Gatti & Misfatti
Froome, calamita o sfollagente

di Cristiano Gatti

E alla fine, a forza di implorarlo in ginocchio, a forza di fargli presente che dopo Tour e Vuelta deve necessariamente centrare il tris se vuole una suite tra i grandissimi, o ma­gari a forza dei due milioni di euro che secondo gli olandesi la Rcs gli ha scucito per aiutarlo nei ragionamenti, comunque sia il Gi­ro avrà il numero uno: Froome.

La prima cosa che mi viene da dire è patti chiari amicizia lunga. Al signor Froo­me bisogna chiedere una presenza vera e seria, non una presenza-assenza, o magari part-time. Chiaro il concetto: è perfetto avere il big al via, ma se è big di nome e di fatto. Se invece viene per intascare il gettone, o per allenarsi in vista di al­tro, magari ricorrendo al ritiro premeditato, allora possiamo farne a meno. Un big col braccino non fa bene a nessuno. Men che meno al Giro, che anziché beneficiare di co­tanto blasone viene brutalmente sfregiato e umiliato.

Detto questo, chiariti i pat­ti, sto cominciando a chiedermi se l’euforia per la prestigiosa iscrizione non debba anche lasciare il posto a un ragionamento magari più fastidioso, però molto fondato. E cioè se l’arrivo di Froome, di per sé un colpo del secolo, non possa alla lunga rivelarsi anche un po’ un colpo di boomerang, cioè togliere anziché aggiungere.

Non la faccio lunga. Dico semplicemente che l’effetto Froome potrà certo fare da autentica calamita sugli avversari, perché comunque scatenerà la tentazione di vincere un Giro d’I­ta­lia straordinariamente vero e attendibile, sul percorso più duro del mondo contro il ri­vale più forte del mondo. Ma proprio per questo mi chiedo: quanti, dei campioni e delle squadre attuali, sentono ancora il fa­scino di certe sfide, quanti hanno il coraggio di mettersi in gioco fino in fondo, anche a costo di cocenti de­lusioni? Non siamo piuttosto in presenza di un gruppo molto calcolatore e molto ragioniere, che da anni pesa sul bilancino vantaggi e svantaggi di certe operazioni, il più delle volte scantonando le grane serie, a favore del traguardo facile e finto?

Lo chiedo senza avere una risposta. Ma mi sembra do­veroso porcela, questa do­manda. Non è una paranoia, è un timore giustificato. Dirò di più: da anni ormai si armano congiure - in senso buono - per battere Froome al Tour, peraltro senza grossi risultati. L’idea che proprio questa volta il de­spota possa arrivare in Francia un po’ spompato, comunque meno fresco e meno determinato per via del massacro rosa, proprio questo po­trebbe essere il migliore stimolo per concentrarsi tutti quanti soltanto sul Tour, sperando sia la volta buo­na. Chi non è mai riuscito a battere un Froome intero può umanamente pensare di battere un mezzo Froo­me. In questo caso, che lui sia pri­ma al Giro può fungere da vero sfollagente proprio sul Giro.

E allora aspettiamoci di tut­to. Nelle prossime settimane, nei prossimi mesi in­vernali, sarà curioso il gioco dei sì e dei no. Del Giro e del Tour. Meglio: del Giro o del Tour, escludendo a priori che qualcuno scelga di fare come Froome, Giro e Tour. Penso per esempio a Ni­bali, che sente il tempo sfuggirgli di mano, e con esso tante possibilità di rivincere il Tour: mi giocherei almeno un mi­gnolo che stavolta al Giro non ci sarà, no­nostante meno cronometro, nonostante le tappe nella sua Si­ci­lia, l’Etna e tutte quelle belle robine romantiche tanto care alla Zia Lacrima sul palco Rai. Ma lo stesso Dumoulin, parliamo dell’ultimo vincitore: davvero è così scontato che verrà ancora? L’idea di avere meno chilometri a crono (che gli hanno regalato la vittoria dell’anno scorso), l’idea di doversi poi sciroppare chilometri e chilometri di alta montagna, dallo Zoncolan al Colle delle Finestre, proprio queste idee mattonate potrebbero indurlo presto alla più umana delle conclusioni: chi me lo fa fare, good-bye Ita­ly, ci ve­diamo un’altra volta.

