di Paolo Broggi e Danilo Viganò
È lo specchio dei tempi, il nuovo modo di intendere il ciclismo: stando alla definizione canonica, il movimento italiano plaude allo sbarco di 17 corridori tra i professionisti. Un numero che si colloca a metà strada fra i 23 del 2023 e i 13 del 2024.
Ma è un numero da leggere, interpretare, arricchire con dati e riflessioni che aiutano a mettere a fuoco ancora meglio la fotografia del nostro ciclismo.
E allora scopriamo che almeno quattro dei nuovi professionisti hanno già corso - e parecchio - nella massima categoria nel 2024 avendo fatto parte dei team Devo di grandi formazioni.
Oppure possiamo facilmente evidenziare che tutti e quattro i neoprof della VF Group Bardiani CSF Faizané arrivano dalla categoria juniores e in questo 2025 li vedremo alle prese soprattutto con le più importanti gare internazionali della categoria Under 23, a cominciare dal Giro d’Italia Next Gen.
E il terzo dato su cui riflettere è che in questa stagione saranno ben 22 (al momento) i corridori italiani impegnati nelle Devo dei team professionistici: chi alla terza stagione, chi alla seconda, chi al debutto.
E allora, andiamo di somma: 17 neoprofessionisti e 22 ragazzi nei Devo Team sono l’immagine di un ciclismo italiano che è sì alla ricerca del campione assoluto ma continua evidentemente ad esprimersi ad alto livello e a sfornare giovani corridori di valore, prospetti sui quali le grandi squadre continuano ad investire.
Il discorso è semplice: le formazioni Devo sono diventate un vero e proprio serbatoio con duplice funzione. Una immediata, perché permette di pescare durante la stagione corridori che possono dar man forte al team principale - per tutti citiamo il caso della XdS Astana Team che ha “retrocesso” Marukhin, Syritsa e Umba nella formazione Devo per far spazio ad altri atletiti allargando di fatto la rosa che sulla carta è limitata a 30 corridori - e una di prospettiva, con la possibilità di far crescere i giovani talenti e capire quale potrà essere il loro futuro.
QUESTIONE DI ETA’. Cominciamo il viaggio tra i neoprofessionisti con i quattro atleti scelti dalla VF Group Bardiani CSF Faizané: si tratta di Filippo Cettolin, Santiago Ferraro, Andrea Montagner e Mattia Stenico. Tra loro, Ferraro ha vinto quattro corse nel 2024 tra cui il Gp Liberazione a Roma e il Gp Loria Internazionale, Cettolin ha messo la firma sul Giro Primavera, Montagner è il plurivittorioso con otto successi tra cui due tappe della LVM Saarland di Nations Cup e il Giro della Valdera, mentre Stenico ha vinto la Piccola Tre Valli Varesine laureandosi campione europeo (e bronzo mondiale) nella staffetta in mountain bike. Tutti e quattro entreranno a far parte del Progetto Giovani che il team Reverberi ha affidato a Mirko Rossato e che ha già cominciato a dare i primi frutti.
Di contro, i neoprofessionisti più anziani sono Sergio Meris (classse 2001) e Tommaso Nencini (classe 2000, il più “vecchio”): il primo, che tra l’altro ha vinto l’Oscar tuttoBICI 2024 nella sua categoria, arriva alla massima categoria forte di quattro successi prestigiosi - Giro del Medio Brenta, Firenze-Viareggio e due tappe del Giro del Veneto - approdando alla Unibet Tietema Rockets, mentre il secondo dalla Zalf Désirée Euromobil Fior passerà alla Toscana Team Factory Vini Fantini con due vittore all’attivo.
FORZA DEVO. Militare nelle formazioni Devo significa, oltre che fare esperienza nelle squadre maggiori, avere anche la possibilità di compiere il salto nella massima categoria e quest’anno sono in sei ad aver centrato l’obiettivo. Il bergamasco Giosué Epis entra a far parte della Arkea B&B Hotels, Andrea Raccagni Noviero (campione d’Italia della crono Under 23 e 3° alla Gand-Wevelgem di categoria) passa con la Soudal Quick Step, Alessandro Romele (vincitore di due tappe al Giro di Rodi e secondo nella classifica finale del Giro di Istanbul di categoria 2.1) e Davide Toneatti, vincitore di una tappa alla Beograd BanjaLuka e ben piazzato nelle top ten delle classifiche finali del Giro di Rodi e del Giro del Friuli Venezia Giulia, vengono promossi dalla XdS Astana Team.
C’è poi Gabriele Raccagni del Team Polti Visit Malta mentre a completare il gruppo è Jacopo Colladon che fa il salto di categoria nelle file della Novo Nordisk andando ad arricchire il folto gruppo di italiani del team statunitense che allinea solo corridori affetti da diabete di tipo 1.
L’AVENIR. Due dei nuovi professionisti hanno lasciato un segno nelle gare a tappe più importanti dell’anno: Ludovico Crescioli ha vinto la seconda tappa del Tour de l’Avenir e chiuso il Giro della Valle d’Aosta al terzo posto mentre Florian Samuel Kajamini ha vinto la quinta tappa della corsa francese chiudendo al quinto posto della generale, si è piazzato settimo al Giro Next Gen e ha conquistato due internazionali come San Vendemiano e il Giro della Provincia di Biella.
CHI VA VELOCE E CHI MENO. Tra i neoprofessionisti il primato del corridore più veloce spetta a Daniel Skerl, vincitore in campo internazionale della Popolarissima di Treviso e di una tappa della Ronde de l’Oise, ma c’è chi arriva alla massima categoria senza aver ottenuto risultati di grande prestigio. È il caso di Andrea Piras e Luca Verrando, entrambi chiamati a difendere i colori della Toscana Team Factory Vini Fantini.
