Editoriale
CASO ESEMPLARE. Della vicenda Franco Pellizotti siamo in attesa di conoscere elementi e sviluppi. Per il momento il corridore è relegato in un limbo in attesa di giudizio. Colgo l’occasione per rendere nota una vicenda conosciuta ai pochi e ignorata dai più: quella di Claudia Pechstein, tedesca di 37 anni, 5 medaglie d’oro Olimpiche nel pattinaggio velocità su ghiaccio, prima atleta squalificata (2 anni) per doping dalla Federazione Internazionale (ISU) in base a variazioni di parametri ematologici (passaporto biologico) senza alcuna dimostrazione diretta di sostanze o pratiche dopanti. Un pool di ben 14 «esperti» ha contribuito a decretare che le variazioni dei suoi reticolociti non potevano avere altre spiegazioni se non «manipolazioni ematiche illecite». Successivamente il TAS di Losanna, presso il quale Claudia si era appellata, consultati altri 4 «esperti», confermava la squalifica. La Pechstein, che si è sempre dichiarata innocente, non si è però arresa e si è rivolta al prestigioso Centro di Ematologia e Oncologia dell’Università di Berlino, dove le hanno diagnosticato una «sferocitosi ereditaria», difetto genetico che determina una maggiore fragilità dei globuli rossi, i quali vivono meno a lungo del normale a causa di oscillazioni e aumenti repentini dei reticolociti, specie in occasione di stress come sforzi intensi o malattie. Visionando i dati (www.claudiapechstein.de) dei numerosissimi test ai quali l’atleta è stata sottoposta nella sua carriera, è sorprendente constatare che nessuno degli «esperti» abbia sospettato questa forma di anemia emolitica. È interessante osservare come molti tra gli «esperti» consultati dalla ISU e dal TAS siano tra i padri fondatori o tra i sostenitori del «passaporto biologico»: Ashenden, Damsgaard, Sottas, D’Onofrio sono i nomi più conosciuti. Nel marzo scorso, un gruppo di medici rappresentati dal Presidente della Società Tedesca di Ematologia e Oncologia, Prof. Gerhard Ehringer, ha accusato formalmente il TAS di aver valutato in maniera «parziale» il caso Pechstein e hanno escluso che le anomalie del suo quadro ematico siano dovute a pratiche dopanti. È di pochi giorni fa la notizia che la polizia elvetica ha sequestrato la documentazione del caso, ipotizzando un comportamento illegale da parte di ISU e TAS, in particolare per l’omissione di referti ematologici dell’atleta. Questo per dire che cosa? Che il passaporto biologico è strumento necessario per arrivare a scoprire i bari, ma non può essere l’unico mezzo per definire un atleta dopato. In altre parole: il passaporto serve a focalizzare le attenzioni su un atleta ritenuto ­- passaporto alla mano - a rischio, ma poi è necessario per non dire indispensabile, che l’atleta in questione venga trovato inequivocabilmente con il sorcio in bocca.

TECNICAMENTE, INUTILI. Al convegno di Salsomaggiore - febbraio 2010 - il dottor Luigi Simonetto aveva pubblicamente detto che al GiroBio di quest’anno sarebbero stati coinvolti i medici sociali delle squadre con incarichi importanti e con richiesta di proficua collaborazione. Proficua collaborazione che nel regolamento d’ingaggio è stato bellamente ignorata. In tutti i documenti inviati dagli organizzatori alle squadre, di medici sociali non viene fatto cenno. Alla fine, a fatica, in questa edizione del GiroBio questa figura importante e strategica è stata “tollerata” ma senza alcun reale coinvolgimento operativo. Non meglio è andato ai tecnici, che sono stati considerati a tutti gli effetti superflui. Tecnicamente inutili, per non dire poco graditi. D’altra parte i diesse in corsa potevano fare solo una cosa con assoluta autonomia: guidare le ammiraglie. Per il resto senza radioline, dalla partenza all'arrivo. Lontano dagli atleti il più possibile e quando era loro consentito farlo, questo doveva avvenire solo in certi momenti e in spazi comuni: insomma, considerati a tutti gli effetti come intrusi in libertà vigilata. Domanda: è questo il ciclismo del futuro? In attesa di una risposta, mi duole constatare il silenzio totale dei diretti interessati: medici e tecnici. Forse si accontentano di essere “tollerati”? La verità è che mi sembra di sentirli: “tanto è per soli dieci giorni all’anno, poi ognuno torna a fare quello che vuole”. Compresa la Federciclismo.

