Rapporti&Relazioni

La prima mossa

di Gian Paolo Ormezzano

La presa di possesso ergo di potere sullo sport italiano, decisa dal governo o meglio dalla sezione leghista del governo a spese dell’ormai ridimensionato Coni, ricondotto alla sua funzione primaria di ente per la preparazione degli atleti ai Giochi olimpici, do­vrebbe mettere il ciclismo ad uno dei primissimi posti fra le discipline da sottomettere, pardon da supportare e aiutare e consigliare e guidare nel loro divenire, per il mi­glio­ramento della salute fisica e intanto dello spirito ap­punto sportivo degli italiani (si passa da un promettente, cordiale “Coni servizi” per gli sportivi ad uno statale e generico “Sport salute”).  Pre­cisiamo che il Coni dal do­poguerra è anche un ministero per lo sport, in latitanza dei governi, e nel ruolo è quasi sempre così valido da farlo ritenere anche provvido.

Tornando a noi: ciclismo addirittura al pri­mo posto come sport nazionale? Sì, al primo posto se si pensa che il calcio è così forte di suo da autorizzare al massimo trattative, patti e contratti nei suoi confronti: un po’ come l’atletica leggera di fronte ai Giochi che devono comunque rispettarla, pri­vilegiarla, se del caso omaggiarla, perché in chiave olimpica da sola vale come tutto il resto dello sport mes­so insieme, ma che intanto si danno un programma sempre più moderno e dunque sempre più lontano dalla clas­sicità ellenico-decoubertiniana dei cartelloni a cinque cerchi dal 1896 a ieri.

Il ciclismo possiede peraltro molte delle caratteristiche utili, compresa si capisce la popolarità, per essere uno sport caro a chi governa. Con la sua espressione agonistica e spettacolare massima, il Giro d’Italia, propone addirittura un na­zio­nalismo forte, spesso bel­lo, sempre o quasi pulito e facile da cavalcare, intanto che esalta, tivù eccetera, il no­stro paese dal punto di vista turistico. Ha una valenza ecologica di giorno in gior­no più forte, per contrasto/confronto con l’inquinamento materiale di altri mon­di, e questo conta, anzi conta sempre di più, in tem­pi di lotta al cosiddetto progresso che cementifica plastifica soffoca inquina. Lotta vera o finta, sentita o fasulla, fisiologica o taroccata, simulata o opportunistica, co­mun­que sempre presentata e spesso spartita,vissuta come lotta doverosa e previdente.

E ancora: quando il ci­cli­smo si fa cicloturismo, conserva e produce salute anche e specialmente nella fascia dei non giovanissimi, mobilita persone di un ampio spettro anagrafico, e riesce persino a far­si praticare da tante tribù di donne. Vive inoltre un continuo divenire tecnologico, e sollecita impegna pigmenta le preziose iniziative dell’artigianato come quelle utili, in sede di produzione di massa per la massa, della grande industria.

E ancora: questo ciclismo appare ormai, nel­le grandi città e non solo, come l’unica valida alternativa al traffico automobilistico. Non è soltanto questione di inquinamento, è questione proprio di continuo spostamento, fra l’altro con sana pratica di esercizi fisico. Il progressivo riscaldamento del pianeta giova fra l’altro alla diffusione delle due ruote, perché in parole povere questo mutamento si­gnifica miglioramento complessivo delle condizioni climatiche e dunque maggiore facilità di andare in giro pe­dalando.
Insomma, c’è tutto ma davvero tutto perché un governo esperto o semplicemente furbacchione acchiappi il ci­clismo e in qualche modo se lo intitoli. Decida ognuno se questo è, per il nostro sport che amiamo, un vantaggio o uno svantaggio: democrazia significa anche questo procedere, e pazienza se poi magari le decisioni vengono prese così e non cosà... Qui ci interessa sapere se il mondo no­stro del ciclismo, e diciamo soprattutto quello dirigenziale, sa di se stesso, o meglio del proprio sport e delle sue potenzialità, quello che crediamo di sapere noi, e se in­tende procedere di conseguenza, producendosi in  qualche mossa prima che tutte le mosse importanti vengano eseguite su di esso, andando magari contro vo­lontà e interessi.

