Ancora poche settimane, pochissime gare, poi potremo accodarci al feretro e tumulare le povere spoglie senza versare neppure una lacrima. Finalmente, si potrà anzi brindare alla tardiva dipartita. Un estremo saluto alla Coppa del mondo: che il diavolo se la porti, e che a nessuno torni più in mente di riesumarla. Una è bastata: l’esperimento può dirsi tragicamente fallito.
E’con vivo piacere, con indicibile senso di liberazione, che intono il de profundis per questo mostro partorito più o meno una decina d’anni fa (anche se come come tutte le calamità, come la peste e il colera, sembra sia durato un secolo). Annunciata come un salto nella modernizzazione, spacciata come un doveroso adeguamento alle regole dello spettacolo, nella realtà questa cosa contro natura non ha mai intrigato nessuno. I tifosi, non ne parliamo. I giornali, neppure. Personalmente, in tutti questi anni mi sono sempre scordato di pubblicare la classifica di Coppa dopo le diverse prove. Che dire: io sono un giornalista cane, ma la Coppa non ha mai fatto niente per colmare i miei vuoti di memoria. Devo dire che comunque non ho ricevuto una sola telefonata di protesta per la grave omissione: neppure i lettori, credo, si sono mai strappati i capelli per sapere dove stesse Nardello in classifica di Coppa del mondo.
Inutile dire che gli strateghi del marketing - gente che lo cita molto, che lo pratica pure, ma che purtroppo non l’ha mai studiato - ci hanno compatito per anni, garantendo sul successo inevitabile della loro formula magica. Sono gli stessi che vedono sempre oltre, più in là, avanti: guardassero una volta all’oggi, al qui, all’adesso, magari pensando meno agli affari (loro) e un po’ più alla sostanza. Sono gli stessi che ogni tre per due hanno pronta l’innovazione, come la bella idea di abolire il Mondiale in prova unica (a proposito, auguri a Ballerini e alla sua squadra: la preghiera è sempre quella, scegliere un capitano - massimo due - e votare gli altri alla causa, se dovessi scegliere io, oltre alla scontata opzione Bettini, coltiverei l’affascinante azzardo di Cunego).
Sarebbe sin troppo infantile, adesso, prendere per le orecchie i creativi che hanno imposto la Coppa del mondo e compatito i perplessi, portandoli di forza davanti al bel risultato di questi giorni: tutto da smantellare, tutto da ribaltare, tutto da dimenticare, signori si cambia e per piacere non parliamone più. Solo una domanda: ma chi sbaglia non paga mai dazio? Chi impone le sue strategie, irridendo quelli che non le condividono sin dall’inizio, alla fine non deve rispondere dei propri atti e un po’ anche della propria arroganza? Evidentemente sono domande ridicole, perché così funziona il gioco e purtroppo sono sempre gli stessi a deciderne le regole. Dunque, non resta che sperare nella nuova rivoluzione, questa sì decisamente più intelligente, del Pro Tour: in teoria, è la strada giusta per arrivare un giorno all’agognato traguardo dei confronti diretti e costanti tra i grandi del pedale, cioè l’unica, vera, fondamentale riforma di cui sentiamo tutti l’urgente necessità.
Quanto alla Coppa, è un addio senza rimpianti. Per fortuna, i tifosi hanno continuato a preferire la Freccia Vallone alla Wincanton Classic. La Coppa, da parte sua, è servita soltanto a mortificare certe corse gloriose - proprio come la Freccia - per crearne di artificiali. Mi viene in mente con rabbia il destino del Lombardia, la classica più bella di tutte (assieme alla Liegi- Bastogne-Liegi), stupidamente condannata a platonica passerella finale, dominata dai calcoli del farmacista per fare gli ultimi punti in Coppa. Vergogna.
Ma sì, che il diavolo se la porti, questa insulsa Coppa del mondo. Le classifiche annuali hanno un senso quando tutti corrono tutto - tipo Formula uno, Motomondiale, sci - e alla fine si scopre il più forte in assoluto, il superman della stagione. Noi, nel nostro ramo, siamo al punto che quest’anno potrebbe vincere Rebellin. Vogliamo parlarne?
Da dove vengono i 184 eroi che si preparano ad affrontare il Tour de France 2025? Ecco la classifica per Nazioni guidata dalla Francia davanti al Belgio e ai Paesi Bassi con Italia e Regno Unito al quarto posto con...
Raffica di numero per descrivere il Tour che tra poche ore prenderà il via con la tappa inaugurale che partirà e si concluderà a Lille dopo 184, 9 chilometri. LA CORSA 184 CORRIDORI23 SQUADRE3.338, 8 CHILOMETRI21 TAPPE52.500 METRI DI DISLIVELLO7...
Come negli ultimi quattro anni, e più in generale per la sesta volta nella storia ultraventennale della corsa, saranno otto le tappe che comporranno il Tour of Magnificent Qinghai 2025. Anche per la sua 24ª edizione, infatti, gli organizzatori...
Domina la Israel Premier Tech al Sibiu Tour in Romania. Dopo il successo del canadese Riley Pickrell nella frazione di apertura davanti a Lukas Kubis e Nicolò Parisini, oggi è il turno di Matthew Riccitello. Lo statunitense si è aggiudicato...
Movistar Team continua a crescere e dal prossimo anno nascerà la Movistar Team Academy, formazione Under 23 che seguirà la crescita dei ragazzi e li preparerà al passaggio nel WorldTour. L’annuncio dà ulteriore sostanza alla collaborazione con la formazione juniores...
È passato poco più di un mese da quando Simon Yates, in Maglia Rosa, alzava il Trofeo Senza Fine davanti ai Fori Imperiali di Roma, vinceva il Giro d’Italia 2025 e viveva il momento più bello della sua carriera. Il...
Sempre silenzioso e imperscrutabile, Jonas Vingegaard oggi ha incontrato la stampa, nella consueta conferenza prima del via della Grande Boucle. Saranno 21 giorni di corsa difficili, dove il danese, dovrà dimostrare di essere più forte di Pogacar, che ha vinto...
L’ultima squadra a parlare prima della partenza del Tour è la Visma -Lease a Bike di Vingegaard e Van Aert, che ancora una volta dovrà lottare per fare meglio di Pogacar per vincere il Tour de France. Lo scorso fine...
Warner Bros. Discovery (WBD) è pronta a raccontare ogni istante del Tour de France e del Tour de France Femmes avec Zwift con una copertura senza precedenti in tutta Europa. A partire dal Grand Départ di sabato 5 luglio a...
Mercoledì 2 luglio, Eleonora Perlini è diventata mamma di Raul, un maschietto “capellone” che ha reso felici la mamma, papà Andrea e i famigliari tutti. Un arrivo a lungo atteso e voluto. Eleonora Perlini, valtellinese della zona di Morbegno, per...