Rapporti&Relazioni
Idee invernali

di Gianpaolo Ormezzano

Una volta le pause, le latitanze dell’attività o quanto meno della sua rappresentazione, servivano al ciclismo per creare quello che Bruno Raschi chiamava “il mistero dell’attesa”, riferendosi sia all’attesa lì sulla strada, tipo “chi si presenterà per primo lì in fondo?”, poi vanificata dalla overdose di informazioni radiotelevisive, sia all’attesa stagionale, attesa di cosa sarebbe accaduto dopo l’inverno in cui il corridore si riempiva di grasso e si svuotava di promesse. Adesso gli stop, le soste, i vuoti sono una dannazione. Latitare anche per poco dal teatro dello sport significa rischiare l’oblio, e comunque dover penare per ritrovare spazio e battute.
Bisognerebbe davvero inventare qualcosa per l’inverno. Non il ciclocross, c’è già, e l’ultimo professionista importante a praticarlo nei mesi freddi è stato, senza speciale successo di attenzioni, Claudio Chiappucci, personaggio ormai quasi preistorico. Non quelle gare finte in posti caldi, nessuno crede ad esse, si sa che sono marchette del corridore celebre perché gli offrano viaggio e soggiorno. Non l’attività su pista, fuori ormai dai gusti popolari.

Ci vorrebbe qualcosa di davvero ciclistico, e ciclistico del vero ciclismo su strada. Magari ci vorrebbero delle corse disputate alla faccia dell’inclemenza meteorologica, anzi disputate proprio per sfidare ed esorcizzare questa inclemenza. Perché il ciclismo deve capire e capirsi: la sua sopravvivenza nell’immondo show-business attuale (sopravvivenza con dignità, ché altrimenti basterebbe organizzare corse di pornoattrici o esibizioni miste di sesso e “spin” per avere successo) è legata a certi criteri positivi di stima nei suoi riguardi, criteri che tengono conto del fatto che per essere ciclisti veri bisogna saper affrontare una fatica boia, bisogna proporre al mondo attuale esempi di fachirismo, e di fachirismo sano, non quello dei pagliacci giapponesi che si mettono in una botte piena di topi famelici.

Pensate ad una proposta invernale o tardautunnale di maratona ciclistica da Milano a Roma, con previsione di Appennini imbiancati da valicare: e questo mentre il calcio offre le sue invereconde puntuali scene di divismo nel suo solito teatro pornografico della domenica e del sabato e di sempre.
La gente, meno imbecille di quel che certuni pensano pensavano, sembra non poterne più di un certo calcio, il corpaccio osceno è ferito, bisogna (bisognerebbe) approfittarne. Proponendo uno sport “altro”, che poi è soltanto il ciclismo di una volta. La stessa televisione sembra disposta, pur nel gioco sporco della concorrenza che punta al peggio del peggio del peggio per prendersi l’audience, a lasciare perdere o a limitare il gossip del calcio: tanto più che nessuno osa pensare seriamente che vinceremo il titolo mondiale del 2006 in Germania. Ci vorrebbero idee. Noi abbiamo per ora l’idea che si debba studiare qualcosa. Chi ha qualcosa di più?

fgfgfgf

Dal 10 al 26 febbraio si disputeranno a Torino e nelle sue valli i Giochi olimpici invernali, Lo stadio per la cerimonia di apertura e per quella di chiusura sarà il Comunale rimesso a nuovo e poi dato al calcio, pare più al Torino che alla Juventus che ha avuto il Delle Alpi e deve ristrutturarselo. Ma non è questo il punto.
Il punto è sapere se il ciclismo riuscirà in qualche modo a farsi vivo nella grandissima manifestazione, che pure si svolge anche sulle montagne sublimate dall’ultimo Giro d’Italia: si pensi al Colle delle Finestre.
C’è nel programma più nobile dei Giochi invernali ed anche nella nostra fresca ma già grande tradizione uno sport delle Olimpiadi bianche assai vicino al ciclismo, ed è lo sci di fondo.