E se poi nessuna mossa venisse su di esso eseguita, se non quella di un accaparramento primario e vorace nell’insieme dell’accaparramento totale dello sport inteso in primis come macchina produttrice di voti, dovrebbero, i nostri capi ci­clistici, cominciare davvero a preoccuparsi. Poter contare teoricamente molto e sapere anzi constatare che gli altri, quelli al comando, non se ne accorgono (o non vogliono accorgersene) non è bello, anzi può voler dire che questi altri contano sulla malleabilità molliccia dei sudditi, dei sottoposti.
Ma questo è davvero un al­tro film. Prossimamente qui?

Copyright © TBW
TBRADIO

00:00
00:00
L'UCI ha confermato che implementerà un sistema di localizzazione GPS per migliorare la sicurezza dei ciclisti ai Campionati del Mondo su strada UCI 2025, che si terranno a Kigali, in Ruanda, dal 21 al 28 settembre. Questa iniziativa fa parte...


La gamma che le accoglie è la “SC”, ovvero Service-Course,  la divisione speciale che Vision, marchio protagonista nelle corse al fianco di numerosi team professionistici,  utilizza per mettere  a punto i prodotti destinati ai team World Tour e Continental.  Ecco a voi le nuove SC...


Ieri mattina alle 7 dall’aeroporto di Bruxelles, Remco Evenepoel e una parte della nazionale belga sono partiti con destinazione Kigali, in Ruanda. L’obiettivo è quello di un Mondiale nel quale la parola d’ordine è vincere. Trasportare i corridori e lo...


Il 2026 è già alle porte e il nuovo progetto MBH Bank Ballan CSB Colpack continua a prendere forma, ufficializzando due novità importanti: il passaggio tra i professionisti di Cesare Chesini, che  continua nel progetto MBH Bank Ballan CSB Colpack  e di Pavel Novak,  che...


Una notizia che ci ha spiazzato e ci ha colto letteralmente alla sprovvista. Qualche giorno fa ci ha infatti lasciato a 65 anni  Roberto Arbini, un collega, un grande appassionato di ciclismo, ma sopratutto un amico. Sempre sorridente e con...


Venerdì 19 settembre alle ore 11, nella sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola (Piazza Matteotti 2/3, Mirandola – MO) nasceranno uffiicialmente due delle classiche più prestigiose del calendario ciclistico internazionale: il Giro dell’Emilia Granarolo e il Giro dell’Emilia...


Kigali sta accogliendo in queste ore i protagonisti delle prime gare mondiali in programma, vale a dire le cronometro. Ma c'è una città del Ruanda che ha fatto molto di più nelle ultime due settimane: a Bugesera, infatti, si sono...


Nella giornata dedicata a Rebellin e Scarponi al Museo del Ghisallo, la nostra Giulia De Maio ha raccolto anche la testimonianza di un corridore italiano che potrebbe rimanere senza squadra: Marco Tizza, che con la probabile chiusura della belga Wagner...


Se settantasei anni dopo il primo pezzo sul ciclismo viene ancora letto e studiato, derubato e citato, imitato e copiato, venerato e ripubblicato, significa che Gianni Brera è nella letteratura italiana. Oltre i paradossi e i neologismi, oltre le cronache...


Siete pronti a vivere una stagione invernale da protagonisti? Con Alé e la nuova collezione Fall/Winter 2025,  già disponibile sul sito www.alecycling.com e presso i migliori rivenditori di abbigliamento da ciclismo di tutta Europa, la sfida sarà sicuramente vinta. La collezione, dedicata all’attività...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024