Riccardo Riccò: «Sono cresciuto con il mito di Pantani».

| 17/03/2007 | 00:00
Due giorni indimenticabili per Riccardo Riccò. Due vittorie suggellate con due arrivi solitari davanti al gruppo sgranato. Imprese che, analogie geografiche e la giovane età del ragazzo, fanno venire in mente il Pantani di Merano del '94.«Pantani è sempre stato il mio idolo - confessa il leader della Tirreno-Adriatico-. Piacerebbe fare solo un terzo di quello che ha fatto lui. Anche a me però, piace dare spettacolo come faceva il Pirata. In queste due tappe penso di averne dato». Un inverno scrupoloso, nel quale Riccò ha cercato di svolgere le cose al meglio. «Ho lavorato bene, proprio per essere in forma in questo avvio di stagione. Sono arrivato alla Tirreno con una buona condizione ed i risultati sono a confermarlo. Sembra che non faccia fatica proprio grazie a questa condizione, ma posso assicurare che ne faccio anch'io, eccome!». Dopo queste due belle imprese, domani il verdetto inesorabile della crononometro. «In quest'inverno ho lavorato molto anche con la bici da crono - puntualizza l'atleta della Saunier Duval -. Domani vedremo. In teoria con questa condizione dovrei far bene, anche se Vinokourov, Dekker e Brajkovic sono avversari pericolosissimi; gente che va forte sia sul passo che in salita». Ad una settimana dalla Milano-San Remo, è facile ipotizzare Riccò protagonista sul Poggio o sulla Cipressa. Il corridore di Formigine sta però con i piedi per terra e ribadisce che, quanto a obiettivi, vive alla giornata. «Sono abituato a pensare giorno per giorno. Adesso devo pensare alla Tirreno-Adriatico. Sabato prossimo penserò alla San Remo». Roberto Sardelli

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