Ecco, già l’ipotesi di un Gi­ro con Froome, ma senza Nibali e Dumoulin, non è il massimo delle prospettive. Mam­­ma, mi si è ristretto il so­gno. Ma per fortuna siamo ancora ai preliminari. I cervelli sferragliano e presto enunceranno le lo­ro decisioni. Al momento, Froome dominatore di un Giro svuotato, con tutto il battaglione dei rivali che lo aspetta dietro l’an­golo del Tour, è e resta un semplice incubo. Lasciamolo lì, senza evocarlo in anticipo. Pren­dia­moci e teniamoci Froome, il nome certo. Il colpaccio. Con­viene considerarlo ancora come calamita, non come sfollagente. Fino a prova contraria.
Copyright © TBW
TBRADIO

00:00
00:00
Appuntamento con la storia: il campionato del mondo di ciclismo sbarca in Africa e quella di Kigali 2025 (dal 21 al 28 settembre) è una “prima assoluta” per il Continente, non a caso proposta nella Paese delle Cento Colline, che...


Ieri pomeriggio alla presentazione della Nazionale Italiana per il mondiale di ciclismo di Kigali abbiamo avuto l'occasione di scambiare qualche battuta con Marco Frigo, unico azzurro in forza al Team Israel PremierTech, al centro del ciclone per il genocidio in...


Dopo l'eccelente Tour de France e la vittoria alla Liegi Bastogne Liegi di Kim Le Court, le Isole Mauritius sono di nuovo al centro dell'attenzione con il giovane Tristan Hardy. Classe 2008, il giovane mauritano difenderà la sua bandiera, che...


E’ stata ancora una volta la splendida Sala degli Stemmi di Palazzo Malinverni, cuore istituzionale di Legnano, ad accogliere la conferenza stampa di presentazione della 106° Coppa Bernocchi – 49° GP Banco BPM, sulle suggestive immagini del video della scorsa...


L'appuntamento numero 27 con Velò, la rubrica di TVSEI dedicata al ciclismo, vedrà il successo di Jonas Vingegaard alla Vuelta di Spagna e l'affermazione di Isaac Del Toro nella 77^ edizione del Trofeo Matteotti come temi principali della discussione....


Torna questa sera alle 20.30 sulle frequenze di Teletutto l'appuntamento con Ciclismo Oggi, lo storico appuntamento dedicato al ciclismo giovanile. Una puntata ricca, imperniata su due tradizionali appuntamenti del ciclismo giovanile bresciano. Si comincia con gli esordienti impegnati nella 35sima edizione del Trofeo...


Obiettivo Tricolore, la grande staffetta paralimpica nata dal sogno di Alex Zanardi nel 2020 per riunire l'Italia dopo il lockdown, è pronta a ripartire per una nuova grande sfida, dopo un anno di stop dovuto agli impegni di Parigi 2024...


È mancato all’affetto dei suoi cari e degli amici, all’età di 88 anni, Giulio Longoni, appassionato di ciclismo e, nella professione, apprezzato pasticcere con negozio a Barlassina, comune a metà strada fra Milano e Como, lungo la vecchia Comasina, ossia...


Ha 105 anni ma non li dimostra. La storica Coppa Caivano, gara di ciclismo nata nel 1910 e seconda soltanto al Giro d’Italia (più vecchio di un anno), torna ad entusiasmare la comunità locale domenica 21 settembre 2025, dopo tre...


L'avventura mondiale inizia, come da tradizione, con una conferenza stampa che illustra la trasferta - invero complessa -, le formazioni e le ambizioni della nazionale italiana che comincia stasera il suo viaggio verso il Ruanda. E allora ecco le voci...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024