PROFESSIONISTI | 26/04/2017 | 09:18 Jaime Rosón, classe 1993, corridore della Caja Rural-Seguros RGA, sta continuando il suo cammino di crescita - è al secondo anno tra i professionisti - e ha vinto la tappa regina del Giro di Croazia battendo Vincenzo Nibali. Una vittoria fortemente voluta dopo averla sfiorata alla Coppi&Bartali, una vittoria importante anche se il giorno seguente Jaime ha dovuto arrendersi alle fortissime motivazioni di Nibali, che ha conquistato il Giro.
«Sono molto contento di quel che ho fatto, anche se perdere una corsa all'ultimo giorno non è facile da digerire. Ma non ho perso da un corridore qualsiasi, mi ha battuto uno dei corridori più forti del mondo. Per un ragazzo come me, al secondo anno tra i prof, resta un risultato importante. Anche Vincenzo sul podio finale mi ha fatto i complimenti per quanto sono andato forte, io gli ho confidato la mia pena per quanto accaduto a Michele…».
Qual è stato il momento chiave della corsa? «Nella quarta tappa, quando sul traguardo c'è stato un buco e ho perso sette secondi. Senza quell'incidente avrei vinto la corsa. Comunque tanto io quanto la squadra abbiamo dimostrato il nostro valore, soprattutto in montagna».
Si aspettava l'attacco di Nibali nell'ultima tappa? «Sì, me lo aspettavo. Ho provato a difendermi ma non ci sono riuscito, anche perché i ragazzi del Bahrain avevano una motivazione superiore, visto che la loro sede è proprio in Croazia».
Lei è stato fra i migliori in Algarve, ha fatto bene ai Paesi Baschi, è salito sul podio alla Coppi e Bartali. E poi la Croazia… «Sto vivendo una buona stagione. Volevo vincere una corsa nella prima parte della stagione e ci sono riuscito. Lo scorso anno ho centrato gli obiettivi fissati, quest'anno sto facendo altrettanto e ora vorrei vincere una corsa a tappe. Ma sono soddisfatto soprattutto per la regolarità del mio rendimento».
I prossimi appuntamenti? «Dal 3 al 6 maggio correrò il Rhône-Alpes Isère Tour, quindi Castilla y León dal 19 al 21 maggio e poi sarò in Portogallo il 1° e il 4 giugno. Poi mi concederò dieci giorni di stacco prima di affrontare la seconda parte della stagione».
Pensando alla Vuelta España… «Prima devo guadagnarmi il posto… E chiaro che vorrei fare una bella corsa, puntando magari ad un successo di tappa perché pensare di curare la classifica generale mi sembra troppo. Vorrei far bene perché è proprio la Vuelta che lo scorso anno mi ha permesso di svoltare: ora affronto le corse in maniera diversa, ho più fondo, sono più competitivo».
E sta diventando un uomo mercato per il WorldTour. «Piano, piano. Io non so nulla e sono concentrato sul mio lavoro con la Caja Rural. E poi al prossimo anno manca ancora così tanto tempo…».
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