Gatti & Misfatti
Vecchia Romagna

di Cristiano Gatti

Certo ci sarà più rumore quando si ritirerà a vita privata Vincenzo Nibali. Ma mi pare il caso di non la­sciar filare via sotto silenzio l’ultima stagione di altri corridori, sicuramente meno quotati e meno celebri di Nibali, eppure non meno preziosi per il gruppo che la­sciano. Parlo dei Quin­ziato e dei Tiralongo, in ri­goroso or­dine alfabetico, tipi molto differenti per molti motivi, ma nella mia considerazione ugualmente ai vertici, per qualità umana e per importanza professionale.

Sulle persone non credo nessuno abbia molto da ridire. Tutti e due possono risultare più o meno simpatici, non c’è come dirlo, ma sia Manuel sia Paolo sono davvero persone serie. Di quei tipi che sanno anche ridere, ma che af­frontano la vita e quindi anche la professione con massimo im­pegno e massimo rispetto. Sono profondi, tutti e due: Quinziato più col­to, perché ha coltivato studi e letture come seconda (ma io conoscendolo direi pri­ma) pas­sione, invece Paolo più istintivo e panesalame, come si dice cresciuto all’università della strada, ma ugualmente ric­co nell’animo e nelle idee. Mancheranno tantissimo, al gruppo: non si sono mai im­posti come sceriffi o come bul­li del circolino, come vecchie da caserma o pedanti zitelle, ma sono sempre riusciti ad esserci nel modo più positivo, distribuendo fuori dall’ambiente un’immagine signorile, sportiva, discreta, però rispettabile e autorevole. Hanno detto le parole giuste nei mo­menti giusti, ne hanno detta una in me­no piuttosto che dir­ne una di troppo, hanno espresso opinioni come sempre opinabili, ma argomentando, senza scadere mai nel­la palude della volgarità e del becerismo. Averne, di nuo­vi Quinziato e di nuovi Ti­ra­lon­go, là nella pancia del gruppo, ai raduni di partenza, nel caos degli arrivi (anche se qui, ultimamente, si presentavano un po’ tardino, appena prima dei transennisti). So­prat­tutto, averne sui palchi della tv, per esprimere pareri da corridore, senza concessioni al tronismo e al cabaret del momento.

Ma le persone Quin­ziato e Tiralongo, per fortuna, non spariscono, non finiscono qui. Le ritroveremo in qualche altro modo, in qualche altro ruolo. Le ritroveranno soprattutto le loro famiglie e i loro amici. Il vuoto vero, incolmabile, resterà invece a livello tecnico. Con Quin­zia­to e Ti­ralongo, spariscono dalla circolazione altri due esemplari molto rari di una spe­cie in via d’estinzione, la spe­cie antichissima dei fedelissimi, degli altruisti, dei registi in corsa, dei consiglieri e qualche volta dei maggiordomi, di quei corridori cioè che un campione cerca sempre come l’aria, il compagno dei momenti mi­gliori e il confessore dei mo­menti cupi, il collega amico che sa essere padre, zio, fratello e per­sino moglie (in senso buo­no).
Sono sempre meno, so­no sempre più introvabili. E non a caso sempre più ri­cercati. La storia del ciclismo ne ha sempre segnalati, con tut­ti i giusti riconoscimenti. Re­stando alle epoche più vicine, tutti ricordano il ruolo fondamentale e insostituibile dei Cas­sani e dei Ghi­rotto. Ve­nen­do avanti, ri­cordo l’ultimo Za­ni­ni, i To­satto e i Bruseghin, i Mori e i Vanotti. Anche Scar­poni, certo, che sapeva vestire be­ni­ssimo quei panni, ma con ben altri talenti, quindi fuori classifica.

L’importanza decisiva di questi uomini si ap­prezza forse ancora di più quando in una squadra mancano. O appunto quando smettono. Mancano a colazione, mancano a cena, mancano sul pullman, mancano al massaggio. Mancano soprattutto in ritiro, con la loro capacità da Vecchia Romagna di creare un’atmosfera. L’epoca dei pun­ti ha contribuito pesantemente a demolire questa figura e questo ruolo. E come po­trebbe non es­sere così: questi corridori nascono per spendersi, per non pensare mai a se stessi, per non fare mai il mi­nimo calcolo personale, eccoli invece finire nel tritacarne del piccolo conteggio della serva, un tredicesimo po­sto mi aiuta a fare punti, risparmiamo la gamba, vediamo di non im­pazzire per questo pirla di ca­pitano, che magari a fine an­no è proprio il primo a di­menticarsi di me, che alza il te­lefono per dirmi ipocritamente io ti terrei ma la squadra dice che ha bisogno di punti, chi so­no io, un ente assistenziale che si consuma per gli altri e poi resta a spasso?