FIGLIO DI PAPA’. Ma se il papi non prova il benché minimo imbarazzo ad incassare un assegno di 100 mila dollari da Lance Armstrong pensate davvero che possa sentire un brividino scorrergli lungo la schiena per il beneamato figliuolo che di nome fa Andrew e di cognome casualmente fa McQuaid? Sì, Andrew McQuaid, figlio di cotanto padre, professione agente dei corridori e organizzatore di corse (Cyclothon Mumbay, in India, in predicato di entrare nel circuito ProTour). Procuratore di corridori di rango come Philippe Gilbert, oppure di giovani promettenti come Richie Porte. Il giovanotto irlandese ha un’agenzia, che si chiama «Azzurri Sport Management». L’Uci controlla i controllori, sbircia i passaporti biologici, dispensa opinioni sugli atleti più o meno affidabili e appetibili al mercato, e adesso è pronta a regolamentare la figura del procuratore, come annunciato con una nota del 17 giugno scorso: «Il CUPT - consiglio del Pro Tour - ha deciso inoltre di regolamentare la figura dell’agente dei corridori. L’Uci sarà, a partire dal 1° gennaio 2012, una delle prime Federazioni a predisporre regole severe in materia, per arrivare alla creazione di una lista di agenti riconosciuti e affidabili». Meglio se conosciuti. Come Andrew Mc Quaid: il figlio di papà.

Pier Augusto Stagi
Copyright © TBW
TBRADIO

00:00
00:00
Colpaccio di Timo De Jong (VolkerWessels) nella quarta tappa del Tour of Holland, da 158.3 chilometri con partenza da Emmen e arrivo in cima al Col du Vam, alla dodicesima scalata dello stesso strappo degli Europei due anni fa. All'epoca...


Con Tommaso Alunni, Alessandro Cattani, Leonardo Meccia e Marco Martini la Technipes #inEmiliaRomagna firma il tricolore a cronometro a squadre per under 23. Grande soddisfazione per la squadra romagnola del dinamico presidente Gianni Carapia che esulta in quel di San...


“Don’t race, have fun”: non una semplice frase, ma la filosofia che contraddistingue la VENEtoGO, la social ride ideata da Filippo Pozzato e inserito all’interno della “Settimana Veneta” di Ride the Dreamland. Una manifestazione che si distingue per la sua...


Primo podio internazionale per Sara Casasola. La friulana della Crelan Corendon oggi si è classificata al secondo posto nella gara di Essen (Belgio) prova valida per la Challenge Exact Cross per donne elite. La venticinquenne udinese di Maiano seconda anche...


La Top Girls Fassa Bortolo si è laureata campione d'Italia cronosquadre della categoria donne elite a San Biagio di Callalta nel Trevigiano. La regazze Chiara Reghini, Marta Pavesi, Irma Siri e Sara Luccon guidate da Rigato, hanno chiuso il math...


Sono i friulani del Team Tiepolo Udine i nuovi campioni d'Italia della cronosquadra juniores maschile. Il quartetto composto da Simone Granzotto, Tomaz Lover Medeot, Christian Pighin e Davide Frigo ha impiegato 34'35".86 per coprire i 29, 4 chilometri del percorso...


La Biesse Carrera Zambelli bissa il successo dello scorso anno e si laurea per la seconda volta campione d'Italia cronosquadre della categoria donne juniores. La formazione bresciana, composta da Erja Giulia Bianchi, Giulia Zambelli, Alessia Locatelli e Maria Acuti ha conquistato il...


Non ci sono più dubbi circa il fatto che per Paul Double il 2025 rappresenti la stagione della svolta. A 29 anni compiuti e alla prima stagione in una squadra World Tour, il corridore britannico infatti non solo ha...


Si è spento nella notte Nunzio Pellicciari, ex professionista reggiano, classe 1935. Aveva corso nella massima categoria dal 1959 al 1963 vestendo le maglie della San Pellegrino, della Molteni, della Torpado e della San Pellegrino - Firte. Chiusa la carriera...


Paul Seixas è il nuovo simbolo del ciclismo francese. A 19 anni è arrivato settimo al Giro di Lombardia, un evento straordinario perché è il più giovane corridore nella storia, ad essere entrato nei primi 10 alla sua prima Classica...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024