FACCE DA OSCAR. Francesco Calì. GALLERY

TUTTOBICI | 05/11/2016 | 07:28
L'Esordiente Francesco Calì dopo aver vinto l'anno scorso tra i primo anno, quest'anno si è imposto tra i secondo anno. Il corridore modenese di Mirandola ha concesso il bis e conquistato l'Oscar tuttoBICI Gran Premio Lampre Merida. Il portacolori della Uc Sozzigalli ha preceduto con buon margine il toscano Tommaso Dati (Ciclistica San Miniato Santa Croce) e il marchigiano Gianmarco Garofoli (Sporting Club Sant'Agostino).

Felice di essere di nuovo tra i protagonisti della Notte degli Oscar tuttoBICI?
«Ci puntavo davvero tanto, mi è piaciuta molto la serata di un anno fa. In questa stagione ero partito con l'idea di puntare alle gare più importanti senza il pensiero di dover arrivare davanti ogni domenica, ma ho trovato la "gamba" fin da subito e i miei compagni si sono sempre dimostrati disponibili per aiutarmi nelle corse che mi si addicevano, così ho vinto 20 gare, tutte praticamente in volata. Tre le soddisfazioni più belle del 2016 metto senz'altro la Coppa di Sera e il Campionato Italiano di Comano Terme».

Come stanno a casa?
«Tutti bene, vivo a San Felice sul Panaro con mamma Rosa, che lavora alla Coop, papa Edmondo, cuoco, e i miei due fratelli. Il "grande" Ivan, che frequenta le scuole superiori e il "piccolo" Niccolò, che va alle elementari. In famiglia sono l'unico che pedala, ma tutti fanno il tifo per me».

Quando hai scoperto il ciclismo?
«Nel 2007. Vidi alcuni ragazzi divertirsi in bici nel parchetto vicino casa e decisi di provare. La bici è diventata una ragione di vita, mi piace perchè mi permette di esprimermi al meglio, di sfogarmi e mi fa sentire libero. Ho mosso le prime pedalate con la divisa della San Felice sul Panaro, la prima biciclettina che ho usato l'abbiamo ancora a casa. Al secondo allenamento ricordo finii a terra, non volevo più andare in bici, ma superai la paura e poco dopo alla prima corsa mi piazzai terzo».

Il campione a cui ti ispiri?
«Vincenzo Nibali perché è cresciuto non lontano dalle mie parti, ha vinto molto e mi piace il suo stile. Lo apprezzo sia per come si comporta in bici che al di fuori del ciclismo».

Cosa rappresenta la bicicletta per te?
«Una bella scuola di vita. Insieme allo studio (frequenta il primo anno del Liceo Scientifico Scienze Applicate a Mirandola, ndr) impegna gran parte della mia giornata, tutto l'anno. Insegna molto, soprattutto il rispetto per l'avversario, sia che sia più forte o più debole di te e che i sacrifici vengono sempre ripagati, se non dai risultati dalla soddisfazione di migliorarsi e oltrepassare i propri limiti. Per il mio futuro spero di diventare un ciclista professionista, intanto mi godo questo bis».

Giulia De Maio

GIA' PUBBLICATI

1 - Esordienti 1° anno : NICOLO' COSTA PELLICCIARI
2 - Donne Esordienti : ELEONORA CAMILLA GASPARINI
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