Gatti & Misfatti

FINGERE, E FINGEREMO

di Cristiano Gatti

No, proprio non riesco a trovare uno sport più complicato da far ripartire. Tra i tanti problemi che innegabilmente hanno tut­ti, il ciclismo si classifica al pri­mo posto per coefficiente di difficoltà. Un rompicapo assoluto. Dev’essere scritto nel suo destino immutabile di di­sciplina veramente umana: sempre fatica, sempre sofferenza, sempre martirio. Come pedalare.

Possiamo prendercela tranquillamente con tutto e con tutti. C’è l’imbarazzo della scelta. Par­ten­do dai livelli nazionali, go­vernativi e federali, per espatriare fin dentro le stanze dell’Uci, tutti brillano per confusione mentale e indecisione. Innegabile: si potrebbe fare di più e di meglio. Quanto meno, decidere. Con tutti i rischi del caso: di errore, di impopolarità. Arrivo all’estremo: persino chiudere tutto per il 2020, senza arrampicate sugli specchi, e dare l’arrivederci direttamente al 2021. Un cazzotto allo stomaco, per molti una ro­vina: comunque, una decisione. Niente: s’è scelto il più comodoso vicolo dei temporeggiatori, dei fumosi, dei va­ghi, dei pavidi e degli accidiosi. Degli scaricabarile.
Detto e riconosciuto tutto questo, resta la so­stanza. Il nocciolo essenziale della questione. Ri­mettere in pista il ciclismo è innegabilmente l’operazione più difficile di tutte. Non è fa­cile per il calcio, per la For­mu­la 1, per il MotoGp, per il tennis, per le bocce e per il ti­ro con l’arco, nessuno lo nega: ma questa della bicicletta resta l’avventura più acrobatica in assoluto. Non è nemmeno così arduo comprendere le ragioni. Una ragione di perimetro, perché la corsa tocca duecento chilometri (più o meno) di territorio, un po’ più di un cam­po, di un palazzetto, di un circuito, e perché i protagonisti dello spettacolo sono una bel­la massa, tutti a stretto contatto di gomito.

In queste settimane ho maturato un’idea personale molto pittoresca e stravagante: la vera soluzione al nostro rompicapo è la cronometro. Se paradossalmente l’intero calendario prevedesse solo gare contro il tempo, buo­­na parte del grattacapo si risolverebbe da sola: corridori sempre in gara singolarmente, gestione di partenze e arrivi semplificata, ammiraglie e ca­rovane varie ben distanti tra loro. Ma è chiaro che si tratta proprio di un paradosso. Per salvare il salvabile, resta necessario salvare qualcosa che so­migli al Tour, al Giro, alle cinque Monumentali. E quindi il problema resta tutto. So­stan­zial­mente, insolubile.

Qualcuno - magari tutti - mi dirà: ma quale insolubile, guarda co­me l’abbiamo risolto bene, da qui a novembre recuperiamo tutto e il ciclismo si lascerà alle spalle il tunnel nero. E va bene, voglio prenderla per buo­na. Faccio il bravo ragazzo e mi allineo: abbiamo risolto tutto alla grande, abbiamo ri­solto la faccenda più complicata del mondo. Voglio dirlo anch’io, voglio crederci anche io. Ma quanta fatica. Quanta ipocrisia con me stesso. Pur­troppo, da qualche parte l’io che non rinuncia a usare la testa, che proprio non riesce a bersela, che vuole intravedere un minimo di verità (l’abbiamo tutti, questo io rompiscatole), proprio lui mi dice chiaro e tondo finiscila di raccontartela, è vero, il ciclismo ri­par­te, ma riesci a vedere come riparte?

Contrito e pentito, devo ammetterlo: lo vedo bene, come riparte. Fin­gendo un sacco di cose: fingendo normalità, fingendo passione, fingendo gioia. Fin­ge­remo che queste corse siano come le solite, fingeremo di ti­fare per questo e per quello, fingeremo di esultare per una vittoria e di abbatterci per una sconfitta. Fingeremo di divertirci, fingeremo l’attesa della vigilia e fingeremo i commenti del giorno dopo. In altre parole, fingeremo di prendere per buono questo surrogato, mes­so in piedi in qualche maniera davanti al problema insormontabile di rianimare il più grande sport di popolo e di strada, cioè di assembramento, che esista. Più o meno, fingeremo come abbiamo finto davanti al ciclismo virtuale di questi me­si. Sarà il nostro metadone. Ma per parlare di ciclismo ve­ro, serio, reale, dell’unico ciclismo che conosca e che ami, io mi sono già messo ad aspettare il 2021.
Sperando che basti.     

Copyright © TBW
TBRADIO

00:00
00:00
Sempre peggio. Il mondo social, che tecnici e strateghi subiscono servilmente nella convinzione sia il mondo intero, sta riuscendo nell'impresa ritenuta impossibile: battere e abbattere Pogacar. Torno a dire: non mi piace, proprio neanche un po', il fenomeno che rinuncia...


Con un lungo messaggio postato su Instagram, Simone Petilli annuncia che chiuderà la sua carriera con Il Lombardia: ecco le sue parole. «Ho fatto quello che da bambino sognavo, ho pedalato per il mondo, corso contro campioni che guardavo in...


Il direttore della Vuelta Javier Guillén ha tenuto oggi una conferenza stampa a conclusione della corsa e non ha nascosto la sua amarezza: «Mi rammarico e condanno quanto accaduto nell'ultima tappa della Vuelta. Le immagini parlano da sole. Quello che...


Dopo 12 prove ecco gli aggiornamenti di Coppa Italia delle Regioni 2025. Nella classifica individuale l’unico tra i primi dieci a raccogliere punti al Trofeo Matteotti è il leader Christian Scaroni (161, XDS Astana), che con i 5 conquistati si...


Venerdì 19 settembre alle ore 11, nella sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola (Piazza Matteotti 2/3, Mirandola – MO) nasceranno uffiicialmente due delle classiche più prestigiose del calendario ciclistico internazionale: il Giro dell’Emilia Granarolo e il Giro dell’Emilia...


Il ct Alejandro Valverde ha disegnato la nazionale per i mondiali del Ruanda facendo fronte alla rinuncia di Mikel Lamda che, dopo essere stato preselezionato, ha preferito passare la mano perché ritiene di non avere il tempo necessario per preparare...


Continua a gran ritmo la campagna acquisti della Decathlon che anuncia oggi l'ingaggio dello statunitense Matthew Riccitello, che proprio ieri ha chiuso la Vuelta in quinta posizione e con la maglia bianca di miglior giovane sulle spalle. Il ventitreenne scalatore...


La gente del ciclismo è abituata ad arrangiarsi e quindi... ecco che ieri sera la premiazione ufficiale della Vuelta si è svolta lo stesso. Nel parcheggio di un hotel, con un fondale preso da quelli ufficiali, un podio improvvisato e...


Le squadre erano state preventivamente allertate dagli organizzatori della Vuelta su possibili disordini ed erano tutti pronti a portare via i corridori in caso di problemi legati ai manifestanti filopalestinesi. Ogni team aveva due ammiraglie in più al seguito della...


Una bicicletta, con tre marce e buoni freni, in prestito. Un album da disegno e una penna in una piccola borsa ad armacollo. Pronti, via. E’ il 1984. Corinna Sargood si trova in Puglia, nella penisola salentina, in una masseria....


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024