STELLA TRICOLORE. Edoardo Zamperini, campione italiano Under 23, apre idealmente il discorso dei corridori che approdano al team Devo di una grande squadra: il veronese, che ha vinto tra l’altro l’Oscar tuttoBICI della categoria, vestirà infatti la maglia del vivaio della bretone Arkea B&B Hotels.
Resta nella categoria Continental anche Davide Donati - per lui nel 2024 il trionfo al Liberazione e il secondo posto al Giro del Belvedere - che lascia la Biesse Carrera per approdare al vivaio della Red Bull Bora Hansgrohe e quindi avrà una grande opportunità davanti a sé.
JUNIORES, C’E’ DEL TALENTO. Le squadre Devo dei team che contano hanno pescato a piene mani nella categoria juniores che fa davvero ben sperare per il futuro del nostro movimento. Ad aprire la lista, noblesse oblige, il campione del mondo della categoria Lorenzo Mark Finn (per lui, tra le altre, anche una tappa del Giro della Lunigiana e i due titoli italiani della categoria, oltre all’Oscar tuttoBICI) che continuerà il suo percorso - già iniziato nel 2024 nel vivaio della Red Bull.
La UAE Emirates ha voluto nella sua formazione Next Gen Enea Sambinello (tre vittorie per lui tra cui una tappa del Giro del Friuli, il secondo posto al Giro della Valdera, il terzo all’italiano crono e al Giro del Friuli) e Davide Stella che ha firmato sei vittorie su strada facendo man bassa di titoli italiami, europei e mondiali in pista.
Un altro campione del mondo, stavolta di ciclocross è Stefano Viezzi (su strada, primo a Castrocielo e 7° al Lunigiana) che correrà nella formazione vivaio della Alpecin Deceuninck e potrà affinare l’arte della multidisciplinarietà alla scuola di Mathioeu Van der Poel
Dal Team Giorgi alla XdS Astana Development passa Ludovico Mellano, piemontese che nel 2024 ha centrato quattro successi tra i quali una tappa del Giro d’Abruzzo, dove fra l’altro ha chiuso al secondo posto della generale, piazzandosi poi terzo al Trofeo Buffoni e ottavo all’europeo su strada. A chiudere questo elenco di juniores che approdano ai Devo Team ufficiali c’è Andrea Bessega che - forte di due vittorie e piazzamenti eccellenti come il secondo posto al Giro del Veneto, il 4° all’Eroica Juniores a tappe, il 5° al Lunigiana e al Giro del Friuli - continuerà il suo percorso di crescita nella Lidl Trek Future Racing.
QUELLI CHE... CI SONO GIA’. Il nutrito gruppo di juniores che abbiamo appena citato va ad affiancare un manipolo altrettanto corposo di ragazzi che già da una o due stagioni militano nelle formazioni Devo delle squadre più forti del mondo. Dario Igor Belletta e Pietro Mattio si preparano a vivere la loro terza stagione con la maglia della Visma Lease a Bike e al terzo anno c’è anche Federico Savino nella Soudal Quick Step: quest’ultimo nel 2024 ha fatto molto bene, vincendo una tappa del Circuit Ardennaise e il Gp Stad Halle, giungendo secondo al Lombardia U23 e 3° nella classifica finale del Bohemia Tour. Con lui nel team belga anche Renato Favero che si è laureato campione europeo dell’inseguimento a squadre Under 23 ed è stato sfortunato protagonista al mondiale Élite nella stessa specialità.
Un altro talento dell’inseguimento a squadre è Luca Giaimi della UAE Emirates Gen Z mentre Matteo Milan, fratello di Jonathan, proseguirà il suo cammino nella Lidl Trek Future Racing.
Nella Tudor alla corte di Fabian Cancellara ci sono Samuele Alari e Juan David Sierra con quest’ultimo che, oltre agli ottimi risultati ottenuti in pista, ha vinto la terza tappa del Tour de la Mirabelle in Francia e sempre in Francia ha chiuso al quinto posto la Paris-Troyes.
Nella XdS Astana militano Mattia Negrente, che ha messo la sua firma sul Gp Goritska, e Simone Zanini mentre un’altra coppia continua a lavorare nella Hagens Berman Jayco che da quest’anno è il vivaio ufficiale della Jayco AlUla: si tratta di Samuele Privitera e Mattia Sambinello che stanno crescendo alla scuola di Axel Merckx.
A completare il quadro ci sono Nicholas Milesi (2° all’italiano crono e nono all’Europeo nella stessa specialità) nel vivaio della Arkea e Simone Gualdi (9° al Valle d’Aosta e 14° all’Avenir) nella Wanty Re-Uz Technord, vivaio della Intermarché.
Il tutto... al momento, in quanto gli organici delle formazioni Continental non sono ancora stati ufficializzati, visto che devono affrontare il passaggio del tessereamento nazionale, quindi ci potrebbero essere degli altri nomi così come sarà interessante seguire l’evoluzione del Cycling Team Friuli che è diventato a tutti gli effetti vivaio della Bahrain Victorius.
Senza dimenticare, naturalmente, il lavoro delle Continental italiane: speriamo che la loro scelta sia sempre più internazionale e non legata semplicemente alla “convocazione” per partecipare a qualche gara italiana con i professionisti: i nostri ragazzi hanno bisogno di un percorso che possa farli crescere attraverso il confronto continuo con i pari età di tutto il mondo.
Perché se al momento non abbiamo il fenomeno - anche se qualche segnale importante c’è -, di ragazzi talentuosi il ciclismo italiano ne ha ancora parecchi. Bisogna “solo” aiutarli a crescere.