Gatti & Misfatti

I TESTIMONIAL DEL TIFO CRETINO

di Cristiano Gatti

Quindi noi dovremmo chiuderla con una pacca sulla spalla, magari un bel giro di prosecco per tutti, e amici come prima. Questo mi pare di aver capito alla notizia che l'associazione dei corridori ha deciso di non denunciare Renato Favero, noto personaggio dello sport (per la verità del calcio) che sul monte Grappa, nella tappa regina del Giro, s’è tolto il gusto di mettere le mani (in senso buo­no) su Pogacar. I corridori hanno preferito imporre al genialoide un video in cui fa il testimonial antiteppismo sulle strade del tifo, con un appello perché i ciclisti non vengano toccati, vengano rispettati, e bla-bla e bla-bla e bla-bla.

Cosa aggiungere. Spero l’appello sia rivolto ai tifosi idioti, perché a noi che non ci siamo mai sognati di dare pacche agli atleti sotto sforzo o di rompere il cellulare sul naso scopo selfie, a noi normali questo appello risulta irricevibile. Non abbiamo bisogno dei Favero per sapere come ci si comporta, non abbiamo bisogno di Vallanzasca per sapere che fare rapine è cattiva educazione. Parli per sé, parli ai fuori di testa come lui. E più che altro - consiglio personale - provi a va­lutare l’idea di parlare col silenzio. In certe situazioni della no­stra vita, basta un po’ di vergogna e una scusa sincera. Poi ta­cere.

Già sento in sottofondo il rumoroso mormorare dei moralisti a giorni al­terni, con le loro esemplari sentenze, la più gettonata “cosa avrà fatto mai”. Ecco, è a loro che bisognerebbe inviare un video, per dire semplicemente questo: mettiamoci d'accordo. O davvero certi tifosi - i beoni, gli esibizionisti vestiti da coniglio rosa, i nudisti a zero gradi, i barbari con le corna vichinghe, tutti quanti a correre tra le ruote di bici e moto - o questo tifo che non c’entra niente con lo sport è davvero un serio problema, e allora bisogna tirare su un argine finchè si è in tempo, ad esempio identificandone qualcuno e portandolo in tribunale, se non altro per imparare come dei no­stri gesti dobbiamo rispondere, la vita non è tutto un trullallero a gratis. O è così, e al­lora qualsiasi cosa possiamo dire di Fa­ve­ro, fuorchè “cosa avrà fat­to mai”, e anzi fargliela pesare quanto merita, perché non esiste che dopo anni di incidenti vergognosi (chiedere eventualmente a Nibali) e di appelli a un comportamento civile salti fuori un ap­prezzato dirigente sportivo - perfettamente sobrio - tutto felicione per aver dato la sua pacca alla maglia rosa in fuga. O è così, oppure finiamola di frignare e di lanciare ipocriti ap­pelli, di indignarci perché il corridore ca­de e la corsa viene falsata, lasciando che finisca sempre a tarallucci e vino, ma sì, cosa avrà fatto mai, so’ ragazzi, il tifo è caloroso e ci sta che ogni tanto infili bandiere nelle ruote, faccia selfie contromano con cellulare killer, altezza denti, dia le pacche sul sedere tipo night alle cicliste scambiandole per entreneuse. Chiudiamola così, alla viva il parroco, e lasciamo che sempre di più i deficienti del tornante facciano i loro danni.

Per quanto mi riguarda, sono sempre più convinto che ogni giorno alle corse avvenga un miracolo: mi­gliaia e migliaia di persone na­scondono inevitabilmente (e statisticamente) il cretino, l’ubriaco, il matto, cioè potenziali bombe atomiche per il gruppo, e dio solo sa, il dio della bicicletta, come non avvenga un macello ogni dieci chilometri. Ov­via­mente lo so anch’io, lo sappiamo tutti, non solo dio: è perchè la stragrandissima maggioranza dei tifosi è esemplare, spesso fa da vigilanza spontanea, più efficace di tanti servizi d’ordine e di tante security a pa­gamento. Pe­rò non può bastare. Però non possiamo affidarci solo alla buona creanza e alla provvidenza. Quando è possibile beccarne uno, bisogna educarne cento, mille, centomila. Esiste per esempio il Daspo, con obbligo di firma, strumento efficacissimo: chi lo subisce, il giorno in cui c’è la gara deve starsene a ca­sa, ma­gari con obbligo di fir­ma in caserma. E poi certo, le de­nunce. Sono possibili. Non per mettere al muro nessuno, ma per dimostrare a tutti che fare gli stupidi non è così facile e così gratuito.

