Gatti & Misfatti
Scossa elettrica

di Cristiano Gatti

Mi sbucavano da tut­te le parti. In città, in campagna, al ma­re, in montagna. Signore con i capelli al vento, gonna Dolce&Gabbana, borsa Pra­da, non una goccia di sudore, venti all’ora sui cavalcavia, ma dalla parte della salita. E poi fuori, lungo le strade degli allenamenti, uomini della ter­za e della quarta età in scioltezza sulle salite del Giro, me­no sudati di quando la sera si ri­trovavano in albergo per tracannarsi il Negroni. So­stanzialmente, un accerchiamento. Io con la mia bici tradizionale, loro con la nuova arma di distrazione di massa: la bici elettrica, sublime evoluzione - deriva finale - di questo glorioso sport della fatica.

Fermo subito i rottweiler da tastiera, sicuramente già pronti con il commentino garbato: attenzione, zucconi del terzo millennio, non ce l’ho con cardiopatici e diabetici, con novantenni e mamme con le vene varicose, cioè con la clientela ideale del nuovo mezzo, da questo punto di vista grande intuizione, perché riporta - o mantiene - in bici un’utenza irrimediabilmente emarginata dalla bicicletta classica. Non è di loro che parlo, non sarebbe nemmeno il caso di specificarlo (se non fosse che ormai il web è frequentato da mentecatti di grandezza assoluta). Par­lo chiaramente degli uo­mi­ni e delle donne di sana e robusta costituzione, magari anche in età felicissima, che ar­rivano all’elettrico per mo­da, per noia, per comodità.

Questa brava gente non ha problemi di salute. Può benissimo pedalare contando sulle sole proprie forze. Il suo problema è diverso: avendo abolito tutte le scomodità e le fatiche dalla propria esistenza, proprio non concepisce l’idea di andarsele a cercare in bici. Se d’estate fa caldo (succede, mediamente), i comodosi non riescono a la­sciare gli ambienti condizionati. Sono quelli delle caramelle senza zucchero, della Coca Cola senza caffeina, del dolcificante nel caffè di fine pranzo nuziale, della birra analcolica, del telecomando per alzare la tapparella. Quel­li che vogliono tutto senza penare niente. Era inevitabile: prima o poi sarebbero arrivati anche alla bici, puntualmente ci sono arrivati.

Ho incontrato alcuni in­dividui di questi che raccontavano fie­ri di aver scalato i quattro passi del Gruppo Sella e di sentirsi freschi come rose. Cer­te signore fanno invidia alle amiche dicendo di pedalare due ore al giorno, proprio tutti i giorni, casa-centro, centro-casa. Effettivamente è una popolazione che pedala, ma dal mio punto di vista non vorrei mai che fosse inglobata nella cerchia dei ciclisti praticanti. Per me come ciclisti sono più prossimi al golf e alla canasta, altro che storie. E non accetto mediazioni.

Mi dicono alcuni me­dici: è un bene che ci sia la bici elettrica, è il modo migliore per av­viare tanti sedentari a un mi­nimo di salutare movimento. Non lo nego. Però attenzione, caro dottore: sto notando che sempre più diffusamente av­viene il processo inverso, cioè un numero sempre maggiore di individui sanissimi regredisce dal movimento sano della bicicletta ortodossa allo pseudomovimento dell’elettrico. Non lo dico per disfattismo, ma abbiamo tenuto conto an­che di questo effetto imprevisto?

No, non sono per niente ottimista. Un mio caro amico gestore di un punto vendita mi confessa che il settore vive un autentico boom. Stiamo vendendo alla grande, me le chiedono tutti. Una volta almeno c’era il Ciao, per questo genere di uma­nità, un attrezzo però me­no ipocrita, perché più moto che bici. Non so perché - lo intuisco - nessuno fa più il Ciao, dunque siamo nell’era del ciclismo elettrico. Vorrei ripeterlo: ciclismo elettrico. Santo cielo, ma soltanto io avverto questo suono stridente, questa irritante stecca, in due parole così lontane e al­ternative? Ciclismo è libertà, umanità, lotta, sudore. Elet­tri­co è dipendenza, scienza, tarocco, facilità, scorciatoia. Unirli è contro natura. No­no­stante tutti i sofismi che i furbetti della batteria si sono in­ventati per sembrare simili a noi, restano una razza molto diversa e lontana. Niente a che fare con loro. Niente da spartire. Mai. E continuerò a dirlo sempre, fino a quando resterò l’ultimo idiota capace di godere in un bagno di su­do­re, guardando verso l’alto, oltre il tornante, sperando che prima o poi l’agonia finisca e arrivi la discesa.
Copyright © TBW
TBRADIO

00:00
00:00
Matteo Trentin ha vinto la 45sima edizione del Tour de Wallonie che oggi si è concluso a Thuin dove Samuel Watson, inglese della Groupama FDJ, festeggia la prima vittoria nella quinta e ultima tappa. Il britannico s'improvvisa attaccante nella parte...


Joshua Tarling sogna l’oro olimpico e se vincerà andrà a festeggiare da McDonald's. Potrebbe suonare strana come ricompensa: un panino in un fast-food in premio per un oro olimpico, ma se ti chiami Tarling e sei gallese, allora questa è...


Colpo doppio per il norvegese Jorgen Nordhagen, portacolori del Team Visma-Lease a Bike Development, nella terza tappa del Tour Alsace, la Vesoul - la Planche des Belles Filles di 132, 6 km. Sulla salita famosa per essere stata teatro di...


La legge della UAE Emirates si abbatte anche sulla seconda tappa del Czech Tour, la Zlin-Pustevny di 172, 7 km. L'attacco di Marc Hirschi in salita, proprio sotto lo striscione dell'ultimo chilometro, non ha lasciato scampo agli avversari: lo svizzero...


Bellissima Parigi, ma durante i Giochi non ci vivrei. È quello che hanno pensato tanti parigini che da una città in festa ma blindata hanno preferito levare le tende. Siamo arrivati ieri nella capitale francese in cui oggi con la...


Alle 14, 30 di domani, 27 luglio, prenderà il via la prima prova dedicata al ciclismo del programma dei Giochi Olimpici di Paris2024, la cronometro femminile. Partenza dall'Invalides e arrivo sul ponte Alexander III. Percorso sia per gli uomini che...


L’obiettivo non cambia, l’intenzione di salire di categoria approdando tra le formazioni Professional rimane, a modificarsi per il Team MBH Bank Colpack Ballan Csb sono solo i tempi di realizzazione del progetto. I dirigenti della storica formazione bergamasca, che da...


Anche se il percorso della crono olimpica non è fatto su misura per Remco Evenepoel, il belga non ha dubbi ed è certo che la vittoria sarà la sua. «Ho già battuto tutti, perché non dovrei farlo anche questa volta»?...


C'è chi non firmerebbe per niente di meno della medaglia d'oro come ci ha svelato ieri Filippo Ganna e chi invece tirerebbe fuori subito la penna per risalire sul podio olimpico, che conosce molto bene. Elisa Longo Borghini sarà la...


Ieri pomeriggio nell’incontro con la stampa Wout van Aert è stato molto realistico, ammettendo di non essere tra i candidati per salire sul podio olimpico. Il fiammingo ha conquistato per due volte l’argento mondiale nelle prove contro il tempo e...


TBRADIO

-

00:00
00:00
VIDEO





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi