AVANTI MARCH. Se proprio volevano il suo bene, i medici avrebbero dovuto fermarlo qualche anno fa, non adesso. Ora rischiano di farlo morire di crepacuore, oppure di tedio. Correre in bicicletta allunga la vita, quella di Robert Marchand è già lunghissima: è arrivato a 106 anni, sano come un pesce. A 105 anni, sulla pista del velodromo di Saint-Quentin-en-Yvelines (Yvelines), è riuscito a stabilire un nuovo record mondiale dell’ora in bici nella categoria degli ultracentenari. Il “nonno volante” un anno fa ha percorso in un’ora la bellezza di 22,547 chilometri. Nel 2014 Robert aveva già stabilito un altro primato: 26,925 chilometri in un’altra categoria. Nato ad Amiens nel 1911, questa “pulce” di 150 centimetri ha attraversato due guerre mondiali, vissuto in diversi continenti e ha cominciato seriamente ad andare in bici solo a 67 anni, quando generalmente la maggior parte degli umani decidono di riporre il ferro in cantina. Marchand - che in francese significa commerciante - faceva il pompiere, anche se questa volta sono stati i medici a spegnere il sacro fuoco dell’agonismo che arde ancora adesso in lui. Chissà cosa li ha indotti a bloccarlo a 106 anni e non a 100 o a 90? Di punto in bianco hanno deciso che possa morire. Che andare in bicicletta sia per lui poco salutare. È confortante sapere che ci sono luminari così chiari e lungimiranti, io che non sono dotato di tali conoscenze, lo inviterei a farsene un baffo e a proseguire la sfida al grido di avanti March! Che poi nella lingua di Molière significa in marcia: sempre e comunque.
DISASTRO FROOME. Temo che il team Sky non stia facendo il bene di Chris Froome. Temo che il team britannico si sia ficcato in un tunnel che porterà il keniano bianco ad uscire da questa vicenda nero come la pece, livido come pochi. Lo si è capito subito che questa ennesima storia di doping buttava male: per come è uscita, e per come i “british” la stanno gestendo. Saronni, per la vicenda Ulissi, decise di fermare il toscano di Lugano per il bene del team e dello stesso corridore: alla fine la scelta fu premiante. La Sky non vuole invece sentire ragione: per loro Froome è innocente e può correre e quindi correrà, ma la scelta metterà il povero Chris in una posizione bruttissima.
Gli organizzatori sono sul piede di guerra, ma a loro volta possono fare ben poco, sapendo che il team di Dave Brailsford potrebbe agevolmente ricorrere al TAS. I tifosi, che già mal sopportavano Froome, sono pronti a gridare il proprio disappunto, con il concreto pericolo che qualche cretino - perché di cretino si tratterebbe - possa fare qualche scellerato gesto. Il presidente Lappartient auspica che i tempi della vicenda siano brevi, ben sapendo però che questa storiaccia andrà per le lunghe, perché Sky ha solo un credo, che noi italiani potremmo riassumere con un semplice e semplificativo “muoia Sansone con tutti i filistei”.
Comunque la si giri, è un disastro. Colpa di un regolamento folle e bislacco, che consente al corridore di correre e appellarsi, per dimostrare qualcosa che nella sostanza è già stata dimostrata: Froome ha superato e di molto i limiti (2000 ng/ml contro i 1.000 consentiti, ndr). Ma in questo caso una bella dose di responsabilità è della Wada, che consente tutto questo. Che ha permesso tutto questo. Non mettendo in preventivo che ci sono anche team come la Sky, che predica trasparenza ed etica ma poi fa solo valere il potere dei soldi e dei propri qualificati studi legali, che hanno come solo scopo quello di prendere tempo e tirare lungo, fino allo sfinimento, fino al botto finale. Sì, perché il botto ci sarà, statene pur certi.
Per molti questa è la fine del Team Sky nel ciclismo. Si dice che dal 2020 ci sia già pronto un nuovo progetto nel mondo della Moto GP, al fianco di Valentino Rossi che fungerebbe da team leader. Insomma, Sky è pronto allo spin-off. Pronta ad andar via sbattendo la porta, non prima di averci sbattuto però il grugno. Cosa dite? Non prendo in considerazione che il corridore possa dimostrare alla fine la propria innocenza? Sia nel caso di squalifica o di assoluzione, sarebbe un disastro. Se avessero sospeso subito il corridore, cercando di chiudere la questione velocemente nella fase invernale, forse, dico forse, avrebbero limitato i danni. Così, invece, il disastro è assicurato.
Per la prima volta nella storia, donne e uomini affronteranno la Parigi-Roubaix nella stessa giornata: l'appuntamento è fissato per domenica 12 aprile 2026. E saranno gli uomini a gareggiare per primi seguiti dalle donne, come già accade per esempio al...
Il territorio della provincia campana di Caserta, in tema ciclistico, è terra di viva passione per le due ruote che, nel tempo, si manifesta in molteplici forme. E, in questo quadro, s’inserisce, in primo piano, la città di Maddaloni dove...
L’economia del ciclismo sta cambiando rapidamente e a farne le spese sono le squadre, che sempre più spesso si trovano in difficoltà a causa della mancanza di sponsor. Tom Van Damme, presidente della Federazione Ciclistica belga, in una conferenza stampa...
È un appuntamento con la tradizione, con la voglia di far festa e soprattutto con il desiderio di fare del bene: la Pedalata dei Babbi Natale 2025 si svolgerà a Roma domenica 21 dicembre 2025, partendo alle 9 dal Colosseo per un...
Un bel sole e una temperatura gradevole per il periodo hanno accolto i più di 300 ciclocrossisti provenienti da tutta Italia (Sardegna inclusa) impegnati nella 4ª edizione del Ciclocross del Tergola, organizzato dalla Sc Vigonza Barbariga a Cadoneghe (PD), tappa...
Il Trofeo Cittadella dello Sport organizzato dalla Asd Montignoso Ciclismo ha festeggiato il decennale con un’edizione che ha visto impegnati circa 90 concorrenti. Tre le partenze della manifestazione con successi assoluti nella prima gara dello junior Fabrizio Matacera, dell’under...
La data di nascita è quella del 1894 quindi il prossimo anno saranno 132 anni di vita e di attività per la Ciclisti Mobilieri Ponsacco che nonostante anche alcuni momenti non facili non molla. Merito del suo presidente Franco Fagnani...
Quando si hanno le idee molto chiare, si possono esprimere su più argomenti in soli 5 minuti: ascoltare per credere la seconda intervista di questa trecentesima puntata. Il team manager Jayco AlUla, nonché rappresentante delle squadre ciclistiche mondiali e membro...
Lidl-Trek ha stretto una partnership pluriennale con Gatorade e il Gatorade Sports Science Institute (GSSI), portando innovazioni di idratazione di livello mondiale a uno dei team più ambiziosi del gruppo. Grazie a questa collaborazione, gli atleti Lidl-Trek riceveranno strategie di...
Appena ventunenne, Paul Magnier è già uno dei volti più attesi del ciclismo francese: velocista e specialista delle classiche, corridore in erba con la Soudal Quick-Step, ha parlato dei suoi progetti futuri e la voglia di fare bene non gli...