Infine, io conto sempre sull’emendamento Wla­di­mir Belli, il più fulgido esempio di autogestione della sicurezza in corsa: ma sì, come dimenticare la volta che in Tren­tino i tifosi di Simoni l’avevano preso di mira. A un certo punto, stanco di subire, si liberò dell’assedio con un cazzotto al più molesto, valore doppio, perché in fondo aveva già il suo da fare pedalando in salita al Giro d’Italia. Eventualmente, a Fave­ro possiamo girare quel vi­deo, in risposta al suo. Quanto me­no, per fargli capire la fortuna sfacciata che s’è ritrovato sul Grappa, quando è passato Po­ga­car e non Belli.

Copyright © TBW
TBRADIO

00:00
00:00
Stava per schierarsi alla partenza ma dopo il riscaldamento Sara Casasola ha deciso di non partecipare allo Jaarmarktcross di Niel. La leader del  Superprestige donne elite è ancora sofferente per la caduta rimediata ai Campionati Europei di Middelkerke di sabato...


Lo Jaarmarktcross incorona Lucinda Brand (Baloise Glowi Lions). La specialista olandese di Ciclocross domina la terza prova del Superprestige donne elite che oggi si è svolta a Niel in Belgio. Dopo l'argento europeo Brand si è subito presa la propria...


Finalmente! Si comincia a sentire profumo di Giro d'Italia e Giro d'Italia Women! La presentazione ufficiale dell'edizione 2026 delle corse rosa si terrà infatti a Roma lunedì 1° dicembre alle 15.30. Sarà la Sala Petrassi dell'Auditorium Parco della Musica Ennio...


Il friulano Nicolò Buratti, nato il 7 luglio 2001 a Udine, è il nuovo innesto del team MBH Bank Ballan CSB Colpack per il 2026. Si tratta di un passista veloce, in grado di competere nelle gare con saliscendi e dotato...


Si chiama Modern Adventure Pro Cycling la nuova squadra di George Hincapie l'ex professionista americano di Motorola, Postal Service Discovery Channel, High Road e BMC con quest'ultimo team ha messo fine alla sua carriera nel 2012 dopo essersi aggiudicato una...


Il Saitama Tour non è un semplice criterium, ma è anche un modo per poter vivere più da vicino i corridori che, lontani dallo stress del World Tour, si mostrano più disponibili alle interviste. Jonas Vingegaard, dopo la vittoria, ha...


Parole e musica che vengono dal cuore e che, già al primo ascolto, emozionano: si intitola “Riding The Sky” ed è la canzone che Leila Iamundo ha scritto per Samuele Privitera. Cara amica del giovane ciclista ligure che ci...


E’ stata una bellissima ed importante domenica dedicata ai campioni del ciclismo del passato e del futuro quella che si è svolta presso il Ristorante “Gambaro”, a Cadoneghe, in provincia di Padova, in occasione della 49^ edizione del Ritrovo delle...


Matthias Schwarzbacher correrà le prossime due stagioni per il team americano EF Education-EasyPost . Il giovane slovacco (classe 2005) che rappresenta la nuova generazione ha disputato con la UAE Team Emirates Gen Z la stagione 2025 vincendo la cronometro al Giro Next...


Il ciclismo è stato tra i protagonisti della premiazione provinciale del CONI di Varese andata in scena nel Salone Estense del Comune di Varese. I dirigenti Mario Minervino, presidente della Cycling Sport Promotion, e Renzo Oldani, presidente della Società Ciclistica...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024