La logica aberrante e perversa del nuovo ciclismo porta ad estremizzare l’egoismo. I Quinziato e i Tira­longo fanno sempre più fatica a capire e a starci. Viene da dire che in fondo se ne vanno al mo­mento giusto. Prima che il loro mondo frani definitivamente. Auguro ai due amici tanta serenità, auguro di trovare subito una nuova bicicletta che li faccia ugualmente correre con passione e divertimento, fosse anche a piedi e dietro a una scrivania. C’è sempre da pedalare, quando c’è la voglia. Al gruppo che li saluta dico so­lo che un pezzo alla volta sta perdendo la sua anima migliore. Diventerà sempre più un gruppo di supermuscoli, ma ri­schia di lasciarsi indietro qualche ottimo cervello. E comunque attenzione: quando si co­mincia a correre per un tredicesimo posto, è l’inizio della fine.

P.S.: volutamente non ho mai usato il termine gregario per Quin­ziato e Tiralongo. Ri­spet­to troppo loro, rispetto troppo la grande figura del gregario, per usarla ancora di questi tempi.
Copyright © TBW
TBRADIO

00:00
00:00
Terzo successo su quattro prove per Lucinda Brand nella Coppa del Mondo di Ciclocross donne elite. La regina olandese, già vincente a Tabor e a Terralba domenica scorsa in Sardegna (non ha disputato la manche di Flamanville) oggi si è...


Sappiamo che al Giro non ci saranno Pogacar e Del Toro, Evenepoel e Antonio Tiberi, si spera possa esserci Jonas Vingegaard, che da nostre fonti risulterebbe avviato ad un importante sì. Un punto di domanda, grande quanto una nazione, grande...


È il tempo di festeggiare una fine e un nuovo inizio. È il tempo dei bilanci e delle valutazioni, dei ricordi e dei sogni. È il tempo di un brindisi che si fa augurio e di candeline che si fanno...


Si è conclusa nella peggiore maniera possibile l'avventura di Giovanni Carboni con la Unibet Rose Rockets. Il corridore si era unito alla squadra belga quest'anno a ma a settembre è stato sospeso dall'UCI a causa di anomalie inspiegabili nel suo...


La consueta cena sociale di fine stagione del Team F.lli Giorgi si è svolta lo scorso venerdì al ristorante Pio Nono di Erbusco, nel Bresciano, dove il presidente Carlo Giorgi ha radunato tutta la squadra, amici, sponsor, autorità per festeggiare...


La maggior parte delle squadre si trova in ritiro in Spagna, tra Costa Blanca e Isole Baleari e ieri a incontrare la stampa, per il consueto media day a Benidorm, è stata la UAE Emirates XRG che ha svelato obiettivi...


Capita di prendere freddo, inutile girarci tanto attorno. Anzi, in tutta franchezza, il freddo fa quasi parte dei giochi se prevedete di affrontare una discesa o uscite presto alla mattina. Ecco, se cercate una protezione aggiuntiva, una sorta di asso...


È stata un’annata davvero speciale per il comitato provinciale di Lecco che nel 2025 ha spento 30 candeline, tanti affiliati, tanti successi e la ciliegina sulla torta regalata da Filippo Conca con il suo titolo italiano su strada. Ieri sono...


È una pubblicazione che nel titolo e nel sottotitolo - "Il ciclismo giovanile,  Il valore delle relazioni nel ciclismo moderno" - rappresenta con evidenza didascalica i temi trattati dall’autore, il dottor Davide Marceca con la collaborazione del prof. Sergio Introzzi, autore...


È arrivata la sentenza della giustizia ordinaria sul caso del team W52-FC Porto: l'ex allenatore Adriano Quintanilha è stato condannato a quattro anni di carcere mentre il direttore sportivo Nuno Ribeiro dovrà scontare una pena di nove mesi. Il team...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024