Rapporti&Relazioni
Noi, felici di andare alla Sanremo

di Gian Paolo Ormezzano

Ormai ci siamo quasi, que­st’anno c’è il percorso nuo­vo, chissà che se ne par­li più dell’anno scorso (non è difficile, basta poco). E che ci sia tanta gente sulle strade, portata lì anche dal tempo bello, o dal maltempo che condisce il sadismo voyeuristico di chi va a ve­de­re gli altri soffrire. E che i gior­nalisti non corrano subito tut­ti (ma non ce ne sono poi tan­ti) al traguardo della televisione, approfittando dell’Autostrada dei Fiori.
Sto scrivendo della Milano-San­remo. E gioco al gioco di chiedermi se qualcuno ha idea di co­sa era una volta la Sanremo per un giornalista di ciclismo, un “inviato speicale”. Insomma, il padre o anche il nonno professionale di quello che adesso strimpella al computer e va alla conferenza-stampa del vincitore. Racconto, insomma, la mia San­remo. Una per tutte e sono state tante, ed escludo le due che ho se­guito in motocicletta, epos troppo facile. Una Sanremo del se­colo, ma che dico del secolo?, del millennio scorso.

Dunque la vigilia a Milano, l’albergo presso la stazione, sempre quello, d’altronde in zona c’erano tutti gli alberghi dei corridori. Non li ve­devamo mai in giro, però erano immanenti. La punzonatura era in via Galilei, presso il palazzotto sede della “rosea”, appoggiato ad un luna park permanente det­to delle Varesine. Il rituale era fisso. Attesa dei corridori finalmente materializzati ergo visibili, scambi veloci e banali di parole con i più celebri, nessuna dicesi nessuna ricerca di sensazionalismo, di scoop, con i colleghi pro­­­getti sul dove andare a cena la sera, tanto si sapeva che si sa­rebbe finiti tutti da Sauro, nel gran­de piazzale della stazione, Sauro dal naso lungo da ciclista e dalla parlata toscomeneghina e dal conto esile, che faceva felici i nostri amministratori.
La mattina inserimento nella ca­rovana di bici, moto e auto che lasciava il centro di Milano per il via effettivo sui Navigli. Poi la corsa.

La corsa che era un nostro correre avanti, spinti da ordini via radio e, se a portata di occhi, da gestacci di Vincenzo Torriani il patron. Lo speaker massimo di radio-corsa era un antiquo giornalista della “rosea”, e lui francesizzava i no­mi delle località italiane, tutti. Pavia era Pavie, pazienza. Ma sul Turchino Masone diventava Ma­son, e trovato il mare c’erano Vol­trì e Aranzanò, prima di Selle che era poi Celle e Varàs che era poi Varazze.
Non ci si fermava a lungo per mangiare. Panini al volo, in qualche bar. La dominazione della televisione ci avrebbe poi intruppati tutti a Ovada, ristorante pri­ma l’Italia in centro, poi (proprietario lo stesso, ma locale nuo­vo) la Volpina fuori dall’abitato, grande cucina piemontese-ligure, strippate, quando i corridori arrivavano li guardamo passare tanto l’autostrada ci avrebbe permesso di bucare il mitico e anzi mistico (per il ciclismo, col­pa di Coppi e di una sua impresa celestiale) Turchino staccandoli, così da arrivare a Voltrì prima e poi fare un po’ di Riviera Ligure con loro, precedendoli si capisce, sempre che il richiamo dell’autostrada non fosse troppo forte.
Io puntavo su Bergeggi, che è un’isola ma anche una frazione terricola prima di Spotorno, lì mi aspettava un grande ex del calcio, Ermes Muccinelli, juventino ma ciononostante amico, che si era ritirato dopo ancora un po’ di Lazio in Liguria, al sole o quasi, conclusa una grande carriera anche azzurra, da ala guizzante piccina piccina piciotta picciò. Teneva una casa che dava sul mare e lì mi invitava ad un liquorino portato da una don­na sempre nuova e sempre bel­la, quelli della mia auto si go­devano la celebrità calcistica, lui per me faceva finta di essere in­na­morato della bicicletta e diceva che il ciclismo sì era sport ve­ro, di vera fatica.