Il primo italiano medaglia d’oro in questa specialità eminentemente nordica, cioè scandinava, e poi anche sovietica, è stato un ex ciclista dilettante della Val di Fiemme, Franco Nones vincitore a sorpresa, a sorpresissima della gara sui 30 chilometri ai Giochi di Grenoble 1968.
Per anni il gloriosissimo Nones ha seguito una-due tappe del Giro d’Italia, quelle nel suo Trentino, sull’auto al seguito occupata da chi scrive queste righe ed era, ed è amico suo.
Nell’ultima edizione dei Giochi olimpici invernali, quella di Salt Lake City 2002, un equipaggio di bob azzurro era formato dalla grande specialista Gerda Weissensteiner e dalla ex ciclista Antonella Bellutti, grandissima donna della pista olimpica. Per quasi tutti i fondisti il ciclismo è sport propedeutico, cioè utile per predisporre alla pratica specialistica.
Bisogna combinare qualcosa. Se la Federazione dell’amico Di Rocco è interessata, sono pronto a collaborare. Nessun conflitto di interessi, non lavoro per l’organizzazione dei Giochi di Torino, e mi piace “pedalare” con il ciclismo, per il ciclismo.

fgfgfgf

Esin d’ora un appello: che nessun ciclista importante si presti, quando sarà venuto il tempo della preparazione degli azzurri del calcio per il Mondiale, ad elemosinare comparsate televisive per dire ai pallonari buona fortuna, per banalmente invitarli a correre in gruppo, a non sbagliare la volata, ad attaccare nella pianura del campo da football.

Uno dei momenti professionalmente più tristi passati da chi scrive queste righe è stato quello di una premiazione in cui si dava a Michel Platini, il calciatore juventino supercannoniere, il premio speciale di una bicicletta: e gliela dava il belga Freddy Maertens, due volte campione del mondo su strada (Ostuni ’76 e Praga ’81) ma ormai chiaramente, tristemente al tramonto, senza soldi né salute. Platini faceva finta di interessarsi, con signorilità peraltro, alle vicende di Maertens il quale non sapeva cosa biascicare. Una faccenda penosetta, davvero. Ci vuole niente per dare vittima ad uno a tanti altri simili squallidi incontri.
Copyright © TBW
TBRADIO

00:00
00:00
Tadej Pogacar si è esaltato nella quarta tappa del Tour de France e a Rouen ha conquistato la vittoria numero 100 in carriera. «Questa è una vittoria fantastica. Mi è piaciuto con un finale come questo e con così tanti...


Tadej POGACAR. 100 e lode. Stronca un asso delle classiche, uno che sa come si fa, ma non gliela puoi fare troppe volte allo sloveno iridato. Cento vittorie in carriera a Rouen, in maglia iridata, battendo nettamente la maglia gialla...


La voleva, l'ha trovata sulle strade della corsa per eccellenza: Tadej Pogacar fa 100 vittorie in carriera! Il fenomeno sloveno della UAE fa sua la quarta tappa del Tour de France, la Amiens - Rouen da 174.2 chilometri, sferrando un...


Lorena Wiebes (Team SD Worx - Protime) era la più attesa ed ha vinto la terza tappa del Giro d'Italia Women. Ma a decidere la Vezza d'Oglio / Trento, non è stata una volata di gruppo bensì uno sprint a...


Con più di 2800 metri di dislivello in 219 chilometri e un primo Gran Premio della Montagna oltre quota 3400 metri d’altitudine, la Huzhu-Menyuan del Tour of Magnificent Qinghai era a tutti gli effetti la tappa regina della corsa...


Una bicicletta stilizzata, per ricordare un grande campione del ciclismo: è la scultura dedicata a Felice Gimondi che ha “trovato casa” nel cuore di ChorusLife, l’innovativo smart district di Bergamo.  L’opera è stata è stata svelata domenica, nel giorno inaugurale...


Si rafforza il legame tra ALÈ Cycling e il ciclismo internazionale: l’azienda veronese sarà partner ufficiale del Tour de Pologne Women 2025, firmando le maglie di classifica che verranno indossate dalle protagoniste della corsa a tappe femminile più prestigiosa della...


Settanta juniores hanno preso parte all’edizione n. 80 della Coppa Montenero nella località livornese, valevole anche per la 45^ Coppa Ilio Filippi e per il Campionato Provinciale. Il successo ha premiato il fiorentino Giulio Pavi Degl’Innocenti del Team Vangi Il...


Una festa rievocativa ha celebrato i 200 anni della Strada dello Stelvio, la “Regina delle Strade Alpine”. Il momento tenutosi lo scorso 5 e 6 luglio al Passo dello Stelvio, è stato un momento di indiscussa emozione. Qualche centinaia di...


Settantadue ore dopo il 3º posto ottenuto nella tappa inaugurale,  Alexander Salby trova il modo di mettere la sua impronta sul Tour of Magnificent Qinghai conquistando allo sprint la terza tappa della corsa cinese, la Huzhu-Menyuan di 219 chilometri. Il danese della Li Ning Star,...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024