media e 12% massima, nella parte iniziale. Lo scollinamento coincide con il rientro in Italia e percorrere, stavolta in discesa, dal bivio per Bormio a quota m. 2488, il versante valtellinese dello Stelvio, fino al traguardo di Bormio, dopo 222 km. che offrono uno straordinario palcoscenico per recite di valore di interpreti all’altezza.
E la Valtellina, attraverso il fattivo operare di Gigi Negri che coniuga professione e passione, territorio che ha individuato nella bicicletta un mezzo di valenza propria per la valorizzazione delle sue specificità con testimonial del valore di Alberto Contador e Ivan Basso, valtellinese per parte della compianta mamma, offrirà i suoi scenari per quello che si prospetta un momento chiave del Giro100.
Giuseppe Figini
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Sono le due e mezzo del pomeriggio e la Rai produce una trasmissione spazzatura degna del peggiore teatrino pallonaro.
Lo Stelvio non si vede e il programma è imbarazzante.
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