Insomma si raggiungeva San­remo, l’arrivo anzi quasi sem­pre la volata, la sala stam­pa lì a due passi dal traguardo, nei locali di un ufficio postale, impossibile resistere all’offerta da parte di girls dell’ufficio tu­rismo di tocchetti di pizza sanremese, detta sardinaria, senza formaggio ma con capperi e pinoli e odore di pesce. Finito il lavoro, scrittura e dettatura, quelli dei giornali poveri salivano in auto per tornare in sede, quelli del giornali ricchi, le cui amministrazioni pagavano anche una cena - comunque cara - a Sanremo, an­da­­vano al casinò, dove c’era sem­­pre un patron di una qualche squadra, con corte assortita, e ti offriva pure le fiches perché tu stessi alla roulette accanto a lui. Qualche giornalista aveva convocato all’arrivo la compagna, la moglie, e persino la famiglia: che si godesse anch’essa Sanremo, poche ore ma indelebili. Ricordo che il mio giornale dai tanti in­viati affittava due camere all’hotel Nazionale, accanto al casinò, casomai alla sala stampa difettassero le linee telefoniche e fosse opportuno andare a dettare i pez­zi dall’ammanigliatissimo ho­tel. Ma ci era ben chiaro che le stanze erano state pagate poco, impossibile pensare di usarle per il pernottamento. In linea di mas­sima era dunque un ritorno in piena notte a casa (per quel che mi riguardava, Torino). Fe­li­ci di essere al mondo, di essere ci­clofili, di essere giornalisti, di essere andati a Sanremo anzi alla Sanremo.
Copyright © TBW
TBRADIO

00:00
00:00
Siamo giunti all’appuntamento conclusivo del Giro delle Regioni Ciclocross (GRC) 2025/2026: oggi il suggestivo borgo di Cantoira, nel cuore delle Valli di Lanzo, sarà protagonista con la 5ª tappa, valida anche come 4° Gran Premio Comune di Cantoira e come prova...


Che avremmo assistito ad uno spettacolo lo sapevamo, ciò che non ci aspettavamo era non vedere Tadej Pogacar primeggiare su tutti i fronti. Ma alla fine è un po’ questo il senso del torneo di padel della A&J all sport,...


Oggi al Coni Lombardia a Milano si è rinnovato un appuntamento che rende l'Italia del ciclismo un esempio mondiale dal punto di vista della formazione degli atleti: il corso rivolto ai neoprofessionisti, frutto della collaborazione tra Federazione Ciclistica Italiana, Lega...


Importanti novità in arrivo per il team di Bruno e Roberto Reverberi: nella stagione 2026 il primo nome sarà Bardiani ed il secondo CSF ma nei prossimi giorni il team dovrebbe presentare il suo terzo nome. Si tratta, a quanto...


Piacevolissimo "imprevisto" nel bel mezzo della giornata dedicata ai corsi di formazione per corridori neoprofessionisti a Milano, con un collegamento, direttamente dalla Sei Giorni di Gand, del tecnico per eccellenza della pista (per quanto oggi c.t. strada maschile) Marco Villa ed...


Dopo le prove a cronometro disputate ieri, in Kenya continuano i campionati continentali africani. Oggi, la Nazionale di Mauritius ha conquistato la staffetta mista di 28 chilometri grazie al sestetto composto da Aurelie Halbwachs, Lucie Lagesse, Raphaëlle Lamusse, Alexandre Mayer,...


Impegnata a costruire la squadra migliore per affrontare le sfide significative della stagione 2026, Caja Rural-Seguros RGA continua a rafforzare la sua squadra con l'arrivo di un corridore che porta solidità, versatilità e una vasta esperienza nelle gare più importanti,...


Wout van Aert è appena rientrato dagli  Stati Uniti, dove  è stato impegnato per un tour promozionale che lo ha visto impegnato sia per Red Bull che per il produttore di bici Cervélo. Il belga negli USA si è rilassato...


Si avvicina l'appuntamento con La Notte degli Oscar, che segna la conclusione ideale della stagione 2025 e traghetta verso una nuova avventura. Di scena ci saranno, come sempre, i migliori atleti dell'anno in ogni categoria: ve ne presentiamo uno al...


Due coppie separate da un solo punto e altre tre coppie pronte a far saltare il banco: la Sei Giorni di Gand continua a regalare grandi emozioni. Il belga Jules Hesters e l’olandese Yoeri Havik continuano la loro corsa di testa,...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024